Incontro

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Il problema delle mosse forti? Fanno paura.
Potrebbero concludersi con le lacrime ed ossa rotte. Ed è esattamente questo che le rende così dannatamente emozionanti.

Sono le 00:00 e siamo tutte e tre sdraiate sulle sdraie della spiaggia, fumando qualche sigaretta.
Sbuffo, ed osservo la boccata di fumo uscire dalla mia bocca e spargersi nell'aria, scomparendo.
Tante volte vorrei avere anche io la capacità di scomparire.
Un minuto prima ci sei
E poi
Pufh
Scompari.
Capiresti davvero chi ci tiene a te, e chi meno.

Prendo un altra boccata di fumo mentre mi stiracchio allungando un braccio in direzione della tasca posteriore dei pantaloni,dove tengo il telefono.
<< cazzo>> urlo.
<< che?>> domanda Noemi
<< ho perso il cellulare>> balzo in piedi
<< aspetta..come?>> dice Beatrice
<< non lo so... credo che mi sia caduto dalla tasca..>> mi agito.
<< Okay calma>>
<<no, non sto calma>> inizio a cercare a terra.
<< ehi, lo ritroveremo, okay?>> mi tranquillizza Noemi prima di continuare << cercheremo dappertutto>>
<< Okay, io vado al molo>> commento
<< io vado al bar>> dice Beatrice
<< io cerco qui intorno allora>> conclude Noemi.
Senza farmelo ripetere due volte comincio a camminare in direzione del molo, tenendo gli occhi fissi per terra, per cercare di trovarlo.
È impossibile.
Per terra ci sono milioni di sassi, e la spiaggia che conduce al molo è troppo grande per essere perquisita tutta, in più non mi ricordo nemmeno precisamente dove sono passata.
Sassi.
Vedo solo quelli.
Un'infinità di piccole pietre biancastre.
L'acqua del mare che si infrange sulla spiaggia produce un rumore terapeutico, quasi rilassante, se non fosse che il mio telefono possa essere anche caduto vicino all'acqua e che le onde lo abbiamo portato chissà dove.
Sono nel panico.
Freneticamente scatto con gli occhi in ogni direzione possibile, camminando a passo svelto.
In pochi minuti raggiungo il molo.
Mi mordo un labbro mentre mi agito ancora di più, notando che non c'è traccia del mio telefono.
Sento una strana suoneria.
Una suoneria familiare.
Anzi, è la mia suoneria!
È un po' distante da me, ma la sento e cerco di camminare in quella direzione.
Salgo sugli scogli rincorrendo il perimetro di questi, tenendo gli occhi fissi per terra.
Sento quel suono sempre più vicino finché non raggiungo la baracca alla fine degli scogli.
Lo sfondo è un po' spaventoso:è notte, il mare è agitato e ci sono solo io, o almeno spero.
Non faccio nemmeno in tempo a pensarlo che sento delle voci provenire da dietro la baracca.
Faccio due respiri profondi prima di voltare l'angolo,dato che la suoneria proviene direttamente da lì.
Ad un certo punto smette di suonare.
Cavolo.
Volto l'angolo,forse troppo velocemente, finché non urto qualcosa e cado indietro.
<< ahi >> dico ritrovandomi seduta a terra
<< cazzo>> sento qualcuno dire.
Alzo lo sguardo e mi ritrovo avanti la possente figura di Yuri.
<< scusa>> ripeto cercando di alzarmi.
<< sai dire solo questo?>> domanda ironico squadrandomi.
<< scusa io... ah>> mi zittisco cercando di alzarmi.
<< questo è tuo?>> mi porge un telefono, anzi, il mio telefono.
Non perdo nemmeno un secondo e lo afferro velocemente.
<< sta suonando da almeno 5 minuti>> mi informa.
Nel prenderlo sfioro con le dita la sua mano sporca di inchiostro, come la maggior parte delle sue braccia e petto, ma non riesco a smettere di fissare la parte che lo ha appena toccato.
Un brivido mi sfiora la schiena.
Alzo di nuovo lo sguardo e incrocio i suoi occhi azzurri come il cielo d'estate resi ancora più visibili dal piercing al sopracciglio.
<< grazie>> gli faccio un sorriso timido.
<< si..>> sbuffa.
<< okay..>> qualche secondo di silenzio segue, ma io non riesco a smettere di fissarlo.
Fissare la sua pelle abbronzata
Fissare i suoi occhi chiari
i suoi tatuaggi
i suoi capelli...
Ah...
<< non dovresti girare da queste parti da sola comunque..>> si volta dandomi le spalle
<< si lo so, però sono del campeggio e...bhè...il telefono...eh>> non riesco a formulare una frase di senso compiuto.
<< lo so>> si volta leggermente.
Lo sa?
Quindi vuol dire che mi ha visto qualche volta al campeggio?
Oppure sa che mi sono persa il telefono?
<< ora mi sa che è ora che vai>> scatta di fronte a me guardando al di là della mia figura.
È molto più alto di me, così osservo il suo bel viso un ultima volta prima di sorpassarlo.
<< okay...>>
Mi ha liquidato in pochi minuti.
È stato un modo carino per dirmi " okay, ora levati dalle palle".
Mentre me ne vado cerco di respirare a pieni polmoni il suo profumo troppo buono per passare inosservato.
Dopo qualche metro mi giro nella sua direzione e vedo un gruppo di ragazzi avvicinarsi a lui.
Mi fermo.
Rimango girata a guardarlo....

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