16.Adfectus in altera vita

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Sopra la grande porta d'ebano della sala campeggiava una lastra di marmo, su cui erano incise delle parole.

"ADFECTUS IN ALTERA VITA"

"La situazione sta peggiorando di giorno in giorno."

"Concordo.
Al consiglio supremo dell'anno passato, se non ricordo male, ci eravamo messi d'accordo per sistemarla una volta per tutte."

"Ma dato che qualcuno qui presente, capeggiando altri membri, si è opposto a intervenire definendo questa buffonata Una fiamma passeggera quando è cominciata anni e anni fa, non é stato possibile."

"Silenzio."
L'uomo all'estremità del lungo tavolo laccato si alzó in piedi, interrompendo la disputa fra i due ometti.

"Non siamo certo gli unici a non aver saputo controllare la situazione."
Cominció a parlare l'uomo, camminando in cerchio attorno al tavolo, le lunghe vesti di broccato blu che frusciavano, la voce che sferzava il silenzio nella gelida aria della sala.

"In tutta Mordath, e anche altri paesi, sono nate Organizzazioni di simpatici giustizieri della notte.
Il fatto è, miei fedeli colleghi, che il popolo non è un ammasso di carne con un solo cervello. Nonostante tutto quello che facciamo, nonostante tutto quello che abbiamo, che ho fatto, c'è chi non capisce... chi non si fida.
E come non biasimarli, grazie allo scorso regime?"

"Ma... Vostra maestá.. questa è la mia sincera opinione, ma non credo affatto che questa sia semplicemente una piccola rivolta di diffidenza. Qui non stanno saccheggiando o lanciando pomodori sulla sua statua. Qui stanno uccidendo. E non persone a caso... persone fra i nostri."
Disse l'ometto che aveva cominciato la piccola disputa.

"Per una volta sono d'accordo con Lino. Negli altri paesi hanno ucciso. Ma ormai hanno smesso. Le rivolte sono state placate, certo i Governatori hanno fatto di testa loro, come avevo già detto tempo fa ha dato loro troppo potere a parere mio... ma intanto loro hanno già risolto la questione nei loro paesi.."

Un uomo si alzó, sistemandosi il mantello vellutato.
" Io direi che è solo una cosa passeggera, vi state preoccupando troppo tutti, l'ho detto anni fa e lo ridico adesso. Saranno anche bravi a rintracciare i nostri lavoratori, rifornitori... quelli che ci fanno fare la bella vita insomma. Ma non arriveranno ad altro. Scommetto che saranno contadini dei confini, basterà alzare le difese."

Una donna, che fino a quel momento era rimasta seduta a fissare il suo calice di vino con un aria annoiata levó alta è limpida la sua voce.

"Mi chiedo come persone simili a te sino salite fin qui. A volte penso che i voti ve li siate comprati davvero."

Disse, ignorando l'occhiata fiammeggiante dell'uomo.

"Mi sembra fin troppo ovvio che questi contadini come li chiami, siano davvero in gamba. E che abbiano intenzioni tutt'altro che effimere. Ne parli come se il loro fosse un hobby, mentre appena una settimana fa hanno ucciso Floren. Io propongo di setacciare tutto il paese, in particolare questa città. Dartha é la capitale, e il maggior numero di esponenti del consiglio e i rispettivi lavoratori sono stati uccisi qui, abitano qui. Appena troviamo qualcosa di sospetto tagliamo l'erba marcia. In questo modo la questione finirà entro qualche giorno, e non si prolungherà oltre, facendo emergere altra feccia come i Mistis ."

"Ha ragione."

"Abbiamo aspettato fin troppo"

"Io sono con lei."

"Offro i miei soldati."

"Come sempre dimostri un grande spirito di saggezza Lia."

Mormorii di uomini leziosi e grassi che erano lì a pari titoli e poteri, ma a sinonimo di osservatori quieti e accondiscenti alla prima frase che trovavano sensata si levarono dall'alto, come sempre.

"Ma qui non siamo negli altri paesi. Miei fedeli, vi ricordo che la situazione è più delicata. Se qui crollasse qualcosa, sarebbe finita per tutto il resto del mondo. Chi andrebbe al potere? barbari? Rivoluzionari? Noi siamo qui per questo. Non è questo il tempo di lasciarsi andare ai sentimenti. Siete arrabbiati, temete. Non dovete pensare a questo. Così come non dovete lasciar correre la situazione. É per questo che il mondo ha bisogno di noi, di me. Se voi mi seguirete, si uniranno pian piano anche tutti gli altri."

Nella scese un silenzio assordante. Tutte le espressioni, i visi degli uomini e delle donne presenti sembravano dire "questo é il nostro Re, questo è quello che dobbiamo fare."

"Ascoltatemi. Propongo di setacciare tutti i luoghi possibili e inimmaginabili. Manderemo persone insignificanti, mai sentite in tutta Mordath. Appena troveranno qualcosa, dovranno riferirlo a noi, poi vedremo cosa fare. Decideremo insieme."
Eppure gli occhi dell'uomo dicevano "E invece decideró io."

Come ipnotizzati, dico "come" perché il Mago non aveva più magia, e non ne aveva affatto ricorso, vi assicuro che le persone in quella sala erano perfettamente lucide (per quanto possa essere lucido un suddito) seguirono lunghi assensi.

"Ricordatevi sempre dei Mistis.
Il loro popolo li amava così tanto, che quando giunse voce che stessero praticando una magia pericolosa e insana, nessuno ci credette. Ricordatevi di quel Re, amato così infinitamente dal proprio popolo da essere riuscito a creare il male sotto ai suoi
stessi occhi. E ricordatevi di quella gente che, presa dalla paura, andó a uccidere quella famiglia, ma a essere uccisi furono solo loro, dalle guardie reali.
I sentimenti piantano nel cuore e nella mente idee terribilmente forti, senza vie di mezzo, una cosa che può trovare solo la testa."

Disse il Re dal sorriso benevolo, picchiettandosi la testa.

"Se seguirete me, leggendo quella scritta sopra la porta, insieme riusciremo a mandare avanti questo mondo. In fondo ha un senso, deriva proprio dalle vicende dello scorso Re. E lo spiegai a tutto il popolo, compresi voi, molti anni orsono...Pensavo che foste d'accordo con me.

"Ma noi lo siamo vostra maestá. Lei è stata la nostra luce nell'oscurità, ed è ancora così."

Disse la donna che fino a qualche minuto prima stava per ricordare quello che l'umanità, o almeno una buona parte, aveva ormai scordato da tempo:

Fidarsi di se stessi.

Sono vivaaaa
E mi viene da fare un facepalm colossale ricordando che "mmm aggiornerò Domenica." Se. Certo. Era la domenica del 22 ottobre.
Non so quando ripubblicherò, ma spero il più presto possibile.
<3

Il riflesso della vittoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora