~chapter 10~

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Dopo quel pomeriggio la loro sfuriata era volata via ed era sparita, facendo si che nessuno dei due ne parlasse più.

Lei non aveva visto Finn per circa due giorni, un po' perché lavorava e un po' perché non sapeva davvero cosa dire a Millie dopo la loro litigata.

Quei segni sul suo corpo lo avevano disturbato e voleva davvero sapere cosa le era capitato, anche perché si sentiva estremamente inutile.

Finn non aveva passato un adolescenza tranquilla. Quando aveva l'età di Millie era quasi riuscito a sistemare la sua vita.

Sua madre aveva abbandonato sia lui che il padre quando Finn aveva iniziato le medie.

Si era svegliata una tiepida mattina di Settembre e aveva preso la sua piccola valigia con le ruote, ormai piena di tutti gli effetti personali, e mentre Finn aveva sentito chiaramente lo strusciare delle ruote sul pavimento in legno, era uscita di casa lasciando una scia di profumo, che Finn amava.

Non era più tornata. Aveva cambiato numero di telefono e forse anche nome. Nove anni senza una figura materna accanto.

Finn ne aveva sofferto molto, moltissimo. Era riuscito a finire le medie per miracolo e poi aveva iniziato le superiori.

Furono degli anni bui per il ragazzo.
Era entrato in brutto circolo dove la maggior parte delle volte non era in se, poche volte lo era stato.

Sentiva in lui il dovere di vendicarsi, di far capire alla madre, che non lo avrebbe mai comunque visto in quelle condizioni, che si odiava e odiava lei per averlo ridotto così.

Trovò un rifugio sicuro nella musica, in tutti quei spartiti che adorava comporre, la notte particolarmente.

La musica, per Finn, era stata un'ondata di pace che lo aveva accolto calorosamente.

Il trasferimento lo aveva reso la persona più felice del mondo così come lo Stage musicale che stava seguendo.

Ma ora c'era Millie. Quella ragazzina poco più piccola di lui che gli faceva saltare i nervi, così come lo faceva sciogliere come del ghiaccio al Sole.

<<Finn, sono Kelly, ti andrebbe di cenare con noi sta sera? Mi spiace se stai solo, comunque Buon Natale>> era la voce dolce e allegra della mamma di Millie che gli aveva lasciato un messaggio vocale in segreteria.

Finn bloccò il telefono mentre si passava una mano nei ricci scuri, appena sveglio.

Era una giornata grigia fuori, senza sole e il ragazzo si era scordato completamente del Natale, così come del regalo che non aveva fatto a Millie.

Con un scatto rispose di si velocemente alla madre di Millie, per poi vestirsi e uscire di casa in cerca di un regalo per lei.

Il suo primo obbiettivo fu proprio la libreria.
Entrando nel negozio abbandonò il freddo della strada per lasciare spazio al calore e al profumo di carta che inondava quel posto.

Girò tra gli scaffali, leggendo i numerosi titoli, uno dopo l'altro.

Il dito del ragazzo si bloccò su una copertina, mentre accarezzava il titolo scritto in oro "Am I Alive?"
Lo prese tra le mani, lo girò per cercare una possibile trama ma niente.

Deciso sul comprarlo si avviò verso la cassa con entusiasmo per poi andare a sbattere contro qualcuno.

<<Cazzo scusami...>> disse Finn dispiaciuto. <<Tranquillo non mi hai fatto nulla>> sorrise la ragazza davanti a se.

Aveva dei lunghi capelli color rosa dorato, gli occhi di un caldo castano e il viso spruzzato di lentiggini.

Non sembrava molto più grande di Finn, probabilmente aveva la stessa età.

Fillie - MelodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora