Capitolo 43 ; Reunion Dates

194 10 0
                                    


Harry's POV

Scambiai delle occhiate con Mia per essere sicuro che stessimo pensando le stesse cose. Che diamine stavano facendo mio padre e Jennifer? Si alzò e si diresse verso sua madre. Io la seguii, però mi diressi verso mio padre.

"Mamma che cosa è successo?" domandò Mia.

"Non è come sembra!" disse velocemente mio padre.

"Sembra un appuntamento" mormorai. "Almeno è quello che pensa la mamma" dissi più forte.

"Mi ha chiesto di incontrarci, però ha ragione non è quello che sembra. Non ci parliamo da quando siete tornati in Inghilterra. Voleva solo scusarsi e parlare" spiegò Jennifer.

"E' meglio dirlo alla mamma" avvertii mio padre.

Annuì e uscì immediatamente dal locale "E' meglio che ce ne andiamo..." dissi a Mia, tornando al nostro tavolo. Il conto era di $25.63. Cercai i soldi giusti nel portafoglio e li lasciai sul tavolo. Mia lasciò una banconota da 5 sotto ad una tazzina contenente delle bustine di zucchero.

"La mancia" spiegò quando le rivolsi uno sguardo confuso. Annuii. Mia non voleva mai che fossi io a pagare e si sentiva in colpa perché spendevo i miei soldi per lei, anche se sinceramente le avrei dato il mondo se avessi potuto.

"Andrò a casa" disse Jennifer a Mia.

"Forse dovrei venire anche io. Non mi sento a mio agio qui" spiegò. "Harry dovresti trascorrere un po' di tempo da solo con la tua famiglia"

"Okay" risposi a bassa voce. Si avvicinò a me e avvolse le sue braccia intorno al mio corpo. Feci lo stesso e la avvicinai più vicino. Le detti un bacio sulla fronte e poi sussurrai al suo orecchio "Mi mancherai"

Quando mi sorrise, le sue guance si erano tinte di rosa, segno che stava per arrossire. "Anche io" mormorò ed uscì dalla porta insieme a sua madre.

Uscii anche io, però invece di seguirle verso la loro macchina, mi diressi verso la mia, dove trovai la mia famiglia che aspettava.

"Avete chiarito?" domandai. Guardai mia madre e sembrava che avesse pianto.

Mia madre alzò lo sguardo e subito alzò le spalle, poi però annuì. "Mi credi?" le chiese mio padre. Annuì di nuovo e lui la baciò.

Gemma gemette e si voltò "Ne ho abbastanza" disse.

"Oh dai Gem. E' solo un bacio" dissi, aggiungendo una risata.

"Si, però non sei tu quello che è rimasto insieme a loro gli ultimi due mesi. Non si sono mai fermati"

"Oh Gemma, non è vero" disse mia madre con un sorriso.

"Ora che il drama è finito, torniamo all'hotel?" domandai. "Mia se n'è andata perché ha detto che dovrei passare del tempo da solo con la mia famiglia e ha ragione. Allora che facciamo?"

"L'hotel andrebbe bene" disse mia mamma gentilmente. "Possiamo chiacchierare un po' "

Mio padre afferrò la mano di madre e la accompagnò alla loro macchina, mentre Gemma venne con me nella mia.

***

"Pronto?" disse Mia, appena rispose alla mai chiamata.

"Ciao piccola, sto venendo a casa. Hai già cenato?" domandai.

"No non ancora"

"Che ne dici se usciamo solo tu ed io?"

"Sarà bellissimo" rispose e da come lo disse, ero certo che stesse sorridendo.

"Okay" dissi. "Dovrei arrivare fra qualche minuto"

Continuai a guidare finché arrivai e parcheggiai sul vialetto di casa. Lasciai su le chiavi e uscii dall'auto per andare a prendere Mia. Quando entrai, Mia stava indossando la giacca.

"Ti ho sentito arrivare" disse. Le sorrisi ed uscimmo insieme.

"Dove vuoi andare?" domandai.

"Non ha importanza" rispose.

"Cosa ne dici di andare in un posto famigliare?" domandai. Mi guardò in modo strano, poi alzò le spalle. Mi venne in mente un'idea brillante quando me ne stavo andando dall'hotel.

Guidai per un poco e penso che anche Mia avesse capito dove eravamo diretti. "Mi stai portando dove penso che stiamo andando?"

"E dove sarebbe?" domandai, prendendola in giro.

"Donatello" rispose. Non riuscii a fare a meno di sorridere. Annuii semplicemente. (Non vi ricordate donatello è il ristorante fuori città in cui sono andati per il loro primo appuntamento!)

"Non lasciare la mancia anche questa volta. L'hai già lasciata al cafe" dissi.

"Perché vuoi sempre pagare?"

"Perché te lo meriti" risposi.

Arrossì "Harry, perché sei così romantico stasera?"

"Te lo meriti" ripetetti. "E fra il diploma, la mia famiglia, il discorso, il talent show e il resto non abbiamo avuto molto tempo per noi da soli"

"Grazie" disse, dandomi un bacio sulla guancia.

"Nessun problema" dissi. "Stesso hotel? O vuoi tornare a casa?"

"Hotel" disse con una risata. "Proprio come la prima volta"

***

Aprii la porta con la chiave che mi fu data dal ragazzo al bancone. "Harry come hai fatto a prendere la stessa stanza?" domandò Mia.

Alzai le spalle "Sono stato fortunato credo" risposi. Questa notte era stato un repeat totale, anche meglio.

"Penso di essere io quella fortunata" disse, avvolgendo le sue braccia intorno a me. Alzo il viso e fece scontrare le nostre labbra, baciandomi appassionatamente. Sposto le mani sotto la mia maglietta e fece scorrere la sua lingua le mie labbra.

"Sei desiderosa questa sera" mormorai, per poi scoppiare a ridere.

"Taci" disse, colpendo il mio braccio e facendo scontrare le nostre labbra di nuovo. Indietreggiai così cademmo sul letto e il nostro bacio si trasformò in qualcosa di più.

"Ti amo" dissi, dandole un bacio casto sulle labbra e avvolsi la coperta più stretta intorno a noi.

"Anche io ti amo"

You're My New Step Brother?||H.S.(Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora