10 giugno 2005
liceo Sacred Hope
New Heaven
Contea di Pinal
ArizonaJustin avrebbe dovuto fare i salti di gioia, davanti ai risultati dei crediti di Daisy, ma dovette sforzarsi anche solo a sorridere. Dalla lista esposta dei crediti risultò la migliore del corso. Non aveva dubbi, la sua ragazza era stata determinata e aveva creduto nel suo obiettivo.
Il secondo nome che controllò era il suo.
Punteggio buono, ma non eccellente. Bastava e avanzava per la facoltà di agronomia di Phoenix.
Hastiin si era classificato più o meno come lui.
«Ciao ragazzo della mia amica!» Justin sorrise.
«Ciao Silk, come mai così presto?» La ragazza gli si affiancò e con l'indice sfilò la lista dei nomi.
«Sono venuta ad assicurarmi che possa andare al ballo senza scappare dalla finestra perché i miei mi hanno segregato in cantina.» Il dito si fermò sul suo nome e poi fino al risultato totale dei crediti. «Brava Silk. Sei quasi un genio.» Si disse da sola. «A te com'è andata?»
«Non posso lamentarmi. Daisy ha preso il massimo.»
«Sì, lo immaginavo. Ultimamente la mia amica se la passa bene.» La ragazza gli sorrise.
«Sono felice che non sei arrabbiata, o gelosa, per il tempo che passiamo insieme.» I due si diressero verso l'uscita.
«Se Daisy sta bene con te, io sono felice per lei. E poi non sei il solito coglione di passaggio.»
«Bene. Almeno non mi consideri un coglione.»
«Non ho detto che tu non lo sia, ma solo che non sei uno di passaggio.» Silk sorrise e si piazzò davanti a lui.
«C'è qualche altro complimento che vorresti farmi?»
«Perché la mia amica non verrà al ballo dopodomani?»
«Ha detto che non ci vuole venire. Non posso portarla legata, no?»
«Certo che puoi. È il ballo di fine anno, tutte le ragazze ci devono andare.»
«Senti Silk, tu la conosci meglio di me, non ci vuole venire. Gliel'ho chiesto tre volte e la risposta è sempre stata la stessa.» La ragazza sembrava decisa, come lo era la sua amica.
«Se ne pentirà.»
«No che non lo farà.» Justin sorrise a Silk come aveva imparato a fare alle ragazze del collegio in Inghilterra, ma lei sembrava essere immune al suo fascino.
«Che ha progettato quella tua testa malata?»
*
«Buongiorno Jey.» Samuel Kerberg aprì la porta di casa sua col consueto sorriso e l'aspetto di chi dormiva poco.
«Ho portato i Muffins di Joe.»
«Quelli con burro chiarificato?»
«Non so cosa sia il burro chiarificato.» Samuel aprì la scatola di cartone e un profumo di mirtilli e vaniglia uscì prepotentemente.
«Credo proprio di sì.» Ne prese uno e gli fece l'occhiolino. «Tu non mi hai visto.» Mise il giornale sotto braccio, prese il suo portadocumenti di cuoio invecchiato e le chiavi. «Ci pensi tu a svegliare Daisy? Maya è andata a Tucson per una commissione, torna stasera.»
«Sono andato a vedere i crediti. Daisy ha il massimo.» Samuel sorrise.
«La mia bambina mi rende sempre più orgoglioso. E tu? Tu come ti sei classificato?»
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Charade. ↠ Justin Bieber
FanfictionÈ inquietante svegliarsi dopo quattro giorni di coma e rendersi conto di essere stata catapultata nove anni avanti nel tempo. Questo è ciò che accade a Daisy: nove anni di vita spariti nel nulla, gli amici più cari, i propri amatissimi genitori, la...