Capitolo 18.

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Entriamo nel locale, e mi sorprende la bellezza di questo posto, ogni particolare mi porta alla mente un aspetto diverso del mare.
Sembra di stare ad Atlantide, insieme ad Ariel e le Sirenette.
Io e Aaron ci sediamo ad un tavolo per due, mi mancava stare con lui,mi guarda intensamente e cerca di capire cosa ho da dirgli, spero solo non si aspetti che io mi dichiari, dopo che mi ha abbandonato non mi fido di lui al 100%.

《Salve ragazzi, siete pronti ad ordinare?》

《Certo, per me un cheeseburger con doppio formaggio》dice Aaron.

《Per me una margherita》

《E da bere?》

《Va bene la coca cola per entrambi, giusto Helen?》

《Certo》

《Hey ragazzo trattala con cura, è bella come una sirena》

《Lo farò senza dubbio》 dice Aaron, e il cameriere va via, verso la cucina.
Per essere un cameriere è veramente strambo, chi direbbe mai ad una ragazza che è bella come una sirena? E se si riferisse alle sirene in Harry Potter e il calice di fuoco? Oddio sono un mostro.
Forse questo è il mio problema, mi faccio troppi film mentali, e non dovrei.
La cena si svolge senza troppe interruzioni, parliamo del più e del meno, ma in cuor mio so di non riuscire più a trattenere i miei dubbi e le mie incertezze, non voglio che diventi un ricordo e non voglio neanche autoconvincermi che me lo sia immaginato, ed Aaron deve aiutarmi.
Aaron mi offre la cena, è veramente gentile quando vuole, e mi porta in macchina.

《Non mi hai ancora chiesto niente》

《Mi porti al mare, al mare riesco a parlare con più tranquillità 》

《Va bene, ci vorrà un po' per arrivare al mare, sei disposta ad aspettare mezz'ora?》

《Avviso mamma che farò tardi》

《O che dormi a casa di un'amica》

《Ti piacerebbe》

Mando un messaggio a mia madre, non lo dirò mai ad Aaron ma uso la sua scusa, non si sa mai non riusciamo a tornare a casa in tempo, se ci riusciamo posso sempre entrare dalla finestra, l'ho lasciata aperta, come sempre. Se un giorno i ladri entreranno in casa sarà tutta colpa mia. Il viaggio continua senza troppi problemi, tra la musica e Aaron che canta senza conoscere le parole, penso di star passando una bella serata.

《Siamo arrivati》Dice scendendo dall'auto e venendo ad aprirmi la porta dall'altro lato.

《Ma che galanteria, cosa ti prende?》

《Mh niente mi va di trattarti bene》

《Me lo merito vero?》

《In realtà no》

《Stronzo che non sei altro》

《Ho preso tutto da te baby》

Finalmente arriviamo sulla spiaggia, sento l'adrenalina salire, lui è l'unico che può confermare ciò che ho visto.

《Allora, cosa volevi chiedermi?》

《Ti ricordi l'ultima festa ?》

《Come dimenticarla, ci siamo baciati》

《Mi hai baciata, non è questo il punto》

《Aspetta io ti ho baciato ma tu non ti sei staccata di certo》

《Non mi sono staccata perchè una cosa ti é venuta addosso e ti ha graffiato》

《Quindi l'hai vista anche tu? Non ero ubriaco?》

《Avevamo bevuto entrambi, ma non tanto da avere le allucinazioni, hai idea di cosa fosse?》

《Sembrava un lupo, un lupo veramente grande.》

《 Poi tu sei scappato e io non so come mi sono svegliata la mattina nel mio letto, mi hai portato tu?》

《Devo ammetterlo sono scappato come un codardo, ti ho lasciata lì e non ho idea di come tu faccia ad essere viva, non ti ha attaccato?》

《In realtá no, è rimasto ad osservare la luna piena, mi fai vedere la ferita?》

《Non è un bello spettacolo, a tratti sanguina, ma è molto meglio rispetto all'inizio.》dice sbottonandosi la camicia fino a mostrarmi la ferita sul torace.

《L'hai fatta visitare?》

《No, non sapevo cosa dire, dovremmo indagare, sai com'è, un lupo sul terrazzo di un locale nel bel mezzo di una festa non é una cosa da tutti i giorni, non credi?》

《E se non fosse un semplice lupo?》

《Helen ti aspetti sia l'uomo ragno o qualche persona con i poteri magici?》

《No è che non riesco a trovare nessuna soluzione logica》

《Domani andiamo in biblioteca, dobbiamo cominciare da qualche parte a cercare delle informazioni.》

《Saltiamo palestra?》

《Ci andiamo prima della palestra, ti accompagno io, ora però torniamo a casa》

《É bello sapere di non essere completamente pazza.》

《Hey io ti avrei creduta anche se non ci fossi stato lì》

Ci allontaniamo dalla spiaggia e rientriamo in auto, Aaron accende la radio e la musica scorre irrefrenabile, Aaron alza il volume quando inizia "Counting stars" dei Coldplay, e comincia a canticchiarla, così mi aggiungo e anche se non sono intonatissima le nostre voci insieme stanno bene, lui mi guarda e sorride, è felice chissà a cosa stará pensando , forse é la canzone o la situazione, ma devo ammettere che questa serata mi ha tolto un peso dallo stomaco e sono felice e spensierata.

《Guarda cosa c'è sul sedile posteriore 》dice Aaron mentre guida.

Mi giro e trovo un pacchetto, incartato piuttosto male, lo prendo tra le mani.

《È per me?》

《No é per il mio gatto》

《Hai un gatto?》

《No stupida è per te》

Non me lo faccio ripetere due volte e scarto il pacchetto.

《Bolle di sapone??》

《Si bollicina, quando le ho viste ho pensato a te》

《Mi spieghi perchè mi chiami bollicina》

《Perchè così come una bolla appena la tocchi scoppia, appena tu dici qualcosa io scoppio a ridere, mi rendi felice Helen》

《Non so se essere felice per il pensiero o fare l'offesa perché ai tuoi occhi sono una specie di clown》

Abbasso il finestrino e mi affaccio leggermente, apro le bolle e comincio a farne centinaia aiutata dal vento.

《Helen attenta potresti farti male》

《Aaron non rompere, sto giocando, sei stato tu a comprarmele e ora devo giocare》

《Ok hai ragione ma almeno non sporgerti troppo》

《Si va bene》Dico, continuando a giocare, sono felice come una bimba al luna park.

Mentre Precipitiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora