~Passato VII ~
Due anni prima, febbraioQuella tarda sera, una debole pioggerellina aveva lentamente cominciato a bagnare gli scuri e incolti prati di Shiali, ammantando il livido cielo stellato dietro una spessa cortina di nubi purpuree e costringendo i poveri animali a trovare repentinamente rifugio nelle loro tane.
Un innaturale silenzio aleggiava minacciosamente da un capo all'altro della brughiera, facendo accapponare la pelle dal raccapriccio, mentre la misera fiammella di una candela rimaneva l'unica luce ancora capace di rischiarare l'opprimente oscurità di una notte che sarebbe sicuramente passata insonne.
《Ho commesso un errore madornale!》la voce tremante di Moth sgusciò improvvisamente fuori della sue smorte labbra, facendo tremare la piccola lingua di fuoco e sbattendo con violenza quella logorante verità in faccia ai genitori adottivi di Eifir,《Pensavo di aver atteso abbastanza e, invece, lei non era assolutamente pronta a diventare la Kimad Naar》
《Non dirlo neanche per scherzo!》intervenne l'uomo occhialuto, battendosi una mano sul ginocchio e provocando l'ennesimo sussulto della fiammella《non c'è mai stato un momento giusto o sbagliato per racconatere ad Eifir verità...》
《Invece no: tutto è andato a rotoli solo per mano mia!》lo riprese l'ibrido, ritrovandosi ad alzare progressivamente la voce,《Ho praticamente gettato la povera Eifir tra le fauci della maledizione senza farle capire niente! Niente!》disse, ormai urlando.
Dopo quella breve, ma intensa sfuriata, il silenzio cadde nuovamente sulle teste dei tre tutori occupati a contemplare il vuoto creatosi intorno al piccolo tavolo intorno al quale erano seduti.
La drammatica condizione di Eifir, infatti, li aveva brutalmente costretti a mettere da parte una vita intera di astio e silenzi; li aveva obbligati ad riunirsi ancora una volta in quella scarna abitazione sul pino più antico di Shaili; gli aveva miracolosamente uniti nel tentativo disperato di trovare una soluzione inesistente o una spiegazione incomprensibile a una paura ormai divenuta realtà, ma che ancora non riuscivano ad affrontare.
《Scusatemi...》 Moth riprese a parlare con tono più pacato, quasi stremato, mentre si passava nervosamente una mano tra i capelli acconciati e disordianti dal gelido vento invernale che soffiava lamentoso lungo i gentili pendii delle colline,《...Ho lasciato che Eifir agisse indisturbata troppo a lungo, continuando ciecamente a pretendere di insegnarle come controllarsi: sono stato io l'unico vero ipocrita!》
Nella sua lunga corsa, la raggalenate brezza di febbraio si insiunava subdolamente anche tra le frasche del vecchio pino, scuotendo l'unica logora tenda della capanna oltre la quale si intravedeva appena il bizzarro paesaggio: Shiali non sembrava essere affatto cambiata dall'ultima volta in cui i due umani ci avevano messo piede, sedici anni prima; rimaneva la solita roccaforte piena di incomprensibili stranezze e brulicante di assurdi esseri contronatura; lo stesso posto nel quale, subito dopo aver preso la piccola Eifir in affidamento, la coppia aveva giurato di non fare mai più ritorno.
《Vi ho sempre accusato di atti orrendi, ma sono stato io il primo a non capire cosa lei stesse passando...》disse gravemente il Mothil, portandosi un palmo al petto,《...vi chiedo milioni di volta scusa: ho condannato Eifir ad un destino che non doveva essere il suo!》
《Moth, non prenderti tutte le responsabilità. È stata soltanto colpa nostra:》singhiozzó all'improvviso la donna, provando a contenere le lacrime e stringendo debolmente la gelida mano del marito,《pensavamo di proteggere la nostra bambina e, invece, l'abbiamo riempita di bugie, le abbiamo proibito di essere se stessa...》la voce le si ruppe in gola e dovette fermarsi qualche secondo nel tentativo di rimettere in ordine i pensieri,《Abbiamo sempre avuto paura di lei! È solo per questo motivo se ora Eifir ci odia, se odia tutto il mondo!》
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NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)
Fantasy(I volume della trilogia NESHAAVRI) La Foresta ha sempre alimentato gli incubi degli esseri umani: nemmeno il più acuto dei loro occhi può scorgere quali oscuri segreti si celano oltre l'intrico di rami e foglie; nemmeno il più fine dei loro orecchi...