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Ormai erano arrivati a casa già da un po', Stiles guardò l'orologio appeso al muro in cucina. Erano già le 17:00 anche se al ragazzo sembrava che fosse passata solo un'oretta da quando erano arrivati alla clinica. Alla fine l'incontro non era finito un granché ma al meno era servito a far capire a Stiles che erano tutti lì per difendere la propria città. Era come tornare al primo anno, tutti insieme. La loro era una storia particolare, era un intreccio delle storie di tutti, era una storia che non essendo ancora finita non la si può raccontare, è una storia che forse non finirà mai o che semplicemente non verrà mai tramandata ma Stiles si vedeva, un giorno, a raccontare delle sue avventure ai suoi figli e poi ai suoi nipoti, ci si vedeva e ci sperava.

-Stiles? A cosa stai pensando?-

-Nulla.- rispose il ragazzo scuotendo leggermente la testa.

-Mi avevi promesso che non ti saresti tenuto niente dentro almeno con me.-

-E' una cosa stupida.-

-Stiles..- iniziò a dire il licantropo.

-No Derek.- disse il ragazzo chiudendosi in camera sbattendo la porta.

Il modo in cui il minore aveva pronunciato il suo nome aveva dato i brividi a Derek, era stato freddo, sembrava tutt'altra persona, era stato terribile, non c'era stato segno di amore nella voce del ragazzo, come se fosse un robot. Derek doveva scoprire cosa fosse successo a Stiles e anche subito non sopportava di vederlo così, si era chiuso di nuovo in se stesso.

Il licantropo scivolò con la schiena contro la porta.

-Stiles, apri per favore.-

-Va via Derek.-

- Mi spieghi cosa ho fatto per meritarmi questo trattamento?-

-De..de..derek..aiu..aiuto.-

-Stiles!- urlò Derek.

-Stiles, apri questa dannata porta!-

-Stiles, cazzo rispondi!-

Derek non aspettò altro tempo, provò ad aprire la porta ma non ci riuscì così con una spallata la sfondò e quello che vide lo lasciò senza fiato.

Stiles era steso a terra, tremava, gli occhi non avevano le pupille, le sue mani sembrava stessero cercando di strapparsi qualcosa di dosso, si dibatteva, dalle labbra uscivano sussurri straziati. Derek si precipitò al fianco del ragazzino, si inginocchiò e gli appoggio la testa sulle ginocchia.

-Stiles? Stiles ti prego svegliati.-

Non ricevendo nessuna risposta il licantropo urlò ma al posto di un urlo ne uscì un ululato afflitto, distrutto dal dolore che Derek provava dentro, lanciò quel ululato lasciando spazio all'istinto, abbandonando la ragione, poi tutto finì. Il licantropo lasciò che il silenzio li avvolgesse, strinse forte Stiles tra le braccia e inizio a dondolare, cullando il ragazzo mentre cantilenava parole dolci.

-Ci sono qui io, non succede nulla, ci sono io.-

***

Scott udì un ululato, capi subito di chi si trattava e senza dare spiegazioni uscì da casa sua correndo verso quella del amico sapendo di trovarci Derek.

La porta era chiusa ma lui sapeva dove erano nascoste le chiavi di riserva così le prese e aprì la porta. Alla prima occhiata la casa sembrava vuota e silenziosa ma grazie al suo udito potenziato riusciva ad udire un sussurro provenire dalla camera di Stiles. Quando raggiunse la scena che vide gli spezzò il cuore, Derek inginocchiato di spalle che stringeva tra le braccia il corpo tremante del suo migliore amico. Scott gli si avvicinò cauto, senza fare alcun rumore ma Derek sapeva già che l'alpha era lì.

Stay with me. || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora