Capitolo 19

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Non fu difficile arrivare al centro di quella boscaglia. Dovettero far perdere i sensi solo a qualche guardia perché alle altre ci pensavano Argent e Braeden, e stavano facendo un buon lavoro.
Si ritrovarono davanti a una botola, sopra una triscele che sembrava bruciare sotto una forza non visibile ai loro occhi. Non udivano alcun suono dall'interno e la cosa li metteva terribilmente in agitazione.
Provarono ad aprire la botola ma non riuscirono nell'intento. Provare con i poteri di Lydia sarebbe stato troppo rischioso, li avrebbero sentiti, e comunque, avevano il presentimento che non sarebbe servito.
«E ora che facciamo?» «Non ne ho idea. Qualunque cosa faccia bruciare il triskelion tiene la botola chiusa» «C'è qualcosa che non quadra» disse Stiles «ci deve essere un modo» e iniziò ad osservare il disegno.
Aveva qualcosa di diverso, non era come quello che aveva Derek sulla schiena. Dopo averlo osservato per un po' si accorse che ciò che non quadrava erano le spirali. Non andavano da destra verso sinistra ma da sinistra verso destra. A quel punto ebbe l'illuminazione.
«Ho capito!» «Cosa?» «Guardate le spirali. Sono al contrario. Vanno da sinistra verso destra» «E allora? Cosa cambia?» «Il senso di rotazione apparente del simbolo assume un diverso significato: se, a partire dal centro del simbolo, le tre spirali si avvolgono su sé stesse da destra verso sinistra viene rappresentato il turbinare delle energie dall'interno verso l'esterno, ovvero la "manifestazione"; se invece si sviluppano da sinistra verso destra si simboleggia la discesa negli inferi. Nei popoli celtici e in termini di simbolismo assoluto il Triskell rappresenta nella sua versione destrorsa, ovvero con le spirali che si avvolgono verso sinistra il movimento del sole, e si connota così come simbolo positivo. Nella sua variante sinistrorsa, ovvero con le spirali che si avvolgono, o "finiscono", verso destra, questo simbolo sarebbe un potente talismano contro il malocchio e la stregoneria in generale, probabilmente in riferimento al suo carattere di "chiusura" opposto a quello di "apertura". In pratica il triskelion disegnato in questo modo, su questa botola, canalizza l'energia della luna verso l'inferno, che è il posto che vogliono raggiungere, e con la stessa energia mantiene chiusa la botola. Tutto quadra! Perciò l'unico modo per aprirla sarà cambiare il verso delle spirali» «Ah, perfetto! Qualcuno a qualche idea?» commentò Isaac con la solita espressione e tono di voce.
«Proviamo con la spada di Cerbero?» la buttò li Malia. Stiles tentò ma l'energia che fluiva nel triskelion risaliva la spada fino a scottarlo.
«No. A quanto pare non è un buon modo» commentò Stiles soffiando e scuotendo la mano dolorante.
«E se provassimo col sangue di qualcuno?» «Lydia, le tue idee sono sempre state così macabre negli ultimi due anni?» «I patti all'inferno vengono scritti col sangue che io sappia, possiamo provare» annunciò ignorando completamente il commento di Isaac.
Scott non se lo fece ripetere due volte. Prese la spada a Stiles e si fece un taglio, poi con la spada immersa nel suo sangue iniziò a modificare la triscele.
Dopo vari tentativi, e nonostante la sua modica non fosse perfetta, sentirono uno scatto e la botola di aprì.
Entrarono all'interno. Era una vera e propria struttura piena di corridoi e porte chiuse. I muri resistenti non permettevano via di fuga in alcun modo, non comunque alle creature sovrannaturali dato che ricoperti di sorbo degli uccellatori. E quell'aria piano piano li avrebbe soffocati. Anche il pavimento aveva qualcosa di strano, chiunque non fosse umano sentiva una strana energia pungere come uno spillo e infiltrarsi sotto la pelle.
«Ah beh, ci vorrà poco tempo» «Dobbiamo metterci per forza poco tempo o non finirà bene» «Ok, ma come lo troviamo Derek in questo labirinto?» «Seguiremo il mio istinto»
E così fece. Scott proseguì in quei corridoi come Teseo fece nel labirinto del minotauro, solo che lui aveva il filo che gli indicava l'ingresso, mentre Scott aveva il "filo" che gli indicava dove andare.
Mancava poco, ancora solo qualche porta e lo avrebbe avuto di fronte.
Un suono. Una lama. Sangue. Un altro suono, pungente come uno stridulo.
Scott cadde a terra. Il sangue che tentava di uscire da quel taglio, e il resto che si faceva strada dalla sua bocca.
«SCOTT!» Stiles corse subito dal suo migliore amico. L'uomo stava per ferire anche lui ma Lydia urlò da Banshee scaraventandolo contro il muro, d così fece con i successivi che si avvicinavano.
«Scott dobbiamo uscire da qui» «N-no, a-and-amo av-va-n-t-ti. G-gua-ri-rà.» «Sei tremendo scott, ragazzi muoviamoci» lo prese sulle spalle e tutti iniziarono a correre seguendo le indicazioni che, anche se con fatica, Scott riusciva a fare con i gesti.
«È-è dopo quella porta» annunciò Scott che si era leggermente ripreso, ma sapeva che qualcosa non andava, la ferita non stava più guarendo.
Gli Ajara gli comparsero davanti.
«Non poteva essere facile per una volta? Non mi sarei lamentato» e non erano gli unici. Altre guardie si avvicinavano. «Scott, noi dobbiamo ucciderli, tu cerca di andare da Derek»
Scott sentiva artigli che si scontravano, carne infilzata, urli di Banshee, ma sapeva che i suoi amici ce l'avrebbero fatta. Doveva arrivare da Derek. Riuscì ad entrare nella porta e calò nel buio più totale. Illuminò i suoi occhi di rosso per poter vedere. E lo vide. Dopo tutto questo tempo ora era lì. E ora? Cosa avrebbe dovuto fare? Era lì, nelle stesse condizioni di quando lui pensava fosse morte nella lotta contro gli alpha.
Gli si avvicinò. «Derek?» chiese con un filo di voce. Lo vide aprire gli occhi, da una parte felice di vederlo, da un'altra preoccupato che non fosse davvero lui. Il lupo lo stava consumando.
«Derek? Ti prego rispondi» gli disse poggiando prima una mano, poi l'altra fra il collo e le guance.
«Non credo ti risponderà, chissà cosa gli hanno fatto» Scott si girò verso la provenienza di quella voce, c'era anche Layla e finora non l'aveva notata. «Layla che è successo?» «Non lo so, quei cosi gli hanno messo gli artigli nell'anima» «O-ok, ehm...senti io ti libero, gli altri stanno lottando contro gli Ajara, comunque se vai fuori ci sono Argent e... e tua madre. Con un po' di fatica Layla riuscì ad uscire. «Ora devo liberare te, ti prego Derek riprenditi» «Scott, davvero sei tu?» «Oddio, Derek. Si sono io. Ti prego parlami. Che ti hanno fatto?» «Il lupo Scott, stai attento al lupo» «Quale lupo?» ma non fece in tempo a ricevere una risposta perché fu come morso su una spalla. «No! No, sta' fermo, ti prego» disse l'alpha più grande.
«Derek che succede?» «Il mio lupo. L'hanno manipolato, l'anno staccato da me. Io sto perdendo tutte le mie forze e lui sta accelerando la cosa» si vedeva che faticava a parlare.
«Cosa devo fare?» «Non lo so. E comunque non c'è tempo, puoi farlo solo stanotte» «Perché?» «Quelli che nascono già lupi, hanno un lupo dentro di sé, che per quanto possa essere maestoso e buono visto che scegli tu come usarlo, è comunque una creatura infernale. Se un lupo si stacca dall'uomo diventa malvagio. Credo che gli antichi celtici avessero qualcosa per questi casi ma non la so» disse con un sorrisetto amaro «Sono felice che tu sia con me. Almeno non morirò pensando che non mi avresti più perdonato» lo guardò negli occhi mentre gli diceva questo «Te l'ho detto che ti amo? Perché non puoi immaginare quanto ti amo, Scott» il piccolo restò a guardarlo qualche secondo. Poi gli prese il volto fra le mani e lo baciò. Entrambi chiusero gli occhi al tocco. Il bacio diventò subito passionale, perché era passato troppo tempo, perché forse sarebbe stato l'ultimo di Derek, perché questo lasciava fuori tutto il resto, erano solo loro due. Si tenevano stretti mentre le loro lingue giocavano. Era una bellissima sensazione...e Scott non voleva smettere di provarla. Si staccò da lui «Io so chi potrebbe saperlo» Derek fece una faccia perplessa.
Scott provò a cercare il suo telefono, ma sfortunatamente quando lo trovò non prendeva. «Cavolo, no. Derek dobbiamo uscire di qui, devo chiamare Deaton» «Ma il lupo?» «Io credo che non esista, non finché tu non muori. E non lo permetterò» lo liberò e lo prese per poi iniziare lentamente ad uscire.
«Scott. Da esca sei passato ad essere una spina nel fianco» «Murrey. Lasciami passare» «Sei riuscito a rovinarmi tutto, ogni singolo piano. Tu...un ragazzino» «Sei solo un umano non hai potere, non dovevi separarti dagli Ajara, fammi passare o ti uccido» «Non potresti, va contro il tuo stile» Scott si fece in avanti per uscire ma Murrey lo bloccò di nuovo.
Uscì gli artigli e glieli infilo nel petto «Mi dispiace, ma io devo salvare Derek, ti avevo avvisato»

Nel corridoio c'era chi seduto a terra, chi continuava a guardare la scena incredulo, chi perdeva sangue. Scott diede un'occhiata, gli Ajara erano a terra, morti. E non solo loro.
«Scott. Derek?! Ce l'hai fatta!» «Non proprio. Dobbiamo uscire in fretta e contattare Deaton»

IMPORTANTE. Leggete.

Ehy, finalmente dopo 2 settimane ho pubblicato. Allora questo capitolo è venuto parecchio lungo, non pensavo. Avrei potuto dividerlo e fare due capitoli soliti di 800 parole, ma ormai avevo deciso che la storia sarebbe stata di 20 capitoli e comunque ho il tempo contato per tutto per ora non posso spiegarvi.
Allora un capitolo, un ultimo capitolo. La storia in se è finita. Avrei dovuto mettere l'ultima parte certo ma siccome è troppo lungo ho deciso di metterla nell'ultimo capitolo. Ma la storia è comunque finita ora c'è l'ultimo capitolo, quello con la tranquillità che ti fa capire ora come va la storia, l'epilogo insomma quindi....voglio che siate voi a decidere l'ultimo capitolo. Cosa volete che faccia succedere? Cosa vorreste leggere? Scrivete tutto nei commenti, e per favore entro domenica😅 come vi ho detto ho i tempi contati.
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate una⭐ che fa sempre piacere😊 e fatemi sapere che ne pensate nei commenti. Alla prossima!😘

Un alpha Per Un alpha ~ DescottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora