Era ormai notte fonda, eppure Aya non dormiva. La ferita al braccio aveva preso improvvisamente a pulsare, e il dolore stava sbocciando come un fiore reciso e poi ricresciuto.
Aveva acceso alcune candele e si stava lavando lo squarcio sul braccio con acqua gelida, eppure sentiva solo bruciore.
"Potrei darti una mano con quello, sai?"
Aya chiuse gli occhi. Non era davvero il momento per occuparsi di quella fastidiosa vocina.
"No grazie, faccio da sola. Non voglio finire come la scorsa volta, con te che fai una passeggiata usando il mio corpo.""Cooooosa cosa cosa? Ho sentito bene? Ti sei rivolta gentilmente a me?"
"Per favore, sto cercando di non piantarmi un coltello in gola per ammazzarti."
"E ammazzare te... ultimamente sei un po' più depressa vero?"
"Non sono depressa. L'unica depressa qui sei te, che non ti trovi un hobby."
"Perché stai male Aya?"
Tutto a un tratto la vide, riflessa nello specchio. Si ostinava a prendere l'aspetto di Mal, seppure mai sarebbe riuscita a esserlo davvero, ma a volte si distraeva e qualcosa andava via.Aya non sapeva come era realmente, ma in quello specchio vedeva sprazzi di realtà.
Degli occhi viola e delle orecchie a punta, la pelle leggermente più scura... e un espressione fastidiosamente seria dipinta in volto.Ogni volta che la guardavano in quella maniera, preoccupati, lei voleva solo fuggire lontana, e non farsi più vedere, non farsi più raggiungere. Le ricordava troppo le carezze e le parole gentili di sua madre, cose che da tempo non meritava.
"Non sto male."
"Pensi troppo al passato"
Non sapeva cosa rispondere, un brivido la percorse sulla schiena.
"Il passato é quello che siamo."
"Ma non quello per cui dobbiamo morire. Ti sento Ayara, sento ogni tua cellula,sono nella tua mente, nel tuo cuore, nelle tue ossa, e non mi sono mai sentita più morta di così."
Disse quest'ultima frase quasi ironicamente,un'affermazione fastidiosa.
"Sei come una candela al vento, ti spegni, ti riaccendi e cosí via. Tanti momenti di felicità, tanti di sofferenza. E io mi chiedo, questo vento cos'é?"
"Questo paese di merda."
"Una frase piú falsa delle tue intenzioni."
La ragazza buttó a terra il panno imbevuto d'acqua e fissó il demone.
"Credo che anche tu debba trovarti un hobby. Uccidere per rabbia contro se stessi non è molto carino."
Prese la brocca e la lanció violentemente contro lo specchio, frantumandolo in mille pezzi che andarono a sparpagliarsi per la stanza.
Sospirando, si prese la testa fra le mani. Solo allora si accorse che erano piene di tagli.Renesme trovó Aya nella sua stanza, addormentata ai piedi del letto in un mare di vetro, con l'aria di chi ha finito qualche litro di birra.
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Il riflesso della vittoria
Fantasy►Fantasy/Avventura/Sentimentale In un mondo alternativo, popolato da qualunque creatura vi venga in mente, umana e non, é ormai da tempo inesistente una suddivisione di razze e di qualunque altra diversitá, ma vigila quella delle azioni tra Rivoluzi...