Cap.10

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''Dopo un anno di terapia, il mio psichiatra mi ha detto: 'fosse la vita non è  per tutti'.''

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Cosa aveva sbagliato? Il suo piano stava andando a gonfie vele, finché non arrivò quello scheletro dalla felpa rossa e dal dente d'oro, era furioso con lui, aveva scoperto una sua proprietà e si sa com'è lui quando definisce qualcuno una sua preda, o, come lo definisce sempre, un Hotdog, nessuno può dire il contrario o avrà un 'Bad time', stava guardando i suoi compagni, uno ad uno, con lo sguardo truce, sopratutto lo scheletro curioso, troppo curioso, mentre loro stavano guardando la sua proprietà, arriccio le 'labbra' per poi posare lo sguardo sulla ragazzina, aveva lo sguardo basso, quasi come se fosse sottomessa, gli dava enormemente fastidio, sentì lo scheletro-marinaio dire qualcosa agli altri ed loro annuirono, tutti tranne Dust, già sapeva troppe cose quello scheletro. Lo scheletro-marinaio si avvicinò alla ragazzina, grugnì, posò il suo sguardo su di lui, freddo e tagliente, sapeva di essere lui il capo ed non poteva disobbedirgli,  almeno finché non avrebbe tolto neanche un capello dell'umana o sarebbe scoppiato di rabbia, appoggiò una mano scheletrica sulla sua spalla, precisamente quella destra, vide l'umana alzare lo sguardo verso di lui, le stava sorridendo, non riusciva davvero a capire come può uno come lui, che proviene da una 'Run Pacifista' , fare una cosa tanto orribile come distruggere gli altri universi, lo sentì dire il suo nome e quelli degli altri ed chiese il suo. 

Sorrise, la ragazza non poteva parlare, così non poteva interagire con loro, un punto a suo favore, ma, appena vide la ragazzina parlare una lingua muta, subito il sorriso gli lasciò il viso, tutti conoscevano quella lingua, dopotutto quasi tutte le Frisk sono mute, perciò non avevano problemi, ma ciò che lo fece più infuriare è che non l'abbia fatto con lui sin dall'inizio, appoggiò il capo sopra alla mano, sembrava quei bambini che avevano avuto un torto ed sapevano che gli altri avevano ragione, ecco, in quel momento lo scheletro sembrava un bambino a cui ha avuto un torto, la ragazzina non doveva per forza parlare con lui, per la prima volta, in quella lingua, sentì qualcuno tirargli la felpa, si girò verso la sua proprietà, era davvero furioso, la vide assumere un'espressione confusa che se ne andò appena lo vide sorridere maligno, aveva tremendamente paura, ma non lasciò la presa, cosa che non gli diede tanto fastidio ma era strano, non sapeva come spiegare quella situazione, spostò lo sguardo sui suoi compagni che adesso stavano parlando come se nulla fosse, abbassò lo sguardo e, inconsciamente, guardò le gambe della ragazzina. 

Si ricordava di come si era divertito quando aveva sentito le sue urla, anzi, come la sua anima urlava al posto suo, dato che lei fece scendere dagli occhi gocce salate che tutti noi chiamiamo lacrime, ed ora, ora si sentiva terribilmente in colpa, ma non riusciva a capire il perché, aveva torturato tanti di quelli umani, che aveva perso il conto, ed non si era mai sentito in quello stato, sentì la presa stringersi, alzò lo sguardo, lo scheletro dalla felpa rossa si era avvicinato a lei, un po troppo per i suoi gusti, ed stava dicendo qualcosa, sicuramente di pervertito, che all'umana non piaceva, si alzò e si mise davanti a lui, avevano, in certo senso, la stessa mentalità, quando qualcosa la reclamavano loro, era soltanto la loro e di nessun altro, lo scheletro gli sorrise, non riusciva ancora a credere che uno come lui avesse lasciato, ancora, in vita un'umano, dato che, come diceva lui, preferiva Hotdog di umano al posto di qualsiasi altra carne, ma tutti erano così in quell'universo, tutti che facevano a gara per avere almeno una parte del corpo dello stupido umano che cade lì sotto per poi mangiarselo, perciò andavano d'accordo quei due, almeno fino ad ora. 

Stava per far comparire un'osso se non fosse per la ragazzina che, capendo le sue intenzioni, prese il polso dello scheletro in modo da dirgli di non fare nulla, stupida lei e stupido il suo senso pacifico, non lo sopportava proprio, lasciò il polso dalla presa della ragazzina, non che fosse tanto forte, ed si sedette al suo fianco, di nuovo, ma questa volta la presa e la mise su di lui, per poi circondare la vita con le braccia, come faceva alcune volte che dormivano insieme, in quel periodo molto spesso, dato che l'umana ha molti incubi che, secondo lei, non ricorda ed, anche solo sfiorata da lui, si calma, perciò lo facevano spesso, cioè, suo fratello voleva che lo facessero spesso, in modo che l'umana si riposasse almeno per qualche ora senza incubi, era davvero ridicolo, uno come lui che dorme con un'umana, quasi come se avesse dell'affetto nei suoi confronti, cosa non vera, si disse, anzi, si convinse, mentalmente. 

Tutti i suoi compagni lo guardarono stupiti, non avevano mai visto lo scheletro fare certe azioni, vide l'umana chiudere gli occhi per poi riaprirli, le fece prendere una posizione comoda in modo che si possa appoggiare a lui e che non si allontani da lui, sopratutto, la posizionò lateralmente, precisamente con le gambe rivolte verso al braccio del divano, anzi, appoggiate sopra al braccio del divano, mentre la testa era appoggiata sulla sua tassa toracica, in quel momento coperta dalla maglia bianca e dalla felpa blu, tutte e due, quasi del tutto, ricoperte da sangue secco, non sembrava dargli fastidio, anzi, non se ne accorse proprio ed si addormentò quasi subito, anche di questa azione si stupirono mentre a lui sembrava del tutto indifferente, come se fosse una cosa di tutti i giorni. 


You know what? I eat you... (Horror!Sans x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora