Capitolo 18

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ELENA'S POV

Ritornai a scuola dopo le ramanzine di mio fratello.

Gli avevo detto tutto, perché lui aveva intuito che c'era qualcosa che non andava.

-Lou? Dove sei?- chiesi dal piano di sopra.

-Sono di sotto, ti ho preparato la colazione.-

Scesi, e mi sedetti al bancone.

-Ecco, mangia velocemente che ti accompagno a scuola.- mi schioccò un bacio sulla guancia, prima di salire per vestirsi.

Mangiai con malavoglia la mia colazione e aspettai Louis sul divano.

-Andiamo?-

Annuii, prendendo il mio zaino e uscendo dalla porta.

Arrivammo davanti scuola.

Louis mise un braccio sulle mie spalle, fancendo spuntare un sorriso sulle mie labbra.

Un gruppetto di ragazzi era in cerchio davanti la scuola.

Ci avvicinammo e vidi Harry baciarsi con Chantal.

Le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi.

Louis mi guardò e mi trascinò con lui verso la mia classe.

-Non pensare a lui, ok? Ignoralo.- mi asciugò una lacrima.

-Come farò se è il mio compagno di banco?! Mi farà soffrire, quello stronzo.- abbassai il viso.

-Provaci,sorellina, non voglio vederti così per quel puttaniere. Adesso vai in classe prima che farai tardi.-

Lo abbracciai e mi sedetti al mio posto.

Dopo un paio di minuti, Harry entrò in classe.

-Styles, finalmente! Come mai questo ritardo?- chiese arrogante il professore.

-Oh, beh ero con la mia ragazza e ho fatto ritardo.- si avviò verso il mio banco e si sedette.

Ammiccò ad una ragazza seduta al primo banco.

Io lo ignorai.

Mi ha ferita, delusa, usata.

In seguito mandò un bigliettino ad un'altra ragazza e le mimò con la bocca :"chiamami"

-Prof. posso andare in bagno?- mi alzai ad un tratto dalla sedia e andai in bagno dopo il consenso del professore.

Mi sedetti a terra mettendo le mani sulla faccia.

Era tutta colpa mia.

Se non guardavo nel suo telefono, se non ero così curiosa, tutto questo non sarebbe successo.

Piansi.

In quel periodo era l'unica cosa che sapevo fare.

Dicono che piangere non serve a niente, ed è vero...le lacrime che sto versando, non sarebbero mai abbastanza per quello che ho perso.

Mi alzai per guardarmi allo specchio.

Avevo il mascara tutto colato sulle mie guance.

Presi un fazzoletto e cacciai tutto il mascara, prima di rientrare in classe con un finto sorriso stampato in viso.

Mi sedetti al mio banco come se niente fosse.

***

Quando l'ora di geometria finì, andai verso il mio armadietto.

Una ragazza , ad un tratto, mi passò dietro correndo.

-Harry!- gli saltò in braccio aggrappandosi come una cozza.

-Piccola.-ridacchiò lui mentre la sbatteva contro l'armadietto.

Si limonarono per più di 2 minuti.

Un nodo si era formato nella mia gola e negli occhi mi si stavano formando delle lacrime.

Sbattei violentemente il mio armadietto facendo spaventare quei due.

Uscii dalla scuola, andando a casa e mandai un messaggio a Louis.

A: Fratellone♥

Louis, io sono già andata a casa. Stavo male lì.

Dopo un paio di minuti mi rispose.

Da: Fratellone♥

Va bene, sorellina. Per qualsiasi problema, puoi chiamarmi. Ti voglio bene.

A: Fratellone♥

Va bene, ti voglio bene anche io fratellone.

Andai nella mia stanza e mi coricai sul letto, affondando la faccia nel cuscino.

Ricominciai a piangere.

Poi suonarono alla porta.

Andai ad aprire.

-Oh, c-ciao Niall.- tirai su col naso.

-Elena! Cosa ti è successo?- entrò in casa preoccupato.

Mi sedetti sul divano e lui mi seguì subito dopo.

-H-Harry.- singhiozzai.

-Che altro ti ha fatto quel bastardo!?- alzò la voce.

-S-si comportava come un puttaniere a sc-scuola. - piansi ancora e lui mi abbracciò.

-Io lo ammazzo!-urlò alzandosi in piedi.

-No, Niall. Ti pr-prego.- lo bloccai da un braccio.

Si sedette di nuovo.

-Non voglio vederti stare male, per colpa di...quello lí.- mi accarezzò la guancia.

Chiusi gli occhi e abbassai lo sguardo.

Lui lo rialzò mettendo una mano sotto il mio mento e guardandomi negli occhi.

I suoi occhi erano profondi come l'oceano e,alcune volte, freddi come il ghiacco.

I nostri visi si stavano avvicinando sempre di più, e i nostri nasi si sfioravano soltanto.

-Voglio provare a farti stare meglio...- parlò.

-Fallo, ti prego. Ne ho bisogno, adesso...- supplicai.

Fece sfiorare le mie labbra con le sue lentamente, fino a farle unire un tenero e innocente bacio.





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