Capitolo 14

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La mattina seguente tastai l'altra parte del letto per vedere se c'era Harry, dato che ieri ha dormito qui, ma era completamente vuoto.

Sbuffai pensando che se ne era andato e scesi di sotto per fare colazione.

-buongiorno piccola.- disse Harry spegnendo i fornelli e venendo verso di me.

-Oh, c.ciao Harry.- dissi guardandolo sorpresa.

-Ehi, che c'è? Pensavi me ne fossi andato?- ridacchiò

Io abbassai la testa.

-Sul serio lo pensavi?- Chiese lui.

-Si...-

Harry mi abbracciò forte.

-Oh, piccola. Io non ti lascerò più. Stai tranquilla.- mi diede un piccolo bacio sulla testa.

-Promesso?-alzai lo sguardo.

-Promesso.- mi accarezzò la guancia.

-Buongiorno,coppietta felice!- urlò Louis scendendo dalle scale.

-Ehi fratellone!- lo abbracciai.

-giorno brò!-

-Sento un buon profumino prevenire dalla cucina. Chi ha preparato tutto?-

- Harry.- dissi osservandolo mordendomi il labbro inferiore.

-Allora, tutti a fare colazione!-gridò Louis facendoci ridere.

-Incomincia ad andare, Lou.- disse Harry.

Louis andò nella cucina mentre io guardai Harry confusa.

-Perché hai mandato Louis di lá?- chiesi.

-Per fare questo.- mi spinse contro il muro e mi baciò con foga.

-Sai, prima ho visto che quando mi guardavi ti mordevi il labbro.- mi diede un altro bacio.

-Ma, sai piccola, quello è il mio lavoro . Perché tu sai come impazzisco quando ti mordo il labbro. Quindi la prossima volta avvertimi, così non ti scomoderai.- detto questo riprese a baciarmi.

Allacciò le mie gambe intorno al suo bacino mentre portai le braccia dietro il suo collo.

Poi ci dovettimo staccare perché sentivamo una specie di applauso.

E infatti quel rincoglionito di fratello che mi ritrovo, stava battendo le mani.

-Oh, siete davvero carucci (?). Ma vi prego di non farmi vedere dimostrazioni sessuali nel salotto o in qualsiasi altra parte della casa con me presente, grazie.- passai accanto a lui e gli diedi uno schiaffo dietro la testa.

-Stronzo, hai rovinato il nostro momento romantico!- dissi ridendo.

-Ahia, sorellina! Mi hai fatto male sai?- disse facendo il finto dolorante toccandosi un punto sulla nuca.

-Oh, ma tappati quel forno di bocca che ti ritrovi!-

Ecco.

Questo è uno di quei momenti in io e Louis ci scambiamo dei "complimenti tra sorella e fratello".

-Ha parlato quella che non si sta mai zitta!-

-Rincoglionito!- risposi io

-Rompi palle!- disse lui.

-Scassa coglioni!-

-Strega!-

-Elfo!-

-Balena!-

-Nano!-

-Puttana!-

Non doveva dire quella parola.

-Cosa!?- chiesi io con le lacrime agli occhi.

-I.Io... Scusami Elena.- si avvicinò a me.

-Scusami sto cazzo Louis!- uscii di casa seguita da Harry che urlava il mio nome.

Corsi, corsi e corsi fino ad arrivare in un parchetto.

Mi sedetti su una panchina poco distante da me e mi misi a piangere.

Perché ha detto quella parola?

Perché ha ripetuto quella stessa parola che mi era stata detta tanti anni fa?

Perché Louis si stava comportando come il mio ex ragazzo Josh?

Troppe domande mi riempivano la testa.

Piansi.

Potevo fare solo quello ormai.

-Elena, cazzo! Mi hai fatto spaventare a morte! Cosa ti è preso?!- un Harry preoccupato e affannato mi si presentava davanti.

-Ni.Niente Harry.- singhiozzai.

Lui si sedette accanto a me.

-Sai che mi puoi dire tutto.-mi accarezzò la faccia guardandomi negli occhi.

-si...-

-Perché sei scappata quando Louis ti ha chiamata...in quel modo?-

-Perché mi ha fatto venire in mente una cosa.-

-Cosa,amore?-chiese lui dolcemente.

-tre anni fa avevo un fidanzato, si chiamava Josh. Ero completamente innamorata di lui. Credevo che anche lui ki amava. Eravamo sempre insieme e facevamo le cretinate più belle di sempre.

Tra noi c'erano solamente baci e abbracci,  niente di più.

Ma forse a lui non bastava.

Perché un giorno mi mollò dicendomi che non lo soddisfavo e mi ha chiamata...in quel modo.

Nello stesso tono che ha usato Louis stamattina.- mi asciugai qualche lacrima lungo la mia guancia.

-piccola, ma lui non voleva dirlo veramente. Non ci stava pensando, probabilmente.-

-Harry, ti posso chiedere un favore?-

-chiedimi tutto,piccola.-

-possiamo andare a casa tua?-

-Certo, andiamo.- mi prese per mano e ci incamminammo insieme a casa sua.

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