Capitolo 24 - Quando sboccia un sorriso

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~Passato V~
Due prima anni, gennaio

《Hai mai visto un drago sorridere, mio caro?》chiese Eifir, avvicinandosi ad un uomo, che giaceva immobile al suolo, in una grande pozza di sangue.

Lui le puntò sopra i suoi occhi persi e sofferenti, già morti, già uccisi dal dolore, implorando disperatamente pietá con lo sguardo.
Il suo fragile cuore, però, ebbe l'ennesimo sussulto quando guardò di nuovo quella ragazza dall'aspetto inquietante e minaccioso: i capelli verdi e corvini erano legati in un'alta coda mentre qualche ciocca le cadeva elegantemente sul lato del viso; indossava una pesante felpa, che, nei punti in cui non era intrisa del caldo liquido vermiglio, laciava intravedere un morbido tessuto verde militare con le spalline nere e borchiate; le maniche erano state tagliate corte a furia di pugnalate, così come il basso ventre; le braccia e i fianchi erano coperti da molteplici giri di bende nere, che si avvilupavano anche lungo il collo, avvolgendo la bocca e il naso; del volto, filtravano solo due immensi occhi dorati, che spirzzavano rabbia e incutevano paura, e un nervoso e malato sorriso irto di zanne, dipinto sulle scure fasciture, in corrispondenza della bocca.
《Ti prego...》rantoló l'uomo, prima di sputare dalle labbra un denso fiotto di sangue.
《Ti darò tutto ciò che vuoi.》

La sua aguzzina lo aveva trascinato nel bosco, senza neanche lascirgli il tempo di capire cosa fosse successo: un momento prima stava tornando a casa dal lavoro, poi lei era apparsa dalle tenebre e ora si trovava lì, ad un passo dalla morte.
《Ti prego....》
Avrebbe solo voluto scappare, ma non poteva, era impossibile senza più le sue gambe, che giacevano sanguinanti, poco distanti da lui.
Eifir si avvicinò ancora di qualche passo.
《Patetico microbo! Rispondi alla mia domanda!》chiese di nuovo la ragazza.
Chiuse velocemente la mano in un pugno, intonando un minaccioso incantesimo.
Savir rubia!
La sua vittima si contorse per il dolore, come se le sue carni, già dilaniate, stessero andando a fuoco.
Lui, però, anche sotto tortura non poteva risponderle: era sotto shock e non aveva la forza neanche per respirare e gridare dal dolore.
《Ci senti, inutile pezzo di carne?》disse lei, stringendo il pungno sempre di più, finché non iniziò a emettere una pioggia di incandescenti scintille opalescenti dei riflessi rossastri.
Il corpo della vittima continuava a contorcersi in preda a spasmi atroci.
L'uomo tentò di liberare la risposta dalle sue labbra, ma fu capace solo di lavare un urlo.
《NOOOO!》

《No?》chiese nuovamente Eifir, riaprendo lentamente la mano e ponendo fine allo strazio della sua vittima, che smise di contorcersi e prese un profondo respiro, prima di iniziare di nuovo a tossire sangue.
《Perfetto sarà un bello spettacolo, allora! Degno di accompagnarti all'altro mondo.》
Detto questo, la ragazza conficcó la mano nella cassa toracica dell'uomo, con un forza spaventosa e una violenza incontrollata, tale da perforare la pelle, i muscoli e le ossa come burro, fino percepire sotto le dita l'erba umida, su cui la vittima poggiava la schiena.

Il corpo dell'uomo fu scosso da un fremito, convulse ogni singolo muscolo, poi non si mosse più e la vita abbandonò quel rimasuglio di corpo.

"Brava piccola Kimad Naar...sono fiero di te!"
Eifir, guidata dalla solita voce, aveva rotto l'ennesimo dei suoi giocattoli, quelli con cui si divertiva tutta notte, ma che, sfortunatamente, non arrivavano mai al giorno successivo tutti interi.

Shuir samad...
La ragazza fece rapidamente sparire il sangue dai suoi vestiti e il maleodorante cadavere dell'uomo con un macabro incantesimo.
Shuir leimayi!》
Il suono della sua tetra voce riecheggiò per le chiome degli alberi, portandosi via ogni ricordo legato a quell'umano, appena spirato.

Poi, semplicemente tornò a casa, come se nulla fosse mai sucesso, provando inutilmente a mettersi a dormire.
I sogni continuavano a tenerla sveglia, ma avevano smesso di essere un problema: ora, era lei stessa a creare gli incubi, facendo delle vittime le sue marionette, senza accorgersi che, in realtà, era stato qualcun altro a legarle le mani e i piedi, trasformandola nel proprio inarrestabile e cruento burattino.

NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora