Millie declinò la chiamata di Finn con un semplice gesto del dito per poi spegnere il cellulare e posarlo sulla scrivania.
Si levò la gonna, la maglietta e le calze rimanendo in intimo mentre si guardava allo specchio di fronte all'armadio.
La pelle era lattea e nella semi oscurità della stanza era delineata morbidamente.
Le ginocchia era sbucciate ma stavano guarendo e Millie sorrise pensando a come stesse sfuggendo dai bulli scavalcando il muretto di cemento del cortile della scuola.
Poteva rivivere la scena; poteva sentire l'odore dell'erba secca riscaldata dal sole e il vento tiepido muovere le foglie degli alberi, la voce di Jacob urlarle vari insulti e imprecazioni.
Continuò ad osservarsi e notò solo un corpo normalissimo, il quale lei non riteneva speciale.
Le nocche delle mani sottili erano rosse da qualche giorno, varie contusioni coloravano la pelle e la bruna poté sentire i suoi pugni schiantarsi sulla mascella di Romeo, per pura autodifesa.
Le unghie delle dita erano colorate con uno smalto nero ormai scheggiato e mezzo consumato, ma poi il suo sguardo salì.
I capelli bruni erano mossi e ribelli sulle sue spalle e i suoi occhi si incontrarono nello specchio: scuri e con un leggero alone scuro sotto di essi.
I suoi pensieri furono interrotti bruscamente dalla porta della sua camera che si apriva e faceva entrare una persona poco desiderata.Finn.
Lei sobbalzò irritata e lo guardò malamente, mentre dava le spalle allo specchio. Ormai erano mesi che non succedeva più una cosa del genere e ormai Millie se n'era fatta una ragione. <<Che cazzo fai Finn? Esci!>> esclamò nervosa mentre con la mano faceva un gesto come per scacciarlo.
<<Odio quando non mi rispondi al cellulare>> esclamò lui con un tono freddo e senza emozioni; Millie sentì un brivido lungo la schiena scoperta.
<<Pff...senti chi parla...>> il tono della ragazza era sottile e iracondo. <<Ora mi chiami solo perché hai bisogno; ovviamente io ti aiuterò, tu tornerai ad ignorarmi ma con un problema in meno>> quel piccolo sproloquio era uscito veloce e tagliente, mentre gli occhi dei due non si erano mai incontrati.
Finn sbattè le palpebre diverse volte, come se si fosse svegliato da un sonno invisibile che gli appannava la vista e l'udito. <<Smettila di fare la vittima Mil>> rispose mentre teneva il tono freddo nella voce.
Lei rimase letteralmente a bocca aperta. Non ci credeva a cosa aveva appena sentito così cercò le parole giuste per rispondere visto e considerato che le parole le morivano in gola senza che uscissero.
<<Mi prendi per il culo Finn? Mi spieghi che cazzo hai?>> chiese lei alzando il tono della voce.
<<Vuoi sapere davvero cos'ho?>> Millie si perse in quel viso che sembrava scolpito così senza imperfezioni ma che in quel momento era privo di emozioni, solo freddezza.
<<Si...>> riuscì a sussurrare lei, ma abbastanza forte da farsi sentire.
Sentì un nodo allo stomaco quando Finn si ritrovò ad un millimetro dal suo viso in pochi secondi.La distanza tra i loro volti svanì velocemente ma Millie non sembrò così contenta del gesto, così poso una mano sul suo petto e lo spinse via bruscamente. <<Non ci provare! Devi smetterla di giocare coi miei fottuti sentimenti!>> esclamò lei arrabbiata, il respiro si era fatto irregolare e veloce.
Finn strinse la mandibola mentre si piantava le unghie nei palmi per via della rabbia crescente. <<Hai la ragazza ora! Vai da lei e rimanici!>> sputò quelle parole con forza, talmente tanta che Finn si sentì mosso da quella frase e rilassò i pugni e qualcosa nella sua espressione si addolcì.
Non disse niente, il corvino, semplicemente uscì dalla stanza e come voleva Millie, dalla sua vita.
Due piccole lacrime accarezzarono il volto della bruna mentre si sedeva sul letto e tirava su col naso tristemente.
-
Le cose con Anais stavano lentamente crollando. Lei era acida e spesso nervosa e Finn aveva smesso di cercare quell'amore tanto bramato che credeva di trovare in lei.
Il vento tiepido di quella sera di Maggio mosse i ricci disordinati di Finn mentre prendeva una lunga boccata dalla sua sigaretta quasi finita.
Lui e Anais erano divisi da un dannato cellulare, che lei non smetteva di usare e il corvino aveva già intuito qualcosa, qualcosa di dolorosamente vero.
Erano settimane che cercava le parole giuste per lasciarla, per smettere di cercare in lei quello che non avrebbe mai trovato.
Si sedette su un muretto che dava sul fiume e spense la sigaretta accanto a se quando il cellulare vibrò, segno che era arrivato un messaggio.
Lo prese svogliatamente e vide che era da parte di Jaeden.
jae: cazzo finn non ci crederai mai! l'appuntamento con millie è andato benissimo, sono riuscito anche a baciarla!
Finn strabuzzò gli occhi a quel messaggio così "esplicitò" che il suo amico gli aveva mandato e digitó una risposta velocemente.
finn: oh wow sono felice per te amico.
Bloccò il cellulare e si passò una mano sul viso mentre si sdraiava sul muretto donando il volto al cielo. <<Cazzo...>> esalò mentre dalla tasca prendeva un'altra sigaretta e la accendeva pigramente per poi fare un lungo tiro.
Sospirò mentre la sua testa si affollava di pensieri indesiderati.
a/a
scusate la lunga assenza ma non è uno dei migliori periodi, spero solo passi a breve.
scusate ancora.Ria <3
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Fillie - Melody
Fanfiction[millie bobby brown x finn wolfhard ITA] E tutto iniziò quando sentii quella dolce melodia venir fuori dalla sua finestra. ☁? 25/11/17: #92 in Storie D'amore