Capitolo 36 ; Love is in the air

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Harry's POV

"Era eccellente Harry" disse Chester, "dovresti fare qualcosa con la tua voce"

"Forse..." dissi. Ci stavamo dirigendo verso la macchina di Chester per mettere via le chitarre.

"Harry!" urlò Mia, correndo verso la sua macchina. Mi saltò addosso, abbracciandomi strettissimo ed io ricambiai la stretta con la stessa forza.

"Mia" mormorai, "Pensavo che non volessi che le persone sapessero di noi"

"Non me ne importa più" disse, premendo le sue labbra contro le mie. La baciai, la presi in braccio e poi la rimisi a terra.

"Sono felice che hai cambiato idea" dissi, avvolgendo il mio braccio intorno alle sue spalle. Tornammo a scuola per vedere se lo show stava continuando. Ci sedemmo dove riuscimmo a trovare un posto vicini e continuammo a guardare lo spettacolo.

Uno dei nostri compagni di classe, Jenette, stava suonando il flauto sul palco. Sembrava che stesse cercando di fare del suo meglio e ad essere sincero, era molto brava. Fischiai per lei e la vidi cercare di seppellire un sorriso mentre continuava a suonare.

Mia afferrò la mia mano e fece intrecciare le nostre dita. Le sorrisi e si avvicinò, poi portò le sue labbra al mio orecchio.

"Dovremmo fare qualcosa stasera..." mormorò al mio orecchio.

"Tipo cosa?" domandai.

"Non lo so..." rispose. "Mia mamma non è a casa"

"Oh" dissi semplicemente. Ero sicuro che non intendeva quello che pensavo io.

***

Mi sedetti sul posto del guidatore. Avevo appena parcheggiato nel vialetto di casa di Mia -casa nostra intendo-. Mi dimentico sempre che Jennifer mi ha dato il permesso di rimanere. Sento il bisogno di andarmene, anche se so che non succederà. Amo Mia e ciò non cambierà. Almeno lo spero. Sto tenendo il conto di quanto tempo è passato da quando abbiamo cominciato a frequentarci, ma non ne ho ancora parlato con Mia. Non so se si ricorda la data, ma di certo io si. Il 5 dicembre 2012 (ora nella storia è maggio e il diploma si sta avvicinando). Sebbene ci stessimo frequentando da cinque mesi, non eramo stati vicini quanto volevo per mantere il nostro segreto.

"Harry?" disse Mia, riportandomi alle realtà.

"Oh...scusa. Stavo solo pensando" mormorai. Slacciai la cintura di sicurezza.

"Pensando? A che cosa?" domandò.

"A te" dissi, facendola sorridere. Uscimmo entrambi dalla macchina e ci dirigemmo verso la porta d'ingresso. Aprii la porta per lei e la lasciai entrare per prima. La chiusi dietro di me e Mia strinse le braccia intorno al mio collo. Feci dei passi all'indietro, la mia schiena si trovava contro la porta e le mie mani erano avvolte intorno alla sua vita.

"Perché pensi a me quando sono qui davanti a te?" disse, portando le sue labbra sulle mie. La avvicinai a me, in modo che i nostri petti si toccassero e ricambiai il bacio. Presi il controllo e succiai il suo labbro inferiore. Mi dette il permesso di infilare la mia lingua all'interno della sua bocca e cominciammo a limonare. Non pensavo che volesse fare veramente quello che pensavo stasera.

"Mia..." mormorai, appena ne ebbi l'opportunità. "Ne...sei...sicura?"

Fece un cenno con la testa. "Ci sei arrivato velocemente Styles" disse con un sogghigno.

"Sono un ragazzo" risposi e scoppiò a ridere, prima di riportare le sue labbra sulle mie.

"Andiamo di sopra" sussurrai contro le sue labbra. Annuì, afferrò la mia mano e mi fece strada di sopra.

Entrammo in camera mia e chiudemmo la porta alle nostre spalle.

"Perché la mia stanza?" domandai curioso.

"Non ho le protezioni" disse semplicemente. Ohhhh. Feci un gesto con il capo verso il comodino. Andò verso di esso ed estrasse una bustina rossa da un cassetto. Lo mise sopra il comodino affianco al letto e tornò da me.

Strinsi le braccia intorno alla sua vita e la avvicinai. Cominciai a baciarla di nuovo e cademmo sopra al letto.

Strinse i miei ricci, facendomi gemere. Quello era il mio punto debole, sempre.

Cominciai a baciarla sotto la mandibola, facendola mugugnare una volta che ebbi trovato il suo punto debole, proprio sotto il suo orecchio.

"Harry..." soffiò leggermente nel mio orecchio. La strinsi a me, per farle capire quanto ero duro. Gemette di nuovo, così la alzai per far incontrare i nostri bacini. Strofinò la sua mano contro il tessuto del mio petto, perciò mi levai la maglietta. Tracciò i segni del mio petto con le sue dita ed io cominciai a mordere e baciare il suo collo.

Le alzai la maglietta, poi gliela sfilai. Diamine, era magra. La baciai giù per il collo fino ad arrivare al suo petto e raggiunsi il suo reggiseno. Lo slacciai, ma prima non spostai mai il mio sguardo dal suo, per capire se fosse d'accordo. Appena annuì, lo tolsi, rivelando il suo petto nudo.

...

You're My New Step Brother?||H.S.(Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora