Detroit e casa

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Quando,per la prima volta in vita sua aveva varcato le porte dell' Aeroporto Metropolitano di Detroit- Contea di Wayne,Béatrice aveva solo quattordici anni. Era una mattinata di quasi metà Agosto,le temperature non erano molto alte,ma in compenso l'aria le sembrava talmente afosa,quasi da farle mancare il respiro. Si era trasferita in quella città per via del lavoro dei suoi genitori,entrambi proprietari di una galleria d'arte. Era delusa e amareggiata per aver lasciato la sua amata Francia,ma era ancora troppo piccola per potersi ribellare alle volontà di Mathias e Gérard. 

Fu proprio quell'estate che iniziò il liceo. 

Béatrice a Parigi non aveva mai avuto problemi,i suoi compagni l'accettavano per come era,senza pregiudizi o preconcetti. Stava bene a Parigi,era la sua casa da sempre,e lei che amava passeggiare per quelle vie ricche di negozi,di turisti,che amava stendersi nel prato verde con alle spalle la Tour Eiffel, si era ritrovata a lasciare tutto e trasferirsi in una città,che della sua amata Parigi non aveva niente. 

Ma cercò di essere positiva,cercò di infondersi coraggio e dirsi che non sarebbe successo niente. Si,forse sarebbe stata per qualche settimana additata come quella nuova,ma bastava stringere un po di amicizie,mostrarsi socievole e sarebbe diventata parte integrante dell'Istituto. Non avrebbe mai immaginato Béatrice quello che l'aspettava dietro a quelle quattro mura,e ora che era nuovamente li,ferma a pochi passi dalle porte scorrevoli che preannunciavano l'arrivo dei passeggeri,i ricordi la colpirono con la stessa forza di un montante in piena regola. 

Sospirò e afferrò la valigia dal nastro trasportatore,incamminandosi poi verso le porte che l'avrebbero condotta fuori dall'aeroporto. Si passò una mano tra i capelli,e quando le pareti automatiche si aprirono,venne colta di sorpresa per tutta la gente che ci si trovava dietro. Gente che piangeva abbracciando i propri cari,bambini che correvano da una parte all'altra,donne che urlavano attirando l'attenzione di qualche passeggero come lei,appena sceso da quella scatola di latta infernale. Béatrice alzò lo sguardo,e finalmente sorrise. 

Dietro tutto quel marasma di gente,un cartellone bianco con la scritta nera,spiccava fiero e... grande. Troppo grande. 

L'AGENTE F.B.I SUPER SEXY!

Dietro quel cartellone,ecco sbucare la testa bionda della sua migliore amica. Gwen aveva i capelli più corti rispetto agli anni in cui andavano al liceo,le arrivavano alle spalle,lisci come seta,incorniciavano il suo volto a cuore dalla pelle rosea come quella di una bambola. I luminosi occhi nocciola si riempirono di lacrime appena  la vide,e senza badare alla gente intorno a lei,lasciò cadere il cartellone ai suoi piedi e prese a correre strillando come una pazza. Béatrice lasciò la presa sulla valigia,e si preparò al solito attacco dell'amica,che a pochi passi da lei,le si lanciò addosso,abbracciandola stretta in perfetto stile Koala. 

- Dio Bibì,mi sei mancata da morire- singhiozzò la biondina,affondando il viso tra i capelli rossi dell'amica. 

Béatrice la strinse forte a sé. - Anche tu mi sei mancata tanto piccola Gwen- le lasciò un bacio tra i capelli,e la fece allontanare da lei di qualche passo. - Ma fammi guardare quanto sei diventata bella e... alta- ridacchiò con un sopracciglio alzato.

Gwen socchiuse gli occhi,stizzita. - Beh scusami tanto se io per arrivare ad un misero metro e settanta devo girare con queste trappole mortali ai piedi!- sbuffò indicando con lo sguardo le scarpe di vernice nera dal tacco illegale. 

- Merda!- fischiò Béatrice guardandole i piedi - certo che deve essere una vera tortura usare quella roba eh-

Gwen scosse il capo,gli occhi brillanti di divertimento. - Disse quella che ad ogni evento non può presentarsi senza un paio di Jimmy Choo- 

- N.E.R.D. - Nata. Emarginata. Rigenerata. Desiderata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora