~chapter 4~

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<<Finn ho scuola domani...>> Millie si lamentò per la millemisa volta quel pomeriggio.

<<Che importa? Non ti ho chiesto di stare sveglia tutta la notte con noi; vieni, bevi qualcosa e poi vai a dormire>> il corvino alzò le spalle per poi fare un breve tiro alla propria sigaretta.

<<Va bene basta che non mi stressi più>> la ragazza bloccò il proprio cellulare per poi alzarsi e spostare lo sguardo sul cielo arancione che si parava davanti a loro.

Millie non si sentiva benissimo. Aveva un forte senso di nausea e il battito che aumentava sempre di più.

La sua testa si affollava di pensieri che si scontravano formando un profondo e compatto caos e questo la porto ad appoggiare le mani sulla ringhiera tiepida per via del sole.

Il panico le serrò la cassa toracica e improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, iniziò ad ansimare e a boccheggiare.

Che stai combinando Millie? Cazzo riprenditi.

Sentiva tutto e di più dentro la testa.

Si strinse alla ringhiera come se fosse la sua unica salvezza mentre arrancava per la ricerca d'aria.

Finn aveva notato il suo respiro farsi irregolare, e inizialmente aveva pensato che stesse piangendo.

Ma quando la vide tremare davanti ai suoi occhi alla ricerca di aria per i polmoni ormai serrati si preoccupò e scattò in piedi.

<<Millie che hai...?>> chiese delicatamente cercando di guardarla in viso.

Gli occhi castani della giovane erano fissi nel vuoto; pieni di lacrime e i denti erano piantati nella carne del labbro inferiore.

Cercava di prendere aria dal naso, ma sapeva che non sarebbe servito.

Le mani erano serrate contro il ferro della ringhiera come se fossero state fuse insieme ad esso.

Il moro si diede dello stupido mentalmente, stava avendo un attacco di panico era ovvio...

<<Millie ascoltami e rilassati...>> la mano grande e pallida di Finn si posò sulla schiena della più piccola facendo dei piccoli cerchi.

Lei sembrava essere diventata sorda all'improvviso.

La mano del ragazzo lentamente sganciò quelle della più piccola, che sembravano incatenate alla ringhiera e ne unì una con la propria.

Millie sentì quasi le unghie affondare nella pelle di Finn, ma non se né curò, troppo occupata ad ansimare in cerca d'aria.

Le lacrime avevano preso a scendere sulle guance lisce della ragazza e Finn sentì la tristezza invaderlo.

La fece sedere a terra accanto a lui mentre le stringeva la mano.

<<Rilassati non è successo nulla...respira...>> le sussurrò lentamente mentre le scrutava il viso in cerca di qualche segno di miglioramento.

Millie tremava contro di lui e dopo mezz'ora sentì il respiro ritornare regolare.

<<Brava così, inspira e espira...>> le continuava a dire il moro mentre le accarezzava la schiena.

Deglutii sentendo la gola secca e le guance ricoperte di una patina di lacrime secche.

<<G-grazie...>> soffiò fuori mentre portava le gambe al petto.

<<Ti senti bene?>> aveva chiesto Finn guardandola in viso.

Lei annuì appoggiando la fronte sulle ginocchia.

<<Scusa Finn...>> era dispiaciuta e provava vergogna per essere crollata in quel modo davanti ai suoi occhi.

<<Hei non scusarti davvero, è terribile quella cosa>> le labbra della bruna si incresparono in un leggero sorriso sentendo il ragazzo "censurare" quello che era successo, come se anche solo nominare l'attacco di panico lo avesse potuto far ritornare nel petto dolorante di Millie.

<<Già...terribile...>> alzò la testa dalle ginocchia e sospirò.

<<Sei agitata per qualcosa?>> le domandò il moro appoggiando la schiena contro il muro dietro di loro.

Millie sapeva che il suo problema era la scuola nuova e il fatto che lei non ci volesse neanche mettere piede nell'edificio nuovo.

Lei annuii lentamente, sapeva che poteva parlarne con lui.

Anche se si conoscevano da poco Finn era un attimo ascoltatore, paziente e sempre con qualche consiglio da darti.

Sembrava strano eppure Millie non aveva deciso di giudicare un libro dalla copertina.

<<Non...non voglio andare in una scuola nuova dove...>> fece una pausa mentre si mordeva la punta del pollice nervosa. <<Dove so che verrò giudicata immediatamente...dove tutti saranno pronti come avvoltoi per mangiarmi appena morirò...>> la frase di Millie era completamente metaforica ma Finn aveva colto il messaggio.

<<So bene come puoi sentirti mhm? Ho passato parte della mia adolescenza a scappare da queste situazioni, ma la cosa più bella che puoi fare è fregartene>>

Millie si illuminò, come se avesse sentito le parole divine della sua salvezza ma il tutto finì quando lei sapeva meglio di tutti che non sapeva e non poteva fregarsene.

Era più forte di lei. Era come provare ad unire due calamite dello stesso polo.

La bruna si passano le mani sul viso quando sentì il suo busto sottile venir circondato da due braccia.

Il profumo di sigarette e ammorbidente le invase le narici e dei ricci neri le sfiorarono la mandibola.

Lei apprezzò molto il gesto e appoggiò la guancia sulla sua testa guardando il cielo ormai di un azzurro quasi viola.

Finn sentiva il bisogno di proteggerla e sapeva che c'è l'avrebbe fatta, in ogni modo possibile.

A/A🍑

scusate la lunga attesa ma con la scuola che mi sta letteralmente mangiando l'anima è difficile aggiornare abitualmente scusatemi tanto :c
Spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se a me non convince moltissimo ma fatemi sapere che ne pensate :3❤

Ria✨

Fillie - MelodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora