Fa freddo.
Fa tanto freddo.
Fa tanto, tanto freddo qui.
Ovunque sia "qui".
Non riesco a respirare, ho paura, tanta paura. Credo di non aver mai avuto così tanta paura in vita mia. Quando apro gli occhi, è tutto buio, la stanza in cui mi ritrovo, così piccola e vuota, ha una sola finestra quadrata, da cui sbuca una luce fievole e delicata. Mi guardo attorno, ma tutto ciò che vedo è l'oscurità di questa camera, e le pareti grigie piene di crepe e buchi.
Ah.
Sono morta.
Sono morta per davvero.
Quel colpo alla testa deve avermi fatto parecchio male. Avrà colpito un punto delicato del cervello facendolo smettere di funzionare. Sì, deve essere andata così. E stranamente, la consapevolezza di non esser più viva non mi devasta come avrebbe dovuto. Forse è dovuto allo shock, o forse alla mia totale noncuranza per me stessa.
Luke.
Ah, Luke ne soffrirà davvero. Starà malissimo. E nessuno si prenderà più cura di lui.
Luke.
Il mio bambino, mio fratello.
Non doveva andare così, non doveva andare così. A cosa è servito, tutto questo? A cosa mi è servito contare i passi, i respiri, stare sempre all'erta, continuare a farsi dei nemici, se mi ha portato a tutto questo? Luke ora non mi avrà più al suo fianco, e io non avrò più lui al mio fianco. Tutto questo è ingiusto. Non va bene, non lo accetto, non lo voglio.
<<Sei sempre stata così caparbia.>>
La voce della mamma. La mamma. Non posso crederci. E' qui. E' veramente qui. E' proprio di fronte a me, i capelli castani che contornano il suo volto ora più emaciato, gli occhi azzurri che ricordano l'oceano più profondo, la puzza di sigaretta, di alcool, di pipì. L'odore della mamma. Il profumo della mamma. Sento gli occhi iniziare a bruciare, e il mio corpo tremare, la raggiungo a passo veloce, la stringo a me.
Non ci credo.
La mamma.
La mia mamma.
La sua risata le scuote le spalle. Dio, come mi era mancata questa risata. Come mi era mancato tutto di lei. Il suo corpo, la sua voce, le sue mani che mi accarezzano il volto con gentilezza, con amore. Come se fossi importante, come se valessi qualcosa. La mia mamma. La mia, unica e perfetta mamma. <<Mi sei mancata>> sussurro a bassa voce. <<Anche se forse ora tu sei solo il frutto della mia immaginazione.>>
Lei ride di nuovo e si stacca da me per guardarmi negli occhi. La punta del suo naso sfiora il mio con una carezza dolce e materna che mi fa sciogliere. <<E' tutto okay, Sasha>> mi sussurra a bassa voce. <<Devi svegliarti, hai capito?>>
<<Non so se voglio farlo per davvero.>>
<<Sì, invece, lo vuoi. E lo vogliono anche molte altre persone.>>
<<Non so se ce la faccio, mamma>> ammetto alla fine, la mia voce poco più di un sussurro. <<E' tutto così difficile, mi sembra di sputare sangue ovunque, di venire uccisa centinaia di volte. Non so se ce la faccio.>>
<<Ma tu ce la devi fare, bambina mia>> ribatte lei, con un sorriso che illumina tutto il suo volto perfetto, mi asciuga un'altra lacrima. <<Hai capito, tesoro? Quando ti sveglierai, dovrai vivere al meglio delle tue possibilità. Altrimenti ti perseguiterò fino alla fine del mondo, mi hai capito, Sasha? Devi vivere. Non per me. Non per Luke. Né per nessun altro. Solo e soltanto per te.>>
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La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)
ChickLitSasha Porter è una ragazza piena di difetti: menefreghista assoluta, violenta e stronza, acida in fin troppe occasioni, incazzata il 99% del tempo, con un'ironia sadica a tratti, dice sempre quello che pensa, non importa chi ha davanti, che sia ricc...