Cap.15

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''Io che non ho mai avuto bisogno di nessuno, adesso tremo al pensiero di te lontano da me.''

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Diede un pugno alla colonna, creando un buco in essa, mentre guarda Tori piangere sulla spalla di Asgore, la scienziata che cerca di trattenere la donna-pesce dal distruggere tutto, sembra indifferente a tutto ciò che è successo ma in realtà anche lei si sente distrutta all'interno della sua anima, ed il fratello che piange in un angolino della sala, era accaduto tutto davanti ai suoi occhi e non aveva fatto nulla per impedirlo, impedire quell'essere di prendere la sua preda, esatto, era riuscito a prenderla sotto il propri naso distraendo tutti in modo tale da non esser visto mentre compieva la sua opera, era straziante la cosa, andò, inferocito, verso il fiore che teneva il capo basso, lo sradicò sotto le urla degli altri che gli dicevano di fermarsi  ed gli strinse lo stelo in modo tale che si facesse male, l'aveva visto, era accanto a lei ed non fece nulla, faceva tanto il duro quando doveva ''salvarla'', invece, ora, era fermo come la bella statuina, lo sentì singhiozzare per poi alzare lo sguardo, rivelando il suo occhio che prendeva la maggior pante del 'viso', lo guardò male, era una guerra di sguardi, lo lanciò per terra uscendo da quel posto, non si riusciva a respirare per troppa aria viziata che girava li dentro, arrivò al campo dei Echoflowers in un solo schiocco di dita ed si stese nel punto esatto in cui erano qualche giorno fa, si stese nel suo lato, riusciva a sentire il suo profumo, era una cosa da pazzi, ma ci riusciva, l'aveva sempre amato, non era ne troppo dolce e nemmeno troppo aspro, era insolito, un po come lei, non parlava ma sapeva parlare, non sapeva il motivo di tanto silenzio ma ciò che contava è il presente, ma si vede che lei era ancora intrappolata nel passato, chiuse gli occhi, rivedendo tutto la sua vita, da quando era solo un osso appuntito a cui davano, al posto del latte, sangue umano, a quando è arrivata lei, rivide i momenti passati con il primo umano, ucciso dai ragni, aveva avuto coraggio ad arrivare fino a li, poi il secondo, il terzo, fino al settimo, quella volta fu suo fratello ad uccidere l'umano, ne era stato molto orgoglioso, si ricordò che mai, in quei anni, aveva dato importanza alla salute dell'umano, solo quando era arrivata quella ragazzina, che lo aveva attirato sin da subito, ovviamente all'inizio aveva molti piani sul fatto di come ucciderla per poi mangiarsela ma, convivendo con lei, quelle idee stavano pian piano svanendo, non del tutto, nei momenti di pazzia, che accadevano molto spesso, aveva l'istinto di ucciderla ed in quei momenti stava sempre con i suoi compagni, per non torcerle un solo capello, o avrebbe avuto l'ira di suo fratello contro, anche lui cambiato da quell'umana. 

Aprì gli occhi, lentamente, sentendo dei passi avvicinarsi a lui ed qualcuno sedersi al suo fianco, sapeva chi era ma faceva finta che non ci fosse, non avevano niente da dirsi, quindi restavano in silenzio, guardava il soffitto fatto da terreno affilato ricoperto da sangue ed ascoltava il suono del fiume che scorreva indisturbato, ripensò al sogno che aveva fatto, lo aveva avvisato che prima o poi la ragazzina sarebbe stata sua ed lui non aveva fatto nulla, aveva grandi rimpianti per ciò, non si può ritornare indietro, non senza un reset, si alzò, diede uno sguardo al compagno che si alzava pure lui con un sorriso pazzo sul volto, aveva capito, sorrise pure lui, doveva solo sperare che quell'odiosa anima potesse ancora farlo. 

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''Non si può fare.'' 

Sentì l'anima farsi pesante, Chara, così si chiamava l'anima rosso scuro, incrociò le braccia e alzò un sopracciglio, non mancava di certo il suo solito sorriso strafottente, gli dava un fastidio enorme, peccato che fosse già morta o l'avrebbe fatto con le sue mani, guardò la sua 'gemella' sorrise triste per poi scuotere il capo, era impossibile farlo, Nightmare avrebbe sicuramente fermato il reset tenendo la linea temporale così com'è, diede un'altro pugno, questa volta sul muro roccioso, le altre anime scomparvero per lo spavento a differenza di quelle due che avevano coraggio, anzi, determinazione, da vendere, gli restava solo una cosa da fare, andare direttamente lui da quell'essere viscido, che lo era letteralmente, non solo di carattere, guardò Dust, che era sulla soia della porta, ed aveva gli occhi sulle due anime, rimaneva sempre in silenzio, dopotutto era questo il suo carattere, uscirono da quella stanza ed andarono nella Sala del Trono dove si trovavano tutti gli altri, scosse la testa quando l'attenzione passò a lui, tutti si scoraggiarono, gli rimaneva solo quella opzione ed per incontralo doveva andare nel suo campo, i sogni. 

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Guardi lo scheletro che si trova davanti a te, era quello che popolava i tuoi sogni ultimamente, per poi passare lo sguardo sulla figura al tuo fianco, non era materiale ma riuscivi a vederla, forse per via della fusione tra la tua e sua anima, ed tutti e due, in quel momento, avevate un cosa in comune, portare attenzione allo scheletro che vi aveva proposto un patto, potevate ritornare, anzi, potevi ritornare, in superficie ma in cambio dovevi allearti con lui, ti guarda a sua volta per poi farti cenno su di lui, storci il naso, preferisci avere delle torture dallo scheletro che conosci tu al posto di accettare quella proposta, ma poi ricordi che non sei in condizione di rifiutare, hai due scheletri contro di te, ed ciò ti porta in svantaggio numerico, guardi la lama che è vicina al tuo collo, un'altro motivo per non rifiutare, moriresti in un sol colpo, stringi le labbra, senti la figura rientrare ed il tuo corpo cambiare, non avevi scelta, ricordati che l'avevi fatto pure per il tuo universo che sarebbe stato distrutto dopo la tua morte e tu non vuoi questo, ci sono tua madre ed (fratello/sorella) in superficie, 'mamma capra', i fratelli Skeleton, la scienziata reale, Flowey ed quasi tutto l'Underground nei 'sotterranei', non vuoi che muoiano, si, non vuoi che muoia neanche Sans, lo vedi sorridere ed porgerti la mano, la lama si abbassa lentamente mentre tu stai per compiere questo atto di pazzia, le mani si stringono, il patto è fatto. 

''Abbiamo una nuova recluta adesso.'' 

Dice prima di farvi comparire in una casa, che considerai come 'nuova casa' difficilmente, scompare con una scusa del tipo 'il lavoro chiama' ed ti lascia con il tipo che poco fa teneva la lama di quel coltello vicino, fin troppo vicino, al tuo collo, vedi la figura materializzarsi affianco a te, scrutando l'ambiente, assicurandoti che non è niente male, lo scheletro, che da quanto hai capito si  chiama Cross, si sedette sul divano con noncuranza, senza degnarti di alcun sguardo o parola, hanno tutti dei problemi qui, ti siedi sulle scale, appoggiando il capo sul ferro della ringhiera ed chiudendo gli occhi, lasciando che la figuri girovaghi per conto suo, non sei quel tipo di ragazza molto curiosa perciò rimani al tuo posto, lasciando che gli altri facciano ciò che vogliono senza o con te, ripensi a Flowey, quel fiore è un punto di riferimento per te ormai, ricordi la scena in cui venne fermato dai tentacoli dello scheletro mentre tu venivi portata in quel posto completamente bianco, senti qualcosa cadere sulle tue gambe, riapri gli occhi di scatto, la figura è davanti a te, annoiata come sempre, mentre si siede davanti a te. 

Guardi ciò che ti ha portato, sono un quaderno ed una penna, gli sorridi, lui ricambia con un'alzata di spalle, sa che non puoi comunicare con le parole, tranne che con lui, ma vi capite anche solo scambiando uno sguardo, come se stavate pensando alla stessa cosa contemporaneamente, inizi a disegnare per sconfiggere la noia, senti una voce maschile parlare allo scheletro, alzi lo sguardo e guardi la figura che è apparsa all'improvviso, assomigliava molto all'anima rosso scuro del tuo universo se non fosse maschio, argomento di oggi: tu, lui parlava mentre l'altro teneva gli occhi chiusi, sembrava stesse dormendo se non fosse che annuiva per far capire che è sveglio, sposti lo sguardo verso destra mentre guardi lo scheletro smaterializzato,  sbuffa.

 ''Si chiama Chara.'' Inizia a dire. '' Ed lui e lo scheletro che vedi laggiù hanno metà delle loro anime unite per ricreare il loro universo con i codici degli altri, ovviamente sotto l'ordine di quell'individuo con cui hai 'parlato' poco fa.''.  Annuisci, per poi congiungere le mani, per far capire se le anime si sono fuse, ed indichi te e lui, come voi due, scuote la testa per poi dire: '' Le loro anime non sono complete, in questo modo non si può farle unire, devono creare un'anima 'completa' per riuscire a vivere.'' , annuisci di nuovo, capendo, ora che lo noti la loro anima sembrano due pezzi del puzzle, che non si possono unire ma l'hanno fatto con forza, è metà bianca, l'anima dello scheletro, e metà rosso scuro, quello della figura affianco a lui, indichi di nuovo lui, si indica, si copre la faccia con una mano per poi toglierla subito, '' Mi chiamo W.D. Gaster, semplicemente Gaster, va bene, ragazzina?'', ti chiede, annuisci felice, adesso sai con chi hai a che fare, anzi, per precisare, con chi dovrai condividere l'anima. 

You know what? I eat you... (Horror!Sans x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora