Thirteenth chapter

799 68 34
                                    

24 maggio 2014
ospedale di Sain Gregory
Phoenix
Contea di Maricopa
Arizona

Daisy continuò a fissare l'immagine allo specchio del bagno.

Aveva ancora i segni dell'incidente sul viso. I lividi stavano diventando giallastri e i graffi stavano guarendo, ma il suo viso le era poco familiare.

Con le dita pizzicò la punta dei suoi capelli castani.

Castani.

Scosse la testa in segno di contrarietà. Lei era nata bionda, con gli occhi celesti e, per quanto non amasse essere l'archetipo della ragazza del sud, quel colore, troppo scuro, la rendeva artefatta e non era da lei.

Ma a quanto pareva, alla nuova Daisy piaceva.

«Buongiorno Daisy. Pronta?» La dottoressa Mcgrill sorrise sulla soglia del bagno.

«Voglio uscire di qui.» Era palese che, nonostante il parere positivo, le sue dimissioni non rendessero la dottoressa tranquilla. Se il quadro neurologico non necessitava della permanenza in ospedale, il suo quadro psicologico era un cubo di Rubik.

«Voglio che al primo cenno di mal di testa, al minimo sbandamento, anche al minimo dubbio, lei si metta in contatto con me o con qualcuno della mia equipe. A qualsiasi ora. Abito a pochi minuti da casa sua.»

«Ha la mia parola.»

«Bene. Lo sceriffo la sta aspettando.»

*

Daisy uscì dalla camera e ritrovò il vecchio amico ad attenderla al bancone dell'accettazione. Non indossava la divisa, ma una camicia e un paio di jeans.

«Buongiorno Daisy. Come stai?»

«Se ti dicessi che non ne ho la più pallida idea, mi crederesti?»

«Ti crederei.»

*

I due camminarono fino a una station wagon grigia.

Hastiin le aprì lo sportello e Daisy salì, ignorando coraggiosamente il dolore che un enorme livido, sul fianco basso, le procurava.

«Grazie.» Sorrise a quello che era ormai diventato un uomo. Mentre allacciò la cintura di sicurezza, lui si mise al volante. «Hai dei figli?» Daisy notò un ciuccio sul cruscotto.

«Tre, una quarta in arrivo.»

«Davvero?» Hastiin sorrise.

La macchina proseguì verso la statale. Quella strada la conosceva bene.

Stavano tornando a New Heaven.

«Metto un po' di musica?» Daisy esitò, ma poi ripose.

«Ti dispiace se parliamo?»

«Certo che no.» Osservò l'amico concentrato alla guida. «Cosa vuoi sapere?»

«Io e te siamo ancora amici?»

«Diciamo che non scambiavamo due chiacchiere da qualche tempo.»

«Abiti ancora a New Heaven?» Hastiin asserì.

«Allora perché?»

«Bè non c'è una ragione specifica. Diciamo che ci siamo allontanati. Immagino sia a causa delle scelte che abbiamo fatto nella vita.»

«Ti riferisci al matrimonio con Mark?»

«Assolutamente.»

«Non ricordo quello che ho fatto, ma a quanto pare è tutto senza senso.»

Charade. ↠ Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora