Sharu non riusciva a prendere sonno: giaceva immobile nel suo letto, da così tanto a lungo che, ormai, il tempo aveva perso completamente il suo senso; l'aria era ferma ed opprimente, rendendo terribilmente pesanti le leggere coperte rosse, che si alzavano e abbassavano, spinte dal sommesso respiro del ragazzo; gli occhi rimanevano fissi su un mare di stelle mai viste prima, che bruciavano come migliaia di fiaccole lontane ed irraggiungibili, oltre la finestra; uno strano pensiero, un nuovo tarlo, si era subdolamente infiltrato nella sua mente, occupandolo completamente e impendendo alla stanchezza di prendere il sopravvento.
"Eifir..."
Nella sua testa, ripeteva quel nome da ore e ore, cercando invano un senso dietro quel vuoto suono, che, una volta separato dal suo possessore, non voleva più dire assolutamente nulla.
"Chi sa perché oggi non è venuta a cena?
È così dannatamente misteriosa..."
Da quando era tornato dalla Biblioteca, pensava e ripensava a lei senza darsi tregua, tanto che anche il ricordo di May sembrava essere sbiadito .
Eifir, quella ragazza, capace di spaventarlo, e, allo stesso tempo, di tranquillizzarlo con la sua sola presenza, aveva, infatti, preso possesso dei suoi pensieri, accendendo in lui una specie di bizzarra ossessione: non sapeva niente su di lei, che sembrava, invece, conoscere ogni segreto del mondo; un istinto completamente irrazionale e viscerale, però, gli ordinava, anzi, gli imponeva di scoprire chi fosse, perché doveva...voleva...
Perché?
Non aveva assolutamente idea di quale assurdo motivo ci fosse alla base di quell'irrazionale e insensata mania, ma poteva solo assecondarla e lasciare correre il suo inconscio, finché tutto non sarebbe semplicemente sparito, come aveva sempre fatto."Voglio solo sapere chi sei..." Pensò il ragazzo, girandosi improvvisamente su se stesso e sollevando di scatto le coperte.
"Vorrei sapere perché mi fissavi?"
Sharu si voltò nuovamente, stendendosi sul fianco.
"Perché sembri così fredda?"
Scomodo, si rigirò ancora, aggrovigliandosi nelle lenzuola.
"Perché quella carezza?"
Mentre Sharu rimuginava su queste domande, scervellandosi completamente in preda al suo insensato istinto, si muoveva come un'animale imbizzarrito da una parte all'altra del piccolo letto: si sentiva soffocare; il pigiama, per quanto gli andasse largo, sembrava costringergli il petto fino all'asfissia; le coperte lo avevano avvolto tra le loro spire come famelici pitoni.
"Voglio solo !"
Il ragazzo continuò a dimenarsi e muoversi senza controllo, finché ad un certo punto, non percepì più il materasso sotto la schiena e precipitò con violenza sul pavimento.
《Dannazione che dolore!》sibilò rabbioso con i denti serrati, disteso al suolo e tutto aggrovigliato nelle coperte.
Provò a muoversi, ma ogni parte del suo corpo era stretta e bloccata in una morsa dalla quale evadere sembrava impossibile.
"Diamine mi sono incastrato...che situazione patetica..." pensò, dimenandosi violentemente da un lato e dall'altro.
"Che situazione patetica..."
Una volta, che Sharu si fu liberato dalla morsa delle lenzuola , facendosi largo a furia di coda e artigli, si mise seduto sul pavimento, con la schiena poggiata al bordo del letto.
"Aria..."
Inspirò profondamente, riempiendosi i polmoni, e osservò le coperte tutte graffiate e sfibrate per qualche secondo, senza né parlare né pensare, per poi esplodere in una contenuta e silenziosa risata.
"Morto strozzato dalle lenzuola..." si disse, senza riuscire a smettere di ridere.
"Menomale che non mi ha visto nessuno..."Improvvisamente, tutta la quiete e la felicità della sua calda stanza si volatilizzarono in un battito di ciglia, nel momento stesso in cui qualcuno bussò con violenza alla porta.
《Apri!》una voce roca e profonda tuonò minacciosa per la stanza.
Ancora seduto sul pavimento e con le mani e i piedi poggiati sulle calde assi di legno, Sharu fu scosso da una terribile onda di vibrazioni, così intense che rimase stordito e inchiodato al suo posto per qualche secondo.
《Apri immediatamente la porta!》
Sharu rimase immobile, ancora intontito e in preda allo stupore e alla paura
《Apri! Sono uno studente del servizio di sorveglianza!》urlò nuovamente quel ragazzo, cercando di tranquillizzare l'impaurito Jamail: intenzione che, però, contrastava con l'inaudita violenza con cui picchiava la porta.
Neanche questa volta Sharu reagì e l'ibrido perse velocemente la pazienza.
《Farai meglio ad aprire se non vuoi metterti in un mare di guai!》
Sharu si diede uno scossone per tornare in sé, si alzò di scatto, cercando di ignorare le assordanti vibrazioni, afferrò le chiavi, poggiate sul comodino, e si incamminò piano verso la porta.
《Svelto o la butto giù, 》lo minacciò la guardia con voce dura e severa.
Sharu si affrettò e infilò goffamente la chiave nella serratura.
《Uno...》
"Dai!"
Girò il pezzo di metallo un paio di volte, facendo gemere i meccanismi di ferro.
《Due...》
"Sbrigati tartaruga!"
Sharu tolse in fretta la chiave dalla toppa e spalancò fulmineamente la porta.
"Fatto."
《Tre!》urlò lo studente del servizio di sorveglianza, un possente ragazzo dai corti capelli bruni dai quali sporgevano poderose corna taurine, partendo alla carica.
Sharu trasalì e si mise in allarme, vedendosi arrivare sopra quelle acuminate e terribili armi, montate su un immenso carrarmato.
"No, aspetta ho aperto!" Le parole non salirono su per la gola e rimasero vuoti e silenziosi pensieri.
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NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)
Fantasy(I volume della trilogia NESHAAVRI) La Foresta ha sempre alimentato gli incubi degli esseri umani: nemmeno il più acuto dei loro occhi può scorgere quali oscuri segreti si celano oltre l'intrico di rami e foglie; nemmeno il più fine dei loro orecchi...