Capitolo 6

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Uscire con Alice e Nick non fu d'aiuto come avevo sperato. Non riuscivo a lasciar perdere il pensiero di Harry per quanto mi sembrasse di provarci con tutta me stessa.
-Terra chiama Eva!- sentii dire la voce di Alice. La guardai con un sorriso forzato a mo' di scusa.
-Cosa c'è?- mi chiese premurosa percependo che qualcosa non andava.
Scossi la testa. -Non è niente.- mentii.
Alice alzò un sopracciglio. -Eva...-mi rimproverò.
Guardai prima lei poi Nick che mi osservavano con attenzione, infine sospirai.
-Ok sputo il rospo, ma non una parola, intesi?-
Annuirono quasi avidamente aspettando che mi spiegassi. Con un certo imbarazzo e brevemente,raccontai loro delle mie vicissitudini con Harry.
-Mio Dio,mio Dio,mio Dio!!!-esclamó Nick quasi saltellando. Alice mi guardava allibita.
-Cosa c'è di tanto speciale?- chiesi.
-Ma come?! Lui non parla mai con nessuno!-
Alzai un sopracciglio.-Ragazzi,non lo conoscete nemmeno, andiamo.-
-Eva per favore!hai visto quant'è bello o sei cieca?-mi fece notare Nick; le sue preferenze erano come le mie e di Alice, sbavava dietro ai bei ragazzi quanto noi,anche per questo era un amico fantastico.
-In ogni caso la sua personalità è terribile.- dissi,certa.
Alice mi guardó scettica.-Puoi prendere in giro chi vuoi,ma non me e Nick, cara. Sappiamo che ti piacciono i bad boys.-
Arrossii colta in fallo, e feci di tutto per cambiare argomento. Mi lasciarono fare,il discorso cadde, anche se io non facevo altro che pensare a lui.
Mi ritrovai a sperare che weekend volasse via,per vederlo quel lunedì. Sapevo che non avrei dovuto e sapevo che era sbagliato, eppure era ciò che sentivo e non potevo nasconderlo a me stessa. Ripensai e ripensai alle parole di Harry. Certo,ovviamente aveva capito che ero sola e che lo ero sempre stata. Pensai a quanto brutta potessi risultargli e mi venne quasi da piangere. Mi distrassi leggendo quella domenica e feci una bella passeggiata;il lunedì venne prima del previsto.
Andai all'università carica di aspettative e mi maledissi per l'eccitazione che sentivo al solo pensiero di poterlo rivedere.Come tutti i giorni, incontrai Nick e Alice al bar,ma quella mattina i miei occhi vagavano un po' troppo.
Mi riscossi sentendo Nick ridere. Lo guardai e lui mi abbracció con calore.
-Sei proprio andata,eh?-mi prese in giro,facendo sorridere anche me. Gli diedi una leggera pacca sulla spalla e non appena si divise lo vidi,di fronte a me. Harry mi guardava.
Il mio cuore inizió a impazzire ,finalmente il momento che avevo atteso per giorni era arrivato. Eppure,rossa ed emozionata,congedai i miei amici per andarmi a rifugiare in quel punto della biblioteca quasi sconosciuto ai più, dove sarei potuta stare sola. Perché fuggivo quando finalmente ero riuscita a vederlo? Mi vergognavo troppo, ecco la verità.
Per tutto il tragitto il mio cuore non smise di battere velocemente. Superai scaffali su scaffali per poi rintanarmi,quasi correndo,nel mio rifugio felice. C'era un piccolo tavolo e soltanto uno scaffale di libri e soprattutto non c'era mai nessuno. Poggiai la borsa e mi misi ad osservare i libri cercando di calmarmi.
-Corri spesso per i corridoi della biblioteca?- sentii una voce dire. La sua voce. Era troppo vicina, Harry era letteralmente dietro di me.
Cacciai un urlo colta completamente di sorpresa; come potevo non averlo sentito?!
Coi battiti del cuore a mille,mi voltai lentamente. Per poco non svenni rendendomi conto di quanto fosse vicino. Feci istintivamente un passo indietro.
-Dio santo, mi vuoi morta?!-dissi finalmente. I suoi occhi non smettevano di fissarmi,rendendomi ancora più nervosa.
-Sei tu che sei sulle nuvole: come hai fatto a non accorgerti che ti seguivo?-
Il mio stomaco si riempì di farfalle e divenni più rossa che mai.
HARRY' S POV

I suoi occhi castani evitavano i miei.
-Perché dovresti seguirmi?-chiese,imbarazzata.
Perché non poteva semplicemente battere le ciglia come le altre oche che conoscevo? Perché lei andava sempre oltre?
-Perché non sei con il tuo fidanzato?- le chiesi, ripensando al l'abbraccio del tipo al bar. L'espressione di Eva cambió in un attimo,scurendosi.
Mi fulminó con lo sguardo. - Davvero ti diverti a torturarmi?-domandò.
Alzai perplesso un sopracciglio.- Cosa vuoi dire?- chiesi.
Sorrise senza gioia,le sue labbra si piegarono in maniera affascinante. Cosa diavolo mi mettevo a guardare?
- Ti devo ricordare forse che,come l'altra volta mi hai fatto carinamente notare, io non ho nessuno perché sono troppo acida? E poi, a te che importa?-
Di nuovo,con le sue domande a cui nemmeno io sapevo rispondere.
- Sei acida.- mentii,sentendomi scoperto e non sapendo cosa dire.
La sua bocca si assottiglió. Sospiró passandosi una mano tra i capelli cioccolato, bellissimi.
- Allora vai, non ti sto trattenendo.-mi fece notare sussurrando,la sua espressione seria. Dio santo,avevo pensato che non fosse bella?quegli occhi pieni di sfumature mi stavano togliendo il fiato.
- Non volevo essere un cazzone.-ammisi dopo qualche secondo. Non mi sarei scusato, non sarei arrivato a tanto.
A lei bastó, però, perché la sua espressione si addolcì.
-Avevi ragione, in ogni caso.-
-Cioè?- chiesi perplesso.
Sospiró. - Non ho avuto nessuno e non ho nessuno e ci sarà un perché.- fece spallucce, poi scosse la testa. -Scusa, non so perché te lo dico.- riprese a guardare lo scaffale e la mia mente lavorava impazzita. Mi prendeva in giro? Dal suo disagio era ovvio che non era così. Ma come era possibile che non avesse avuto nessuno? Dio mio, pensandoci sentii i miei boxer farsi più stretti. Quella sua innocenza ma al tempo stesso quella sagacia e intelligenza la rendevano speciale,speciale davvero. Non era affatto ordinaria. Il desiderio di baciarla si presentò di nuovo, più forte che mai e stavolta non ero ubriaco: non avevo scuse.
Prima che potessi ordinarlo ai miei piedi, ero già vicino a lei. Mi sentì ma non mi guardò.
-ti piace fare la difficile?- chiesi allora, era ovvio che fosse brava a resistere, ma questo non faceva che renderla ancora più attraente.
Finalmente mi guardò, perplessa.-No,non ho mai interessato nessuno.- rispose, quasi mi venne da ridere. non capiva la mente maschile,questo era ovvio.
-E quell'abbraccio,prima?- la stuzzicai.
Quasi rise e la sua espressione divertita rasserenó anche me. -Il mio amico è gay.-spiegò.
Ridacchiai insieme a lei e per una delle prime volte, non fingevo.
-Non sei mai nemmeno stata baciata?- mormorai cambiando direzione.
Distolse lo sguardo e arrossì immediatamente. - Questo è troppo personale.-rispose.
Cristo. Dunque,nessuno aveva sfiorato quelle labbra...cosa diavolo mi prendeva? Ero fuori controllo. Quando le toccai il mento sentii un brivido di piacere attraversarmi.
- Vuoi provare?- sussurrai.
Si fece paonazza, per poi fare un passo indietro. Non funzionò però, il suo corpo era tra me e lo scaffale.
Plasmai il mio corpo al suo, al che sussultò. -Harry- mormorò con voce debole, che alimentò ancora il mio desiderio. Il mio corpo era sul suo,sentivo le sue curve su di me, il suo viso era girato di lato. Mi abbassai portando le mie labbra al suo orecchio. Inspirai godendomi il suo odore dolce, unico. Mi spostai sul collo, lasciando un bacio sulla pelle morbida e pallida.
Sussultò ancora, facendosi suo malgrado ancora più vicina. Finalmente mi guardò, i suoi occhi leggermente impauriti e la sua bocca socchiusa.-Allontanati.-sussurrò affannata cercando invano di liberarsi. La trattenni per i polsi.
La sua bocca a pochi centimetri dalla mia era troppo invitante.
-Harry.- mi richiamò.
La guardai a fondo, perdendomi nei suoi occhi scuri.
- Per essere del tutto inesperta come dici, sei fin troppo provocante.-ammisi, perché ogni suo gesto non faceva che aumentare la mia necessità di spogliarla del tutto.
Era molto rossa,continuai. - Non avrai problemi a trovare qualcuno.- la rassicurai. Finalmente, la lasciai andare facendo qualche passo indietro.
Sarei voluto essere io, il primo. Ma perché? Che mi succedeva? Il suo profumo e la sua presenza erano una droga; cosa avevo fatto?il cuore si strinse, stavolta di paura. Non dissi altro, mi voltai per andarmene.
- Sai cosa? Sei un mostro!- disse facendomi bloccare sui miei passi.
- Fai tutta questa messa in scena solo per umiliarmi e poi te ne vai!?-
Era furiosa. Ma come si permetteva? Sapeva che nemmeno io avevo idea di quello che cazzo mi stava succedendo?!
- Per te sarà normale fare così; beh, cambia obiettivo.-continuò -Non c'è bisogno che scappi tu,stavolta. Ci penso io.-
Infuriata afferrò la borsa e se ne andò lasciando il suo profumo nella stanza; la parte più irrazionale di me non avrebbe voluto far altro che seguirla. Invece quella razionale mi spinse a pensare a chi avrei potuto pestare quella sera.

Ciao a tutti!!!:)
Ecco finalmente l'aggiornamento!
Cosa ne pensate? Per favore ditemelo perché sebbene abbia delle idee per questa storia, non so se continuarla o meno. Datemi le vostre opinioni e in ogni caso... grazie :)
Un bacio!

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