Capitolo 25 - La vendetta di Kiaghel p.1

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I due ragazzi riapparvero, pochi istanti dopo, al dodicesimo piano del Castello in una densa nuvola nera.

Come al solito, il teletrasporto mise in subbuglio lo stomaco del povero, Sharu, che indietreggiò di qualche passo, con le immagini del mondo circostante che ancora si muovevano confusamente difornte ai suoi occhi.
"Almeno non è stato brusco come l'ultima volta." Pensò il ragazzo, cercando di rimanere in equilibrio sulle sue gambe tremanti, mentre Eifir svettava salda e sicura accanto a lui.

《Eccoci.》disse fiera la Preside, ancora con quell'incantevole e ipnotico sorriso stampato in volto.
《Questo è Il Piano dei Club !》
Sharu si diede un forte scossone per ritornare in sé e cercare di cacciar via il mal di testa, poi si guardò attentamente intorno: dal grande corridoio principale, che si affacciava sul Giardino Interno, si diramavano un dedalo di strette viuzze, costellate di piccole porte di legno, così vicine le une alle altre, che il Jamail non riusciva a comprendere come qualcuno avrebbe mai potuto riunirsi in stanze così minuscole; l'arredamento era pressoché inesistente a differenza del resto del Castello che sfoggiava statue lignee, complicati arazzi e lussureggianti composizioni di piante; il frastuono delle migliaia di voci, che riempivano l'austero piano, era quasi assordante e certamente ciò non aiutava a far passare le emicranie.

"Non voglio teletrasportarmi mai più!" Pensò, barcollando all'indietro e mantenendo a stento l'equilibrio con la coda.
"Assolutamente mai più!"

Mentre ancora il ragazzo si guardava confuso intorno, Eifir lo afferrò per polso, facendolo sobbalzare per lo spavento e arrossire per l'imbarazzo.
《Vieni!》disse la Preside, con quel suo nuovo tono di voce caldo e dolce, ma ancora terribilmente autoritario, che suonava così strano e armonioso alle orecchie di Sharu.
《Sono sicura che ti piacerà da morire il posto dove ti voglio portare!》
《O...o...ok...》farfuglió il ragazzo, cercando ad evitando allo stesso tempo gli occhi di lei, prima che lo trascinasse via.

《Non vedo l'ora di arrivare!》
Eifir corse con Sharu al suo seguito, destreggiandosi abilmente tra gli spogli corridoi, illuminati dal fuoco delle grandi fiaccole, che, al loro passaggio, oscillava e tramava, fino quasi a spegnersi.

"Non vedo davvero l'ora!"
I passi di lei, come il suo cuore, non erano mai stati così leggeri, le sembrava di non toccare neanche il suolo: era fantastico poter essere finalmente libera, finalmente se stessa, non dover temere i sussuri e lasciarsi andare, almeno per qualche altra ora.
Avrebbe voluto ruggire di gioia, gridare la sua felicità al mondo.

In preda a quell'euforia che aveva sempre fatto morire, si girò velocemente a guardare il ragazzo, senza mai smettere di correre, poi tornò ad osservare il corridoio difornte a sé, con una strano pensiero nella testa.
Peccato che, in quel Castello, non fossero tutti come Sharu: nessuno reagiva in quel modo così goffo e dolce; nessuno era mai riuscita a farla sentire a suo agio con la vecchia sé, semplicemente emozionandosi; nessuno le aveva fatto capire che, nonstante fosse la Preside e la Kimad Naar, anche lei poteva divertirsi a infrangere qualche regola.
Avrebbe voluto che tutti avessero quegli occhi, capaci di guardare oltre le maschere e ripescare il meglio anche di una creatura maledetta come lei.

Sharu, intanto, cercava di stare dietro alla folle e spensierata corsa di Eifir, che, ogni tanto, si girava verso di lui, lanciandogli uno sguardo fugace, con quelle sue iridi d'oro, amplificate da un sorriso, che la rendeva semplicemente...
"Meravigliosa!" Pensò il ragazzo, senza neanche fare più caso a dove stessero andando, completamente rapito dalla perfezione di quel viso.

Era fantastico quanto un'espressione potesse essere capace di rivoluzionare completamente un volto, quanta energia desse a chiunque le posasse gli occhi sopra e quanta determinazione potesse infondere.

NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora