Capitolo 10

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La nave viaggiava con tranquillità, andando ad una velocità normale, quasi lenta come a voler cullare i passeggeri. Il cielo era sereno e magnificamente ripieno di stelle, peccato che non vi erano molte persone disposte ad osservarlo, visto che la maggior parte dei passeggeri riposavano beati nei loro letti, lasciandosi cullare da quei comodissimi materassi e facendosi avvolgere da quelle sofficissime coperte, per non parlare dei guanciali, così morbidi da regalare la fantastica sensazione di poggiare la testa su delle nuvole.
Vi era una gran pace a bordo, il personale della nave corse a riposarsi dopo la lunga giornata di lavoro. Riordinarono le varie sale, soprattutto la sala dinner dove si tenne la cena spettacolo, che dopo il numero degli animatori era cosparsa di glitter e farfalle ancora svolazzanti, cercarono di afferrarle e lasciare tutto in ordine per il giorno dopo. La nostra cara amica Ivanov aspettò che tutti quanti andassero a dormire, dopodichè controllò ancora una volta tutti i dati registrati sul computer durante il giorno; esaminò ogni singolo database di tutti gli ospiti senza però alcun risultato, non vi erano scritte cose che potessero essere utili, d'altronde anche se qualcuno avesse commesso un crimine, non avrebbe ammesso il tutto compilando un semplicissimo modulo e mettendo una piccola spunta sulla parte hai commesso qualche omicidio, si o no. La ricerca però non si ferma qui, sicuramente l'agente aveva bisogno di riposarsi o non avrebbe avuto abbastanza forze per affrontare i nemici una volta scovati e questo lei lo sapeva bene, anche se avrebbe voluto continuare a cercare delle prove, degli indizi, per capire come scovare i criminali. Dovette costringere se stessa ad andare a riposarsi così spense il computer, rimise in ordine la sua postazione e si apprestò a raggiungere gli interruttori per spegnere la luce, ma mentre stava per farlo sentì degli strani rumori, si voltò per vedere se vi fosse ancora qualcuno che gironzolava a bordo della nave; non vide nessuno così si voltò nuovamente verso l'interruttore ma con la coda dell'occhio scorse una figura. La strana e misteriosa ombra era un uomo, almeno così pareva dalla statura. Ivanov spense immediatamente la luce in modo tale da metterlo in difficoltà di movimento, l'uomo cercava di avvicinarsi a quelle piccolissime levette per riattaccarla. Una volta riattaccata la luce l'uomo si ritrovò con la pistola alla tempia e l'agente Ivanov che lo minacciava. 
Miranda:" Non ti muovere." 
L'uomo alzò le mani in segno di arresa, non muovendosi nemmeno di un centimetro, Miranda però voleva capire chi fosse e cosa ci facesse in giro per la nave a quell'ora della notte. 
Miranda:" Identificati." 
Max:" Caspita, davvero un grande stile agente, spegnere la luce e piombare alle spalle con una pistola, sicuramente hai molta classe e personalità." 
Miranda:" Identificati, ho detto." 
Disse accentuando la pressione della pistola sulla testa dell'uomo, che subito con molta disinvoltura rivelò la sua identità" 
Max:" Mi chiamo Massimiliano, Max per gli amici, sono stato assunto come cameriere ma in realtà sono sotto copertura, mandato dal nostro amico in comune." 
La donna lo guardò perplessa, chiedendosi se Max si stava riferendo veramente al suo capo. 
Max: So che potresti avere dei dubbi, in effetti lo aveva previsto, così per acquisire credibilità mi ha detto di dirti Banderas." 
Al solo sentir pronunciare quel nome, Miranda abbassò la pistola; Max si voltò sempre con la calma e la disinvoltura che aveva mantenuto anche prima, ritrovandosi la donna di fronte a lui. Miranda scostò lo sguardo scuotendo la testa, in segno d'incredulità per la scelta di quello sciocco nome in codice utilizzato dal suo capo. 
Miranda:" Non ci posso credere, usa ancora quel ridicolo nome in codice." 
Max:" Beh, una scelta sua, poco originale direi, ma contento lui contenti tutti." 
Miranda:" Come mai il capo ha deciso di mandarti in missione proprio qui? Pensa forse che non riuscirei a cavarmela?" 
Max:" A dire il vero ha pensato che potresti essere in difficoltà, dato che si tratta di un gruppo, non sappiamo bene quante persone siano in questa banda criminale." 
Miranda:" E così ha deciso di mandarmi i rinforzi." 
Max:" Esatto." 
Miranda:" Perché non mandarmi un'intera squadra allora?!" 
Lui fece spallucce, non sapendo bene cosa dirle riguardo la scelta del capo, l'unica cosa di cui era a conoscenza era che fu mandato ad aiutare una sua collega, che in qualunque momento avrebbe dovuto affrontare dei criminali. 
Miranda:" Devo ammettere che il capo non ha molta originalità." 
Max:" C'è un motivo se è lui il capo, nonostante tutto sia un po' strampalato." 
Il cellulare di Miranda cominciò a squillare, lei subito lo prese dalla tasca e rispose. 
Miranda:" Pronto?!" 
Uknown:" Smettetela di parlare male di me, non è educato parlare di una persona quando non è presente." 
Max:" Come fa a saperlo?" 
Uknown:" Microspie, ne ho piazzate alcune, sulla tua giacca Max, e dietro l'orecchio di Ivanov e anche nelle sue hem hem." 
Miranda:" Non mi sarei mai aspettata una mossa così meschina da parte tua." 
Uknown:" Devi aspettarti di tutto Ivanov, anche perché quelli che potrebbero piazzarti delle Microspie potrebbero essere proprio il nostro bersaglio e tu, come è appena accaduto con me, potresti non accorgertene. Ecco perché vi dico sempre di tenere gli occhi aperti." 
Miranda:" Okay, ricevuto." 
Uknown:" Buona fortuna agenti, penso che mi divertirò a vedervi lavorare insieme." 
Miranda:" Grazie, te ne sarò per sempre grata." 
Uknown:" E' stato un vero piacere farti un torto." 
Miranda spalancò la bocca a sentire quelle parole, provenienti direttamente dalla bocca del suo amico più fidato, nonché il suo capo. Chiusero la telefonata e rimasero solo i due agenti; vi era un silenzio piuttosto imbarazzante, così Max cercò di prendere la parola per sciogliere il ghiaccio ed allontanare la tensione che si era venuta a creare per via della loro estraneità 
Max:" Bene, adesso che ci siamo presentati, posso considerarmi ufficialmente un collega?" 
Miranda lo guardò rivolgendogli un falso sorriso. 
Miranda:" Hai una fervida immaginazione, tu ed io lavoreremo a distanza, non mi sogno nemmeno di chiamarti collega o robe del genere, scordatelo." 
Prese a camminare per andarsene, ma non appena le passò accanto lui l'afferrò per il braccio e la costrinse a guardarlo in faccia. 
Max:" Sono consapevole del fatto che cominciando a frequentarci potremmo scoprire che non ci sia feeling tra noi due, ma per quanto riguarda il lavoro e la collaborazione dobbiamo essere uniti e fare gioco di squadra o riusciranno a farcela. Sicuramente non sono degli sprovveduti, per essere ancora in circolazione avranno una strategia abbastanza solida, basata quasi certamente sul gioco di squadra." 
Miranda: Sei davvero insistente."
Max:" Si ammetto di esserlo, ma ci sono tante cose che potresti scoprire ed amare, chi lo sa." 
Miranda:" Non vorrai sul serio flirtare con me sul lavoro?!" 
Max:" Ci ho provato." 
Miranda:" Beh non provare a rifarlo e soprattutto non davanti agli altri o rischierai di farci licenziare, ci sono delle regole fondamentali e una di queste è non mischiare la vita privata con il lavoro, come agenti sotto copertura dobbiamo mantenere segreta la nostra identità il più possibile." 
Max:" D'accordo. E se ci provassi dopo il viaggio? forse potrebbe esserci una possibilità che tu mi dica si." 
Miranda:" Non pensarci nemmeno. Tieniti a debita distanza e fai finta di non conoscermi, tra noi due solo rapporti lavorativi, chiaro?" 
Max:" Si, chiara e trasparente." 
Miranda:" Bene, ora che abbiamo chiarito le nostre posizioni ed i nostri compiti le auguro una buona notte Max." 
Max: Buona notte Miranda." 
Spensero le luci della hall e si ritirarono nelle loro camere per poter finalmente riposare. Miranda non poteva fare a meno di pensare a quanto Max fosse stato sfacciato a flirtare con lei che conosceva appena da due minuti; sicuramente però la sua collaborazione sarebbe stata molto utile non solo per le indagini ma anche perché quando aveva voglia di riposarsi avrebbe potuto chiedergli di fare il turno di notte come sentinella. "Brava Miranda" pensò e dopo questi pensieri complessi secondo il suo modesto punto di vista, finalmente il sonno si fece sentire trascinandola nei meandri del riposo assoluto. 
Il sole non fu ancora sorto ma il personale dovette alzarsi presto per assicurare ancora in quel nuovo giorno, la maggior efficienza agli ospiti. Si poteva osservare questi uomini e queste donne intenti a trascinarsi giù dai letti così comodi che in un certo senso li invitavano a fare l'opposto dei loro doveri. Per quanto dormire sia bello, non era proprio possibile, così tutto il personale era intento a prepararsi ed attenti alla cura della loro persona, dopo essersi lavati e pettinati, ognuno prendeva la propria uniforme e la indossava così da poter iniziare il proprio turno lavorativo, subito dopo aver fatto un'abbondante colazione, perché anche loro avevano bisogno di nutrirsi. Certo non era ancora il momento di aprire i negozi, ma le sale addette per la colazione ed i vari brunch cominciarono ad aprire le porte presto, ovviamente solo dopo aver sistemato tutto quanto a dovere; compito che spetta ai commis di sala, che si occupano di preparare i tavoli, riordinare la mise en place e supportare lo chef de rang per la preparazione quotidiana della sala. Gli chef si recarono in cucina molto prima degli altri colleghi, per riprendere gli impasti di pane, paste sfoglie, croissant, bignè e molto altro ancora... preparati la scorsa notte e lasciati a lievitare per il giorno dopo, operazione che veniva ripetuta giornalmente per dare agli ospiti la freschezza e la genuinità dei prodotti. 
La luce penetrava dalla finestra della camera dove dormivano Amanda e Laura cercando di invadere tutta la stanza, mostrando che il buio se n'era andato lasciando spazio al meraviglioso sole e alla sua candida luce, ma le tende impediva ad essa di entrare del tutto, Fatta eccezione per qualche piccolo spiraglio. Amanda si rigirava nel letto cercando di trovare una posizione comoda, mentre si sistemava, aprì gli occhi e vide che era giorno; rimase sdraiata per un po' senza far nulla, solo a fissare la finestra ed ancora la luce che voleva a tutti costi impadronirsi della stanza. Senza fare rumore, si alzò dal letto, aprì la porta e si recò nel salotto presente all'interno della suite, si avvicinò al frigo, lo aprì e prese una bottiglia d' acqua, dopodiché prese un bicchiere e si versò da bere. Anche quel piccolo salotto era abbastanza illuminato e Amanda sorseggiando la sua acqua passò il tempo ad ammirarlo, visto che il giorno prima non gli aveva dato molta importanza, presa dall'euforia di essere a bordo di una nave di lusso. Mentre era assorta nei suoi pensieri sentì rumore di passi che venivano verso di lei; erano i suoi genitori che si erano appena alzati, raggiunsero il salotto e per loro fu un enorme sorpresa trovare Amanda sveglia a quell'ora del mattino, dato che erano in vacanza ci si aspettava che si approfittasse dell'opportunità per riposarsi un po' di più; ma a quanto pare il lungo riposo interessava solo a pochi. 
Francesca: Amanda? Già in piedi a quest'ora?" 
Amanda:" Si, a quanto pare." 
Michael:" Che è successo? Non hai dormito bene?" 
Amanda:" Oh no, ho dormito benissimo invece, è solo che non mi andava di stare a letto così mi sono alzata." 
Francesca:" Meglio così, potresti andarti a preparare così vai a fare colazione." 
Amanda:" Si certo, e siete così interessati alla mia colazione perché...?!" 
Michael:" Perché sappiamo che non resisti un attimo senza mettere qualcosa sotto i denti." 
Amanda:" Beh questo è vero, ammetto che mi piace mangiare e soprattutto, ho bisogno di nutrimento o verrò meno durante il giorno." 
Disse mettendo la mano sulla fronte fingendosi disperata, Michael e Francesca si guardarono e poi scoppiarono a ridere per la scenata della loro particolare figlia.  
Michael:" Su forza, va a prepararti." 
Amanda:" D'accordo, vado, eh.... guardate però che vi tengo d'occhio." 
Disse facendo il gesto delle due dita verso gli occhi, dopodiché si voltò per andare di nuovo nella sua stanza per andare a prendere il necessario per prepararsi lasciando così Michael e Francesca da soli.
Michael:" Non so più che fare con questa ragazza, è incredibile." 
Francesca:" Che dire, ha un carattere molto particolare." 
Michael:" Avrà preso da te sicuro." 
Francesca lo spintonò, lui rise. 
Francesca:" Ecco, forse questa specie di senso dell'umorismo l'avrà preso da te." 
Michael:" E' possibile, d'altronde sono suo padre." 
Francesca:" Vieni qui." 
Disse invitandolo, cosa che lui non si fece ripetere due volte, le si avvicinò e si abbracciarono, lei era vicino al suo profilo, guardandolo negli occhi gli disse 
Francesca:" Bene Mr. Jackson o ti fai venire una buona idea per far passare le ore oppure penso che mi unirò ad Amanda e andrò a fare colazione." 
Michael:" Non saprei, cosa vorresti fare?" 
Francesca:" Non lo so, qualunque cosa, hmm per esempio potremmo tornare a letto tra quelle sofficissime coperte, oppure mi è appena venuta un'idea." 
Michael:" Ho quasi paura di scoprirla." 
Francesca:" Dai, non è nulla di così terrificante, ho pensato che potremmo buttare Miko giù dal letto in modo meno convenzionale, sai anche per vendicarci di ciò che ha raccontato ieri facendoci fare una pessima figura." 
Michael:" Ok, e in che modo vorresti dargli il buongiorno?" 
Francesca sorrise, si avvicinò a Michael per sussurrare al suo orecchio il piano che aveva pensato, lui sorrise coprendosi la bocca con la mano. 
Michael:" E poi sarei io l'immaturo, si arrabbierà moltissimo." 
Francesca: Beh se lo merita, allora ci stai?" 
Michael:" Si ci sto." 
Francesca:" Va bene allora vado a prendere l'occorrente." 
Mentre lei si preparava per attuare il suo scherzo, Michael rimase nel salotto  per un po', nel frattempo Amanda che aveva finito di prepararsi, passò e vide suo padre ancora lì ma questa volta da solo. 
Amanda:" Ahmm dov'è finita la mamma?" 
Michael:" Sta preparando uno scherzo da fare a Miko." 
Amanda:" La mamma? Ne sei sicuro? Di solito è a te che vengono queste idee." 
Michael:" Ha detto di volersi vendicare." 
Amanda:" Per cosa?" 
Michael:" Per aver raccontato i nostri fatti privati." 
Amanda:" Bene, bene, allora aspetterò, non voglio perdermi la scena per nulla al mondo." 
Francesca tornò nel salotto eccitata come una bambina, avvisando che era tutto pronto per lo scherzo. 
Francesca:" Bene, ci siamo ho preparato tutto." 
Amanda:" Ho l'impressione che vi ucciderà dopo questo." 
Tutti e tre si avvicinarono alla camera di Miko e lentamente aprirono la porta, le tende erano ancora chiuse e quindi c'era molto buio nella stanza. Francesca fu la prima ad entrare e si posizionò lateralmente vicino al letto, Michael Accese la luce della stanza così che Miko potesse svegliarsi; Miko infastidito dalla luce si mosse per alzarsi, ma subito Francesca gli gettò addosso un secchio d'acqua fredda facendolo sobbalzare. 
Miko:" Oddio, ma che cav..." 
Michael, Amanda e Francesca ridevano a crepapelle nel vedere Miko che sbraitava di prima mattina. 
Francesca:" Buongiorno Miko, come hai dormito?" 
Miko:" Che razza di domande fai, stavo bene fino a qualche minuto fa." 
Miko si girò verso Michael, pensando fosse lui l'artefice dello scherzo. 
Miko:" Complimenti amico, non mi sarei mai aspettato un simile scherzo da parte tua." 
Michael:" Mi spiace deluderti Miko, ma questa volta non sono io la mente." 
Miko si voltò verso Francesca con lo sguardò perplesso, non riusciva a credere che fosse stata lei ad organizzare tutto. 
Miko:" Sei stata tu?" 
Francesca:" Si, esatto." 
Miko:" Accidenti a te, ho quasi tirato in ballo tutti i santi dal cielo di prima mattina." 
Francesca:" Così impari a raccontare i fatti nostri." 
Miko:" Ah quindi era una vendetta?" 
Francesca:" A dire il vero ci stavamo annoiando e abbiamo pensato di darti il buongiorno e di vendicarci." 
Miko:" Grande, ora mi servirà una robusta colazione per riprendermi da questo brusco buongiorno." 
Michael rise sapendo che il suo amico avrebbe subito cercato consolazione nel cibo. 
Amanda:" Mi unirò a te molto volentieri, anche io ho bisogno di una sana e nutriente colazione, quindi va subito a prepararti, io ti aspetto." 
Miko:" Spero solo che verrà qualcuno a mettermi delle lenzuola asciutte." 
Francesca:" Sta tranquillo, verranno le cameriere a rifare la stanza." 
Miko:" Si, che grazie a voi due penseranno che mi piscio addosso." 
Michael:" Beh amico, può capitare a tutti di avere problemi di incontinenza." 
Miko si voltò verso di lui, notando che Michael non riusciva a trattenersi dalle risate. 
Miko:" Non provare nemmeno a pensare ad una cosa simile; pregate che le cameriere siano delle befane così non dovrò subire questa umiliazione." 
Michael e Francesca continuarono a ridere, Amanda intervenne in sua difesa. 
Amanda:" Insomma lasciatelo in pace. Miko, adesso faremo colazione insieme e vedrai che ti dimenticherai di tutti i guai che ti hanno causato. 
Miko:" Lo spero per loro, ecco tutti hanno avuto un risveglio fatato ed io uno da sfigato." 
Michael:" E per far rima aggiungerei bagnato." 
Miko gli lanciò l'asciugamano, ma Michael riuscì a schivarlo. 
Miko:" Senti non farmi una rima adesso amico, che per colpa vostra ho avuto una mattinata d'inferno." 
Michael:" Addirittura, era solo un po' d'acqua." 
Miko:" Parla colui che è asciutto." 
Uscirono dalla stanza così che Miko potesse asciugarsi. 
Qualche oretta dopo essersi svegliati tutti, si recarono nella sala da pranzo allestita per la colazione. Diedero un'occhiata a tutto il buffet per scegliere cosa prendere, visto che la scelta era abbastanza ampia; Amanda e Miko videro qualcosa che interessava ad entrambi... 
"Cornetti salati" dissero in coro. 
Amanda:" Oh mamma, piacciono anche a te?" 
Miko:" Ne vado matto." 
Amanda:" Perfetto, Miko, io mi metto in coda tu va a prendere i piatti." 
Miko:" Agli ordini." 
Michael:" Miko ha trovato un compagno di bicchiere ed una di pietanze." 
Francesca:" Beh a quanto pare..." 
Amanda:" Cos'altro prendiamo?" 
Miko:" Prendiamo anche qualcosa di dolce."
Amanda:" Ottima idea." 
Miko:" Possiamo prendere quei bignè laggiù." 
Amanda:" Sembrano gustosi, ok accordato andiamo a prenderli." 
Eric:" Sempre a mangiare tu?" 
Amanda:" Ho bisogno di parecchie energie per affrontare la giornata." 
Eric:" Stai attenta o rischi di non entrare più nei vestiti." 
Amanda:" Spiritoso." 
Miko:" Tutto bene?" 
Amanda:" E' la mia spina nel fianco." 
Miko:" Lascialo perdere, vuole perdersi questo ben di dio." 
Amanda:" Meno male che ho trovato te Miko, che hai capito esattamente come funziona la vita." 
Nathan:" Mamma, io voglio il succo." 
Johnny:" Io voglio il latte." 
Joseph:" E io voglio tutti e due" 
Francesca:" Joseph amore, sarebbe meglio che scegliessi uno dei due." 
Joseph:" Allora voglio il latte." 
Francesca:" Va bene." 
Si avvicinarono al banco dove servivano le bevande, e la cameriera che li serviva disse che i bambini avevano l'opportunità di prendere le tazze con la figura dei loro beniamini preferiti, cosa abbastanza graziosa per chi ha dei bambini.  
Presero un po' di tutto, Amanda e Miko erano gli unici ad avere i vassoi pieni, inutile dire che tutti rimasero a bocca aperta vedendo la quantità di cibo che avevano preso. 
Michael:" Ma che avete fatto, vi siete portati tutto il tavolo?" 
Amanda:" Forse, in realtà questo è il tavolo l'abbiamo rimpicciolito con un laser speciale." 
Michael:" Sembrerebbe assurdo da dire, ma forse è la teoria più plausibile che avresti potuto tirare fuori, sembra davvero un tavolo in miniatura." 
Eric si sporse un po' verso Liam che era seduto accanto a lui ed ironicamente gli disse 
Eric:" Ottima scelta, mi sa che tra qualche anno dovremmo dire al nonno di prestarci la gru dell'acciaieria per poterla sollevare. Ahii" 
Ad Eric arrivò qualcosa dritto in testa, si abbassò per prenderla e vide che era una piccola pagnottina lanciata direttamente da sua sorella. 
Eric:" Dico ma sei impazzita per caso." 
Amanda:" Così impari a sfottermi." 
Michael:" Amanda, questa cosa è nuova?! non si tira il cibo." 
Amanda:" Ha cominciato lui con la storia della gru." 
Michael:" Non so più che fare con voi due." 
Amanda:" A te potrebbero utilizzarti a scuola come modellino per spiegare com'è fatto lo scheletro umano." 
Anche i cugini la presero a ridere, Eric rispondeva ironicamente agli insulti lanciati dalla sorella. 
Eric:" Sarei un modello di scheletro perfetto, e sono perfette pure le mie ossa." 
Amanda." Si da lanciare ai cani." 
Michael:" Amanda?" 
Amanda:" Scusa, mi sembrava giusto che potessi dirne una anche io." 
Francesca:" Ragazzi ascoltate l'ammonimento di vostro padre e cercate di prenderlo seriamente perché non è un gioco, siete grandi ormai e non sappiamo quante volte ve lo abbiamo ripetuto." 
Miko continuava a mangiare assistendo a quel piccolo battibecco, mentre tutti litigavano, lui si era già spazzolato mezzo vassoio. 
Francesca:" Miko, com'è la colazione? Visto che a te sembra di essere davanti alla tv, a guardare uno show." 
Miko:" Una vera prelibatezza, dovreste mangiare di più e parlare di meno, fidatevi." 
Seguirono alla lettera il consiglio di Miko, assaggiando le prelibatezze che erano state preparate per quel giorno. Nonostante le star molto spesso stanno attenti alla forma fisica, qui a bordo della nave le cose sembravano essere molto diverse, tutti mangiavano e bevevano senza preoccuparsi, ma d'altronde erano in vacanza e quindi oltre a permettersi il solito lusso di gioielli e vestiti potevano anche permettersi il lusso di mangiare senza contare le calorie che potevano assumere. 
Amanda e Liam decisero di uscire all'esterno della nave precisamente sul ponte solarium one pool, dove vi era un graziosissimo piano bar e dei tavoli molto chic dove potersi accomodare e gustare una bibita fresca prendendo il sole o cedere alle squisite gioie del palato dopo un bagno in piscina ammirando la spettacolare vista sul mare.
Amanda:" Cos'hai in mano?"
Liam:" Una macchina fotografica."
Amanda:" E a cosa ti serve?"
Liam:" Ad immortalare dei momenti speciali."
Amanda:" Carina come idea."
Si accomodarono ad uno dei tavoli ed ordinarono un succo di frutta. Nel frattempo Liam prese a fare delle foto per provare la sua macchina fotografica e vedendo che funzionava alla grande decise di usare Amanda come soggetto dei suoi scatti.
Liam:" Sorridi."
Amanda:" Cosa, no di prima mattina vengo malissimo nelle foto."
Liam:" Ma dai non é assolutamente vero, su forza fammi un bel sorriso."
Amanda si fece convincere dall'entusiasmo di Liam nel volergli fare a tutti i costi delle foto e così lo accontentò sorridendogli e permettendogli di fare alcuni scatti e addirittura su uno di quelli finì coinvolta anche la cameriera che portò al tavolo le loro ordinazioni, sicuramente un momento speciale all'insegna della gioia e del relax il tutto immortalato in un semplice scatto che ricorderà loro per sempre quel piccolo attimo di felicità.

Un'Insolita Crociera: Tra Lusso E FolliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora