Andai al bagno così tante volte che non riuscii nemmeno a contarle e dal dottore due. Non riuscivo a concentrarmi, non volevo più essere qui. Tutto ciò a cui riuscivo a pensare era quello che mi aveva fatto Adam e a quello che provavo dentro. Mi sentivo miserabile. Le mie guance erano gonfie, avevo gli occhi rossi e il mascara si era sciolto. In questo momento non mi importava di nulla, volevo solo andare a casa e dormire per il resto della mia vita.
"Mia" disse Harry quando entrai dentro la classe di Geometria. Non lo guardai negli occhi, non mi preoccupai di rispondergli. Gli passai semplicemente a fianco sotto ai suoi occhi. Non avevo idea di che cosa dire. Le lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi, stavo per piangere per la ottava volta oggi. "Vieni qua..." mormorò Harry aprendo le braccia per abbracciarmi. Andai verso di lui e lasciai che mi strinse a se.
"Mi scusi Signor Styles e Signorina Archibald, che cosa pensate di fare?" chiese il Signor Craig. Alzai la testa nella sua direzione e notai il suo sguardo arrabbiato. Quando si accorse che stavo piangendo, si ammorbidì.
"Possiamo avere un minuto?" chiese Harry, indicando il corridoio.
"Certo" rispose per mia sorpresa il Signor Craig. Harry con un movimento mi trascinò in corridoio, poi chiuse la porta dietro di lui. Tolse una lacrima che stava cadendo dalla mia guancia e mi portò il suo sguardo dritto nei miei occhi. Sembrava come se fosse in grado di capire cosa provavo solo osservando il mio sguardo. Mi sentivo come se avesse capito tutto.
"Starai bene?" chiese Harry dolcemente. Scossi la testa, non volendo che la mia debole voce che avevo quando piangevo, mi tradisse. Harry non seppe esattamente cosa fare, così mi abbracciò. Mi avvolse con le sue braccia ed io mi sporsi verso di lui. Appoggiai la testa sulla sua spalla mentre mi strofinava dolcemente la schiena.
"Non so che cosa fare Harry" dissi a bassa voce nel mezzo dell'abbraccio.
"Passerai anche questa Mia" disse Harry spostandosi per guardarmi negli occhi. "Non ti meritavi anche questo. Non riesco a crederci. Sei forte Mia, sono sicuro che ce la farai"
"Non lo so" mormorai, "Mi sento usata, sono stata così stupida"
"Non è colpa tua" portò una mano sulla mia spalla.
"Si, lo è" dissi. "Continuavo a ripetere di no, però non si è voluto fermare. Non gli ho più detto niente"
"Non è colpa tua. Non potevi sapere che ti stava usando. Non incolparti, ti senti già abbastanza male, amore"
"Mi sento veramente orribile"
"Dopo il peggio, arriva il meglio"disse Harry.
Mi dette un ultimo abbraccio e poi ritornammo in classe.
"Oh si. Harry?"
"Si?"
"Per favore non dirlo a nessuno. A nessuno" lo implorai.
"Il tuo segreto è al sicuro con me" rispose.
-Harry's PO.V.
Quando la campanella suonò, dissi a Mia che l'avrei incontrata alla macchina dovevo parlare con qualcuno. Non sapeva però che quel qualcuno era Adam.
Perlustrai tutti i corridoi in cerca di quel bastardo. Come aveva potuto fare una cosa del genere a Mia? Era stato il peggior sbaglio della sua vita. Qualcuno così perfetto. Come aveva potuto ferire qualcuno così e non sentirsi in colpa? Finalmente, alla fine di un lungo corridoio, lo trovai mentre sistemava le sue cose.
"Hey Adam"lo salutai avvicinandomi.
"Guarda chi c'è qui. Harry." rispose. "So per che cosa sei venuto"
"Oh, davvero?"
"Sei il fratellastro di Mia" disse usando un tono ovvio.
"E tu sei il ragazzo che l'ha usata" risposi con lo stesso tono.
"Oh, le passerà"
"Sai, le piacevi per davvero. Non aveva mai avuto una vera relazione prima di te"
"Whoop de doo. Non avrebbe dovuto cedere cos' presto" disse Adam.
"Non avresti dovuto metterle fretta" sbottai.
Adam lasciò una risata "Allora che cosa hai intenzione di fare Styles? Battermi?"
"Non vorrei prendermi una malattia sessualmente trasmissibile" dissi sogghignando. Un'espressione di rabbia si formò sul viso di Adam. A questo punto ero sicuro di aver raggiunto il mio obbiettivo. Avrei potuto farlo scusare, ma i miei pensieri svanirono quando la sua mano si connesse con il mio volto.
Mi colpì alla guancia destra ed il pugno fu talmente forte che mi fece prima indietreggiare e poi cadere al suolo.
"Adam!" urlò una voce molto familiare. Mia.
"Ugh..." gemetti dal dolore tenendomi la guancia colpita. Faceva così male.
"Sei pazzo!?Non puoi colpire Harry in quel modo!" si affrettò a venire da me per aiutarmi.
"Cosa ne dici di andartene brutto figlio di puttana?!" replicò Mia. Il viso di lei a pochi centimetri dal suo.
"F-forse è meglio" rispose nervosamente e se ne andò.
"Stai bene?" chiese mentre mi accarezzava la guancia.
"Si" risposi.
"Perché ti ha colpito?" domandò.
"È una lunga storia..." risposi, poi mi aiutò ad alzarmi.
"Bene, avrai tutto il tempo del mondo durante il tragitto a verso casa" disse.
"Certo" mormorai.
Uscimmo dall'edificio.
"Sono contenta che non ti abbai rotto qualcosa" disse Mia in silenzio.
"Sono felice che sei arrivata in tempo per interromperlo" riposi.
"Oh Harry, sono sicura che vinceresti"
"Lo pensi davvero?"
"Certamente" ripose.
"Che cosa ti è successo?!" chiese la mamma di Mia.
"Mi hanno tirato un pugno"
"Da chi?" si intromise mio padre.
"Da..." dissi mentre loro attendevano una risposta e prima di rispondere mandai un'occhiata a Mia. "Da Adam" dissi. La Signora Archibald sospirò.
"Perché l'ha fatto?"
"Perché l'ho sfidato"
"Riguardo?"
"Le ha spezzato il cuore" dissi riferendomi a Mia.
STAI LEGGENDO
You're My New Step Brother?||H.S.(Italian Translation)
Fanfiction[ COMPLETA ] Mia rimase a bocca aperta quando vide quel viso così familiare entrare dalla porta dell'ingresso. Era Harry, il ragazzo per cui aveva una cotta da anni. Le piaceva il modo in cui si passava le dita fra i capelli, quando le sue fossette...