Capitolo 2

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-Sceriffo, che piacere sentirla! Ora però....- iniziò a parlare Deaton, subito dopo aver accettato la chiamata dello sceriffo Stilinski.
-Mi spiace, ma non posso dire lo stesso Deaton. Ho una ventina di segnalazioni di un uomo che corre a quattro zampe e con gli occhi che brillano nel bel mezzo della strada a circa 200 all'ora! Mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?!- replicò lo sceriffo con tono arrabbiato e in cerca di spiegazioni come un padre che aveva lasciato il figlio a casa e tornado chiede spiegazioni di qualcosa di rotto.
-Glielo spiegherò più tardi, per favore, cerchi di coprire la cosa.-
-Non potrò farlo a lungo, sistema la faccenda!- tutto ciò che Deaton sentì dopo fu lo squillo che indicava la chiamata interrotta. Avrebbe preferito avere l'aiuto di Argent, o della madre di Scott ma sapeva che sarebbe stato inutile, aveva già provato a chiamarli il ragazzo prima. Così iniziò a cercare indizi per trovare Stiles dato che, comunque, a questo punto, non avrebbe più potuto rintracciare Scott.

Nel frattempo Scott stava correndo come un pazzo mentre seguiva le tracce di Stiles alle quali si aggiunsero quelle di Lydia, Malia, Liam, Mason, Corey, sua madre e persino Argent.
Chiunque fosse stato non era di certo un idiota altrimenti non sarebbe riuscito a rapire Argent o Corey che può diventare invisibile. Inoltre, anche se ormai del tutto trasformato e accecato dall'ira e dalla preoccupazione, la sua parte umana gli faceva notare anche che quella era sicuramente una trappola: troppe tracce è troppo facili da seguire. Volevano lui, ma perché? Nonostante questi pensieri non rallentó, non avrebbe permesso che accadesse qualcosa ai suoi amici.

Dopo parecchi chilometri di corsa, arrivò in un enorme spiazzo che, all'apparenza, sembrava un vecchio cantiere...si, se non si considerava la strana e grande costruzione nel mezzo, completamente in pietra, dalla quale partivano delle gallerie sotterranee dove era sicuro fossero intrappolati i suoi amici. Si avvicinò alla costruzione, intento ad entrare ma fu fermato da degli artigli alla gola che lo sollevarono di forza, facendogli anche uscire del sangue, e lo lanciarono in aria con forza, facendolo atterrare dolorante sul terreno. Non fece in tempo ad alzarsi che un altro individuo iniziò a prenderlo ad artigliate. Era sicuro di una cosa, quelli non erano lupi mannari, non erano niente che avessero affrontato fino ad ora.

In pochi minuti il sangue gli sgorgava da quasi ogni parte del corpo e i due sovrannaturali lo tenevano in piedi con gli artigli infilati in un fianco e nell'altro che rallentavano la guarigione e amplificavano il dolore. Scott pensò che se non fosse stato per quello starebbe già agonizzante sul terreno incapace di restare cosciente.
Un uomo vestito in giacca e cravatta, con una pettinatura da politico si avvicinò a loro.
«Ahia, Scott! Gli amici! Che gran punto debole. Sai, non pensavo sarebbe stato così facile attirarti qui!» iniziò, scoppiando subito dopo a ridere. «Che co-sa v-uoi da me?» Chiese Scott, incapace di fare altro se non resistere. «Da te? Da te non voglio proprio niente» disse e rise ancora «aspetta, non penserai per caso che io abbia fatto tutto questo trambusto solo per te?! No, mi dispiace cuccioletto. Senza offesa, hai comunque il tuo valore, ma non è il tuo momento» rispose l'uomo con noncuranza «M-ma se- se non è me c-che vuoi» iniziò a parlare Scott fra una smorfia e l'altra «p-perchè» «perchè sono qui?» concluse la domanda al posto suo «sei l'esca, tesoro!» Scott rimase sconvolto a quello parole. L'esca? L'esca per chi? «Non preoccuparti, capirai a momenti, ora, per favore fatti sentire» concluse con un cenno del capo ai suoi cani da guardia, così li pensò Scott che perplesso stava cercando di capire il senso Delle sue ultime parole quando i "cani da guardia" conficcarono ancora di più i loro artigli sotto la sua pelle e negli organi. Un forte ruggito uscì dalla sua gola. In pochi secondi vide un lupo dal pelo nero e gli occhi che brillano correre verso di loro. Altri camion, che prima non aveva visto si avvicinarono all'auto dell'uomo, e quelli che sembravano soldati uscirono correndo con le armi rivolte verso il lupo. Però in pochi secondi furono a terra, feriti o uccisi. Scott, per qualche secondo, credette di aver visto il panico negli occhi dell'uomo che, quando vide il lupo avvicinarsi, corse sull'auto facendo un cenno ai cani da guardia che estrassero gli artigli da Scott, che cadde a terra con un sonoro tonfo, e corsero verso l'auto che partì in gran velocità. Il lupo, ora era un uomo, e appena finito di infilarsi i pantaloni che prima portava al collo corse verso Scott. Il giovane licantropo sgranò gli occhi alla vista di quella persona, non poteva crederci. «D-Derek». Derek aiutò Scott ad alzarsi che con tutte le forze rimaste lo abbracciò!

Ciao a tutti! Allora inizio col dire che anch'io sono sorpresa. Avevo deciso di non continuare questa storia ma mi è tornata la voglia anche se sto dando la precedenza a Night Feeling.

Per il momento non sono sicura sarà molto interessante ma cercherò di farla diventare sempre di più.
Spero comunque che vi piaccia. Se si commentate! ☺

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