Capitolo 13

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La settimana più straziante della mia vita fu proprio quella prima della mia partenza per la Spagna. Avete presente il caos totale? ecco, nella mia testa c'era qualcosa di simile. Catlin non mi guardava nemmeno in faccia, cosa strana direte voi, visto che ha detto che la questione 'Harry' era ok, ma io lo sapevo, avrei dovuto aspettarmelo, lei era sempre stata così... maledettamente complicata, forse era questo uno dei motovi per cui Andrew l'aveva mollata e lei si era fiondata su Harry con il mio (finto) permesso.

Harry si faceva sentire due volte si e settecento no, gli avevo detto di sentirci 'non constantemente' ma così era davvero troppo, insomma stavamo insieme o no?

L'unica cosa che pensai, dopo aver preso il mio ennesimo respiro profondo prima di andarmene nella mia, a parer mio, meritata vacanza, era di divertirmi. Era il mio primo, e probabilmente, ultimo viaggio lontano da casa e niente al mondo me lo avrebbe distrutto, ne tanto meno un Harry arrabbiato o la mia 'migliore' amica, Cat.

"Allora posso chiuderla? hai preso tutto?" Meg era sul mio letto con la grande valigia blu notte ai piedi

"Chiudi, anche perché credo che scoppierebbe se mettessi qualcos'altro" dissi grattandomi il capo indicando la grande valigia

"Giusto" fece lei lanciando un occhiata all'enorme quantità di roba che avevo ci avevo piazzato dentro

"Hai idea di quanto ti costerà se il peso supera il limite vero?" disse corrugando la fronte

"Ehm... no?!" risposi confusa

"Ok Kiki" riecco quello stupido nomignolo, ma perché devono sempre chiamarmi cosi? "caccia qualche pantalone ok?" Meg uscì dalla stanza con una camminata trionfante poi sbucò la testa fuori dalla porta

"Fai veloce, tra mezz'ora andiamo in aereoporto" annuii e cacciai dalla valigia due jeans che non ero sicura di voler portare, controllai le tasche per vedere se dimenticavo qualcosa dentro prima di lasciarli marcire nel mio armadio per cinque giorni di fila, in uno dei due jeans trovai nella tasca il fogliettino di carta blu con su scritto il numero del cameriere, quel famoso cameriere, mi passò per la testa l'idea di lasciarlo sul comodino, ma decisi di buttarlo, non mi sarebbe servito, bastava già la Spagna a distrarmi da Harry.

Viaggiare in aereo all'inizio lo trovavo traumatizzante, ma con un po' di musica nelle orecchie riuscii a non pensarci e a rilassarmi guardando fuori, poi Kelly al mio fianco continuava a ripetermi quanto fosse carino il tipo seduto accanto a Meg, "voglio cambiare posto con lei" aveva detto un centinaio di volte e glielo avrei lasciato fare se non avresse smesso di parlare turbando la mia quiete.

La Spagna era una meraviglia, dalla stanza del nostro hotel la vista di Madrid era magnifica, avevo pensato più volte di cercare Harry, ma poi avevo sempre cambiato idea, o meglio, le altre me l'avevano sempre fatta cambiare, e vi dirò, forse era meglio così, forse la Spagna mi avrebbe finalmente aiutata a risolvere i miei problemi sentimentali che mi ero creata da sola.

"Ok, visto che siamo appena arrivate possiamo rilassarci e uscire qui in giro ma domani visitermo El Parque del Buen Retiro e uno dei musei qui in giro ok?" Selma sembrava una guida turistica bella e buona, con quell'entusiasmo che le sbucava fuori da ogni parte del corpo, tutte ci guardammo e poi annuimmo per farla felice. Uscire eh? beh, stanca com'ero avrei preferito starmene a casa a mangiare gelato alla vaniglia davanti la tv ma, hey, ero Madrid!

"Non sbronzarti troppo ok?" Meg passioneperglialcolici se ne stava seduta davanti a me con un bicchiere di cocktail dal nome strano a farneticare robe incomprensibili, mentre io avevo un urgente bisogno di prendere un po' d'aria, i locali erano tutti sopraffollati da gente ubriaca e solo una piccola percentuale mi sembrava lucida, compresa me

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