Quando credi di aver raggiunto finalmente la felicità,ecco che qualcosa si appresta a strappartela dalle mani. E un dato di fatto.
Non vi è mai capitato di lottare per qualcosa: una persona,un sogno,un oggetto,anche per una cosa maledettamente inutile,e quando siete lì,ad un passo da afferrarla e stringerla finalmente tra le mani,questa vi viene strappata via? Andata. Persa. Distrutta davanti ai vostri occhi.
Quanto riesce ad essere bastarda a volte la vita? Quanto ci dà,e quanto invece riesce a toglierci? Quando ci fa credere che per una volta,una maledetta volta,anche per noi esiste uno spiraglio di luce,pronto ad illuminare la nostra strada dopo anni e anni passati al buio,e invece poi proprio quando quel puntino inizia ad essere sempre più vicino e luminoso,ecco che all'improvviso si spegne,facendoci piombare nuovamente nell'oscurità?
Quanto è bastarda la vita?
Alec se lo chiedeva da ore. Seduto in una di quelle poltroncine orrende e in plastica di quell'ospedale. Con l'odore di disinfettante e morte che aleggiava nell'aria. Con lo sguardo perso a contare le fughe delle mattonelle,mentre dall'altra parte della porta a pochi passi da lui,la ragione della sua felicità stava lottando contro la vita e la morte,per colpa di una pazza psicopatica,lasciata a piede libero.
Se lo chiedeva da ore Alec,perché la vita c'è l'avesse così tanto contro di lui. Contro Béatrice. Contro la loro felicità.
" Donna. Sui trent'anni. Ferita da arma da taglio sull'addome. Polso presente ma calante. Battiti rallentati. Stato di semincoscienza."
Le parole del paramedico che aveva trasportato Béatrice in ospedale,ancora gli vorticavano in testa. Lui aveva cercato di premere il più forte possibile sulla ferita. Si era imbrattato le mani del sangue di Béatrice,che quasi gli faceva venire voglia di vomitare,per quanto fosse scuro e denso. Per quanto fosse troppo. Stava perdendo troppo sangue,e anche se lui le parlava,cercando di tenerla ancorata al presente e di non farle chiudere gli occhi,alla fine Béatrice aveva ceduto. Gli occhi azzurri si erano chiusi,e Alec era piombato nel girone più crudo dell'inferno.
Non ci poteva credere. Sembrava davvero tutto un maledetto film,uno di quelli che guardavano lui e Béatrice alla TV dopo aver cenato o dopo aver fatto l'amore. Era tutto così surreale. Cosi incredibilmente surreale.
Non sentiva più niente Alec. Niente più emozioni. Niente più pensieri. Niente. Se non l'amore che provava per la donna che gli aveva salvato la vita.
Perché Béatrice aveva fatto proprio quello: gli aveva salvato la vita. Si era messa in mezzo,tra lui e quella dannata lama affilata,e gli aveva salvato la vita.
Lei. La sua Béatrice.
Non era neanche riuscito a dirglielo che l'amava. Quando l'aveva vista lì,riversa a terra,con quella pozzanghera di sangue che si allargava sempre di più ad ogni secondo che passava,era entrato in uno stato di trans. Non era riuscito a pensare a niente,se non a comprimere la ferita e placare la fuoriuscita di quel liquido dall'odore forte e pungente.
E si sentiva così in colpa Alec. Avrebbe dovuto prenderla lui quella pugnalata. Lui si sarebbe dovuto accorgere di quanto instabile fosse Amanda,e da uomo cercare di fare qualcosa. Cercare di proteggere la donna che amava. Si sentiva perso. Completamente solo e in balia di un dolore che lui non sapeva come affrontare. Cosa doveva fare? Cosa si fa,se la donna che ami più della tua stessa vita,rischia di lasciarti,ancor prima che tu riesca a vivertela sul serio?
Non lo sapeva. Maledizione,non lo sapeva. Ma avrebbe tanto voluto.
Dio piccola,giuro che vorrei esserci io al posto tuo. Giuro che quella lama me la sarei preso volentieri pur di guardarti sorridere ancora... cosa cazzo ti è passato per la testa Béatrice? Perché diamine l'hai fatto? Vale davvero la pena rischiare la tua vita,per un uomo come me? Cosa ci hai visto in me Béatrice,se nella tua vita non ho fatto altro che portare dolore e sofferenza? Adesso. Proprio adesso,come sette anni fà... stai soffrendo per causa mia. Ancora una volta. Ma che razza di uomo sono Béatrice? Quale uomo lascerebbe che succeda una cosa del genere alla donna che ama? Perché io ti amo Béatrice. Ti amo come non ho mai amato. Ti amo e non so neanche se lo sto facendo nel modo giusto. Ti amo e mi riesce così facile. Così facile amarti Béatrice. Così bello averti nella mia vita. E dimmi cosa devo fare adesso piccola... dimmi come far passare questo dolore costante al centro del petto. Come riempire questo vuoto che sento allo stomaco. Come? Come hai fatto a rialzarti,amore mio? Perché la verità è che io mica sono forte Béatrice. Io neanche la conosco la forza. E adesso forse ci credo nel destino Béatrice. Nel destino che ti ha condotto da me quando eravamo solo due ragazzini,entrambi in lotta contro sé stessi e contro il mondo. Nel destino che ti ha portata da me per farmi cambiare. Per farmi essere un uomo migliore. Nel destino che ti ha portata da me dopo sette anni. Che mi ha fatto scoprire che donna meravigliosa tu sia,e che è così semplice amarti,Béatrice. Perché era scritto. Era scritto nel destino che io mi innamorassi perdutamente di te. Amarti era scritto nel destino amore mio...
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- N.E.R.D. - Nata. Emarginata. Rigenerata. Desiderata.
ChickLitBéatrice Moreau,francese puro sangue,era stata estirpata dalla sua amata Parigi,per trasferirsi a Detroit a soli quattordici anni. Non aveva un papà e una mamma,ma addirittura ne aveva quattro! Bibì -chiamata cosi da quando era piccola- aveva fatto...