Capitolo 4

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"Avanti così non vale, sono dieci minuti che ti cerco, dovresti uscire adesso Harry, ti ho detto che mi sono arresa!" continuavo ad urlare per le viuzze del parco illuminato solo da luci soffuse, avevo finito di contare fino a 20 da un pezzo, e avevo urlato il nome di Harry come se avessi smarrito il mio piccolo animaletto domestico

"Avanti Harry, ora tocca a te contare, non fare il bambino!" camminavo sul prato fresco con i tacchi tra le mani, quella sensazione era piacevole al contatto con la mia pelle, Harry mi aveva convinta a giocare a nascondino come due bambini e dopo aver ringraziato la receptionist uscimmo dall'hotel spintonandoci da idioti, aveva iniziato lui; ci eravamo incamminati verso il parco della città che praticamente era desolato alle 3 del mattino, il silenzio fermo della città regnava sovrano

"Harry se non esci al mio tre me ne vado" dissi convinta ad abbandonarlo li

"Uno.." iniziai

"Due.." qualcosa si mosse tra i cespugli e pregai con tutto il mio cuore che fosse quel grand'idiota riccio perché altrimenti avrei urlato a più non posso

"Non lo sai che non si va in giro di notte tutta sola?" la voce roca dello scemo mi fece sorridere, ma la luce fioca non glielo fece notare, lo sentivo avvicinarsi a me lentamente. Dio che brividi.

"Harry.." pronunciai piano

"Si?" rispose lui col fiato sul mio collo

"OH MIO DIO MA SEI NUDO!" urlai al contatto con il suo corpo caldo, mi allontanai di scatto come se quel contatto mi spaventasse, era proprio un pezzo di scemo!

"Sssh! abbassa questa voce strimpellante Niky!" fece lui incamminandosi verso la luce più chiara, gli unici indumenti che aveva addosso erano i suoi boxer e i calzettoni, aveva delle gambe perfette, quasi più belle delle mie

"Mi spieghi perché cavolo sei in mutande?" Stridulai trattenendo una risata

"Mi sento libero.." fece alzando le spalle come se quello che stesse facendo fosse del tutto normale

"Ti senti libero? che significa ti senti libero? non ti basta spogliarti alle feste? dove sono i tuoi vestiti?"chiesi troppo velocemente

"Li ho lasciati su quella panchina" disse indicando una panchina poco lontana da noi, mentre se ne stava li, davanti a me come se niente fosse. Dopo esserci guardati intensamente negli occhi per più di qualche secondo, scoppiai in una risata incontrollata e mi piegai in due per il dolore allo stomaco, chi poteva starci con uno come quello? me lo immaginavo già sul giornale se lo avesse pescato la polizia notturna che solitamente girava per la città: Si spoglia al parco alle 3 del mattino, ha dichiarato:"Mi sentivo libero"

"Perché ridi?" fece serio

"Perché rido? rido perché sei completamente andato Harry"

"Dovresti farlo anche tu" commentò lui

"Io? spogliarmi in un parco alle tre del mattino? davanti a te poi? si certo" risposi sbuffando voltandogli le spalle mentre mi dirigevo verso la panchina isolata

"Non hai nulla lì sotto che io non abbia già visto, toccato o... leccato" fece lui spavaldo dietro di me, spalancai la bocca. Ma tu guarda che sfacciato!

"Non mi interessano caro il mio spogliarellista le tue strane esperienze sessuali, mettiti questi vestiti e andiamocene" dissi afferrando gli indumenti dalla panchina e lanciandoglieli contro.

Si infilò i pantaloni stretti in mezzo secondo e la maglia bianca in ancor meno, avrei voluto avere la sua stessa velocità nel vestire, almeno a prima mattina

"Ti va di parlarmi delle tue?" disse mentre ci incamminavamo verso l'uscita del grande parco

"Delle mie cosa?" dissi voltandomi a guardarlo confusa

Neanche per sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora