La guardava.
I suoi occhi verdi percorsero il corpo di sua moglie per minuti interi.
Bella. Ma che bella... uno spettacolo. Sua moglie era uno spettacolo che lui,non si sarebbe mai stancato di ammirare.
Alec era appoggiato allo stipite della porta in camera da letto,e osservava sua moglie mentre si toglieva il rossetto rosso dalle belle labbra carnose,per cui lui sbavava ormai da anni. I capelli rossi erano acconciati in morbide onde, che le cadevano lungo la schiena lasciata nudo dall'abito nero che ancora indossava. Le gambe slanciate scoperte,i piedi rinchiusi in delle scarpe color argento dal tacco alto,e il suo fisico che negli anni non era cambiato di una virgola. Béatrice era sempre la donna più bella che lui avesse mai visto in vita sua,e non lo diceva solo perché era sua moglie,ma perché lo pensava davvero. E come lui,anche gli uomini al dì fuori da casa loro. Perché Béatrice era una che l'attenzione su di sé l'attirava... eccome se l'attirava.
Alec aveva perso il conto di quanti uomini le facevano il filo,di quanti fiori avesse ricevuto a lavoro,di quanti caffè le venivano offerti nel bar in cui andava a fare colazione la mattina. Aveva perso il conto di tutte le volte che quando uscivano,doveva fulminare gli sguardi degli uomini che si posavano su di lei,delle volte in cui marcava il territorio tenendola stretta a sé o baciandola in mezzo alla strada o in un ristorante,e Béatrice... beh lei rideva,e Alec ogni volta si sentiva l'uomo più fortuna sulla faccia della Terra.
La sua vita era perfetta,certo tra lui e la moglie c'erano delle discussioni,dei piccoli litigi in cui volavano insulti e parole che non si pensavano realmente,ma bastava spingerla al muro, baciarla con prepotenza... ed ecco che ritornava la pace in casa Harris.
- Hai finito di stare lì a fissarmi?- lo riprese Bibì,mettendo le mani sui fianchi e inarcando un sopracciglio.
- Non posso guardare mia moglie?- domandò stizzito lui,facendo alcuni passi verso di lei.
Béatrice ridacchiò. - Amore un conto è guardare,e un conto è fissare come un fottuto stalker psicopatico.-
- Ah è cosi? Io sarei uno psicopatico?-
- Ho detto stalker psicopatico.- precisò lei,incrociando le braccia dietro il suo collo.
Alec la strinse a sé per i fianchi. - Sei bellissima amore mio... - disse,lasciando cadere il discorso precedente.
Béatrice arrossì,come succedeva ogni volta che Alec le faceva un complimento,e lui sorrise furbo. Amava vederla arrossire come una ragazzina impacciata. Era ancora più bella con le gote arrossate e lo sguardo timido. Era bella sempre,maledizione!
- Vuoi una mano a togliere il vestito?- domandò Alec,alzando allusivo le sopracciglia.
Béatrice scoppiò a ridere di gusto,ma si voltò dandole le spalle in modo che lui potesse abbassare la cerniera dietro l'abito. Le sua mani grandi e forti l'accarezzarono sulle spalle,scendendo leggere sulla colonna lasciata nuda e fermandosi poco più giù di metà schiena. Béatrice rabbrividì,e si morse forte il labbro per trattenere il gemito di puro piacere che le mani di suo marito gli avevano causato solamente sfiorandola. Alec abbassò la cerniera e l'abito scivolò a terra,lasciando sua moglie con solo un paio di mutandine di pizzo nero e la pelle ricoperta di brividi. Con premura prese la maglietta bianca sistemata sul letto e l'aiuto a infilarla,stringendola al suo petto per donargli un pò di calore.
- Non ti ho dato il tuo regalo di compleanno.- mormorò Béatrice,voltandosi per poterlo guardare negli occhi.
Alec aggrottò la fronte. - Mi hai organizzato una magnifica festa insieme a tutti i nostri amici e alle nostre famiglie... non dovevi farmi nessun regalo piccola. Il mio regalo sei tu.-
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- N.E.R.D. - Nata. Emarginata. Rigenerata. Desiderata.
ChickLitBéatrice Moreau,francese puro sangue,era stata estirpata dalla sua amata Parigi,per trasferirsi a Detroit a soli quattordici anni. Non aveva un papà e una mamma,ma addirittura ne aveva quattro! Bibì -chiamata cosi da quando era piccola- aveva fatto...