Capitolo 14.

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Apoggio la mia testa sul suo petto e mi domando perché sono tra le sue braccia quando lui mi ha già detto che non può stare con me.

《James..》

《Si?》

《Mi spieghi perchè non vuoi stare con me?》

《Non è che non voglio è che non posso.》

《Perchè non puoi?》

《Se te lo dico devi giurarmi che non ne parlerai mai con nessuno, sarebbe un rischio troppo grande per la mia s..ehm volevo dire per quelli come me.》

《Non ne parlerò con nessuno》

《Prima però dovremmo asciugarci,  potresti ammalarti. 》

《Va bene》

Usciamo dall'acqua e fa fin troppo freddo, mi rendo conto solo adesso che sono in intimo, prendo velocemente la maglia che indossavo e la metto, rendendola fradicia. È inutile mettermi i pantaloni che farebbero la stessa fine della maglia, così corriamo fino alla casetta con i piedi scalzi e ci entriamo, lì James mi da una sua felpa, che profuma incredibilmente di mare e mi fa asciugare con una delle coperte che ha conservate lì sopra; intanto lui si mette semplicemente un pantaloncino e resta a petto nudo, non riesco a capire come faccia a non sentire freddo.

《Allora sei ancora curiosa Helen?》

《Ehm si》

《Non prendermi per pazzo, almeno questo.》

《Si ma ora parla》

《Scommetto che ti starai chiedendo perché non ho mai freddo, vero?》

《È questo cosa c'entra con noi?》

《Perfavore non fermarmi già mi è difficile parlarne》

《Scusami continua..》

《Io non ho mai freddo perchè nel mio DNA c'é un gene che mi permette di non provare freddo, oltre a questo gene però ce ne sono altri che mi rendono instabile e pericoloso》

《Uno di questi geni ti fa correre super veloce, per caso?》

《Come lo sai?》

《Mi hai preso in braccio e correvi lo stesso più veloce di quei tipi, ti ricordi?》

《Si, adesso ti starai chiedendo cosa ti impedisce di stare con me, il problema é che non riesco sempre a tenere sotto controllo queste doti e ho paura di poterti fare del male》

《Ma tu non mi faresti del male neanche volendo.》

《Helen credimi, vorrei spiegarti meglio, ma non posso ancora, é troppo rischioso.》

《Sono  contenta che tu me ne abbia parlato, ma ho ancora delle domande, la prima é cosa volevano quei ragazzi da te e di conseguenza da me?》

《Tutti i ragazzi che hai visto hanno le mie stesse caratteristiche però fanno uso di alcol e droghe che alterano il livello energetico del loro potere rendendoli più forti, ma nel frattempo l'alcol e le droghe agiscono al livello psichico non facendoli ragionare a pieno.》

《E quindi?》

《Quindi si divertono a modo loro, cercano vendetta , un tempo facevo parte di quel gruppo, erano come una famiglia, poi ho capito che quella non era la strada giusta e ho deciso di lasciarli perdere.》

《Un' ultima domanda...perchè odi Aaron?》

《Forse perchè esiste?》

《Dai sono seria》

《Credo semplicemente perchè vuole sempre superarmi in tutto ciò che faccio dalle elementari, non c'è mai riuscito quindi si vendicava con scherzi e prese in giro, per questo non lo sopportavo, così un giorno mi vendicai a modo mio e da allora semplicemente ci odiamo.》

《Mi prometti che un giorno mi racconterai tutto?》

《E tu mi prometti che non mi giudicherai mai?》

《Lo sto facendo?》

《No》

《E non lo farò》

《Ehm grazie per avermi ascoltato》

《Grazie a te per esserti aperto con me.》

《Quindi ora siamo amici?》

《Diciamo di si, bello essere friendzonata》

《Allora ascoltami, tu sei la ragazza più bella e dal carattere migliore che io abbia mai conosciuto, vorrei poter essere in grado di amarti, ma per farlo dovresti essere come me, e non potrei mai rovinare una creatura così》

《Alla fine non siamo così diversi》

《Con il tempo capirai》

《Posso cambiare per te》

《Solo quando lo vorrai al 100%, non sei ancora pronta》

《Se è necessario aspetterò, ci tengo veramente a te》

《Anche io, dovremmo tornare a casa, così i nostri genitori non sospetteranno nulla》

《Va bene》

Uscimmo dalla casetta sull'albero è ci incamminammo verso l'uscita di quel boschetto, James mi aiutò a salire sulla moto e mi accompagnò a casa, nessuno sospettò la mia assenza scolastica, nessuno tranne Nathan, in quel periodo era molto assente quasi non parlava con nessuno e a stento sorrideva.

《Dove sei stata?》Mi chiese.

《A scuola no?》

《Se tu fossi andata a scuola non te l'avrei chiesto, non credi?》

《Perfavore non dirlo a mamma e papà.》

《Con chi sei stata?》

《Che importa?》

《Dimmelo o lo dico a mamma》

《Con James》

《Da soli?》

《Ehm si, ma non é successo assolutamente niente, siamo solo amici》

《Non ci credo》

《Nathan, James è gay》

《Ah.. allora non c'è problema, mi meraviglia il fatto che tu abbia saltato la scuola..》

《Ehi ma a te va tutto bene ?》

《Diciamo di no, non mi va di parlarne ora》

《Sei sicuro? Con me ti puoi confidare lo sai》

《Un giorno te ne parlo》

《Va bene.》

Dopo quella breve ma intensa conversazione mi chiusi in camera a pensare a tutta la giornata trascorsa, le parole di James mi lasciarono poche e flebili speranze, ma nei suoi occhi, dal primo sguardo, intravidi come una fiamma, un fuoco che brilla solo quando é a stretto contatto con me, lo stesso fuoco che si accende in me ogni volta che i nostri corpi si sfiorano o che semplicemente si incrociano i nostri sguardi.

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