1x07 "Una lunga attesa"

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Il piano era andato a buon fine ma a caro prezzo. Così, mentre la polizia conduceva la coppia di criminali sulla volante con destinazione carcere, l'ambulanza arrivò rapidamente per soccorrere Andy, caricandola su una barella  e portandola via a sirene spiegate. Sid fu accompagnata in ospedale da una volante della polizia e, quando giunse al pronto soccorso, capì che la sua amica era già stata portata in sala operatoria per essere operata d’urgenza.  Sid attese in sala d'aspetto, sola, ancora una volta in quell'ospedale in cui era stata pochi giorni fa, in cui era morto Johnny e ora un'altra persona stava rischiando la vita per lei. Ma stavolta non si trattava di qualcuno che conosceva a malapena ma della sua amica Andy, l’unica persona che non le aveva mai voltato le spalle nonostante i suoi continui errori, l’unica che l’avrebbe sempre amata nonostante lei non ricambiasse con l’amore ma con un grande affetto.
Le ore passarono interminabili e una tempesta di pensieri iniziò ad abbattersi nella mente di Sid. "E' tutta colpa mia” pensava, “dovevo essere io al suo posto. Andy sta rischiando la vita per me. Non posso perdere anche lei. E’ sempre stata la mia ancora di salvezza, la mia unica certezza in questa vita di merda. Se dovesse finire male, non so cosa farò".
Al solo pensiero della scomparsa dell’amica, Sid si sentì quasi svenire e scoppiò in una scrisi d pianto disperato.

Un paio di minuti dopo, la madre di Andy fece capolino nella sala d’attesa. Era stata Sid ad avvertirla delle condizioni della figlia. La ragazza corse subito ad abbracciarla appena la vide. La donna aveva un viso sciupato dalla preoccupazione e dalle lacrime ma, accortasi del terrore negli occhi di Sid, cercò di darle forza sussurrandole “Mia figlia è forte. Ce la farà”.

Ancora un’ora si aggiunse alle tre già trascorse ma nessun medico all’orizzonte a portare notizie. Sid era stremata dal sonno e alla fine crollò su una delle sedie su cui si era accomodata. La madre di Andy prese il suo foulard e coprì la ragazza, cercando di ripararla dal freddo.

Dopo un’altra ora trascorsa, finalmente un medico chirurgo si affacciò dalla porta in fondo al corrdoio annunciando: "Siete qui per la signorina Andy?”.
Le due donne si limitarono ad annuire.
“La paziente è stata colpita al petto ma fortunatamente il proiettile non è entrato in profondità. Ci abbiamo messo un po'  ma l'abbiamo estratto.” continuò il dottore,” L'intervento è andato a buon fine. La ragazza sta riposando, la trasferiremo in reparto e questa sera potrete farle visita.”

A quella notizia, Sid si buttò tra le braccia della madre di Andy, stringendola forte fino a piangere dalla gioia insieme alla donna. La signora le disse, risollevandosi dalla preoccupazione "Conosco mia figlia, te l'avevo detto che ce l'avrebbe fatta” aggiunse poi " Sidney cara, sei esausta, vai a casa, fai una bella doccia e riposa un po'. Lei ormai è fuori pericolo. Resterò io stanotte accanto a lei. Ti chiamerò non appena sarà orario di visite”.
Sid rispose con un cenno della testa e tornò a casa. Ma più si avvicinava al suo appartamento e più la solitudine tornava a farle visita. Cominciò a tremare, il panico stava tornando a tormentarla. Ne aveva passate troppe negli ultimi giorni. Salì in fretta le scale e andò in camera. Frugò sotto al materasso, dove aveva nascosto i suoi stupefacenti, si sedette al tavolo e preparò una striscia di coca. Prese una bottiglia di whisky e se ne versò un paio di bicchieri. Dopo aver tirato via la polvere bianca e aver buttato giù il liquore, sentì l’angoscia abbandonarle la mente e quel senso di sicurezza ,che riusciva a trovare solo con l’aiuto della droga, si impossessò di nuovo di lei. Il panico, ancora una volta, era stato sconfitto.
Anche se psicologicamente il tormento era stato placato, il fisico di Sid era stremato. Così si addormentò sul tavolo, con la testa appoggiata sul legno freddo.
Passarono alcune ore e, al suo risveglio, una sensazione di torpore e confusione le fece compagnia. Decise così di fare una lunga doccia. Dopo essersi preparata, Sid chiamò la madre di Andy per avvisarla che sarebbe passata a trovare la sua amica. Una volta chiusa la chiamata, Sid si recò subito in ospedale. Quando arrivò, trovò la donna ad aspettarla.
Le disse "Entra pure, cara. Andy vuole vederti. Io tornerò qui stanotte.”
Ma Sid la interruppe "Non ce n’é bisogno, signora. Resterò io qui, stanotte. Non si preoccupi".
La donna accettò la proposta della ragazza, capendo il bisogno delle due amiche di passare del tempo insieme. Così entrò in stanza per salutare la figlia e andò via verso casa. Sid finalmente avanzò nella camera d’ospedale e vide la sua amica, distesa a letto con una flebo infilata nel braccio sinistro. Quella scena fu dura da mandar giù. Andy era così pallida che sembrava morta. Ma non era così e questo le diede la forza a Sid di camminare verso la sua amica e sorriderle, dicendole "Hey, Andy. Ci hai fatto davvero uno scherzetto di cattivo gusto. Non sai come sono stata tutte quelle ore senza sapere cosa ti stava accadendo.” Si bloccò un momento, per fermare le lacrime che volevano scorrere giù sul viso.
“Non avrei dovuto coinvolgerti in tutto questo casino".

Andy, con un filo di voce, le disse "Va tutto bene…Sai che, se fossi stata tu al mio posto, non me lo sarei mai perdonata.”
Le due ragazze furono interrotte dall’ingresso in stanza di  un infermiere.

Un bel ragazzo dai capelli corti, castani, un po’ di barba incolta che gli incorniciava il viso e gli occhi intonati con il colore dei capelli

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Un bel ragazzo dai capelli corti, castani, un po’ di barba incolta che gli incorniciava il viso e gli occhi intonati con il colore dei capelli. Il suo nome, da quanto riportato sul tesserino attaccato alla divisa, era Liam, poteva avere all’incirca 25 anni. Il suo viso esprimeva calma e serenità, forse anche per via del suo mestiere. Sid ne fu subito colpita.
“Signorina” disse il ragazzo, rivolgendosi a Sid, devo chiederle di uscire. Devo cambiare la flebo e medicare la sua amica".
Sid non se lo fece ripetere una seconda volta e, annuendo, uscì dalla stanza. Quel ragazzo le ispirava fiducia. Si sentiva protetta anche lei dalla sua presenza nella stanza di Andy.
Dopo venti minuti, il ragazzo uscì dalla stanza e salutò Sid con un cenno della testa. La ragazza fece rientro nella camera, dove si accorse che la sua amica si era addormentata. Si avvicinò al letto dove Andy stava riposando e, osservandola, prese posto su una sedia accanto al letto. Non sapeva se avrebbe mai trovato il coraggio di dirle quello che pensava da molto tempo, così approfittò del sonno della ragazza per liberarsi di quelle parole.
Sid: "So che stai dormendo ma voglio dirti lo stesso quello che penso. Non smetterò mai di ringraziarti per tutto ciò che fai per me. So che mi ami e, anche se non ti ho mai ricambiato, una parte di me ha bisogno del tuo amore per non sentirsi inutile. Forse sarò egoista ma solo grazie a te, solo quando sono con te, riesco a sentirmi una persona sensata e a non fare troppe cazzate. Voglio farti questa promessa, da adesso in poi non mi metterò più nei casini perché non posso e non voglio perderti".

Dopo queste parole, Sid si avvicinò ad Andy e le diede un bacio sulle labbra come segno d' affetto. Poi tornò al suo posto, sorvegliandola per tutta la notte.

(Fine capitolo)

E alla fine la nostra Andy c'è l'ha fatta!
Un grazie a tutti voi che state seguendo questa storia e un ringraziamento speciale a @simdistribution per il suo costante aiuto nella revisione.

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