Capitolo 17

533 38 7
                                    

Il campanello suonò facendomi svegliare e sussultare dal divano, mi dovevo essere appisolata aspettando Harry, le cose erano due, o ero fin troppo stanca, o Harry ci aveva messo un po' di più di cinque minuti per arrivare. Mi alzai a fatica e premetti il pulsante rosso del portone senza nemmeno verificare che fosse veramente lui, aprii la porta di casa in attesa che salisse la rampa di scale. Harry spuntò in tutta la sua bellezza, Dio quanto mi era mancato in così poco tempo, sorrisi istintivamente ma lui sembrò impassibile, solo appena entrò riusci a vedere come era vestito, aveva i suoi soliti pantaloni neri stracciati una camicia trasandata che gli lasciava scoperto leggermente il petto e una giacca fortunatamente non troppo lunga da farlo sembrare Dracula o qualunque altro signore della notte.

"Hey" disse richiudendo la porta alle sue spalle

"Hey" risposi sorridendogli

"Allora? Vuoi raccontarmi un po' di cose o..."

"Mi mancavi" lo interruppi sedendomi sul divano, lui non proferì parola, forse si aspettava che aggiungessi altro, ma non aggiunsi nulla, era semplicemente la verità. Mi mancava talmente tanto che se mi avessero chiesto di restare anche solo un ora in più in Spagna, per quanto bella e divertente fosse, avrei detto di no per altre trecento volte. Vedendomi in silenzio pensò di parlare per primo

"Quindi... ti sei divertita?" Disse accomodandosi sul divano, ne troppo vicino, ne troppo lontano da me

"Si... ho chiarito la solita questione con Catilin e ora sono molto più serena..." confessai incrociando le gambe, Harry si leccò le labbra, gesto istintivo

"Ne sono contento..."

"Chi era al... al telefono prima?" Chiesi non potendo trattenere la curiositá, quella voce mi avrebbe tormentata per tutte le notti se non avessi saputo chi fosse

"Lei è... un amica di mia sorella, sono tornate in città quando sei partita"

"Ah..." così l'ha mollata per venire da me, non è una cosa negativa, pensai

"E tu... cioè, l'hai lasciata da te o..."

"No, ero a casa di Gemma quando mi hai chiamato"

"Capisco" abbassai lo sguardo sulle mie gambe incrociate, in me sentivo sensazioni e istinti che difficilmente sarei riuscita a frenare, chissà se lo stesso era per lui, mi sentivo gli occhi puntati addosso nonostante alle 7 di sera il buio iniziava a farsi spazio nel mio soggiorno, non poteva fissarmi, sarei impazzita. Alzai lo sguardo decisa a fissarlo a mia volta senza più timore e lui non fece nulla per distoglierlo, era così serio e duro con me, il suo sguardo cristallino emanava eccitazione da tutte le parti io lo fissai ma non riusci a trattenere gli occhi fissi nei suoi per più di qualche secondo, era un brutto effetto quello che mi faceva

"Smettila di fissarmi così" dissi quasi infastidita e imbarazzata

"Perché?" rispose semplicemente. Come perché idiota? Perché mi imbarazzi no?! Pff

"Mi infastidisce..."

"Ti da fastidio il fatto che io ti guardi?" Disse quasi ridendo, alzai di nuovo lo sguardo e lo sorpresi a sorridere in una smorfia, Dio menomale che sorride, pensai

"Mi... mi fai sentire in soggezione ok?" Dissi ovvia, lui non rispose, come al solito

"Niky..." disse poco dopo con il suo tipico tono da uomo appena svegliato

"Mmh mmh" in quel momento mi aspettavo di sentire chissà cosa, quando in realtà tutto quello che disse fu:

"Ti va se faccio del thé?" Anuii.

Il tavolo sul quale ero seduta era a dir poco gelato a contatto con i leggins leggeri che indossavo, Harry se ne stava di spalle in attesa che l'acqua bollisse, dopo aver preparato tazze e zucchero si girò verso di me

Neanche per sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora