Luke oggi è più felice del solito, cammina zampettando e fischietta sigle dei cartoni animati per tutto il tragitto da scuola a casa, e quando rientriamo nella villa, saluta zia Teresa con un bacio e l'abbraccia. Lei sorride e gli accarezza la testa spettinandogli i capelli. <<Bentornati, ragazzi>> ci saluta <<per cena stasera ordiniamo da asporto, che cosa preferite? Cinese, italiano o giapponese?>>
<<Se sapessi quali sono le differenze potrei risponderti, ma mi accontento che sia cibo commestibile>> le rispondo mentre slaccio il nodo del fiocco e faccio cadere il suo nastro sul divano del salone. <<Luke, vieni qua, ti slaccio la cravatta.>>
Luke sorride entusiasta mentre mi trasformo in una professionista di cravatte. Non so perché gli piacciano così tanto, è una specie di ossessione. Ognuno ne ha una, immagino. <<Sasha, oggi mi hanno invitato.>>
<<Eh?>>
<<Mi hanno invitato>> ripete, mentre la cravatta scivola dal colletto della sua camicia, la stringo in mano con forza, spaventata <<alla partita di domani, quella di football. Mi hanno invitato insieme a te, Sasha. Non sei felice?>>
Una partita di football, non c'è bisogno di esser geni per capire da chi sia partita questa idea. Un giorno uccidero quei dannati gemelli, li strangolerò con le mie stesse mani. Luke è così entusiasta che saltella sul posto. <<La partita contro i West Lions!>> esclama ancora, guardandomi come se fossi una deficiente. <<E' la partita più importante del campionato, le due squadre si affrontano...>>
<<Luke, so cos'è una partita>> lo blocco, posando una mano sulla sua spalla. Dalla porta della cucina si affaccia lo sguardo sgomento di Sarah, che evidentemente deve aver origliato la nostra conversazione. <<Ma noi non siamo patiti di football!>>
<<Ma non siamo mai andati a una partita, Sasha!>> si lamenta mio fratello. <<Potrebbe esser divertente! Aaron ha detto che conoscendoti avresti apprezzato guardare dei tizi che si prendono a testate e si fanno del male!>>
Maledetto Stoccafisso. <<Il mio desiderio di spargimenti di sangue non arriva fino a questo punto>> ribatto, schiarendomi la gola. <<Luke, non mi sembra il caso di...>>
<<Andiamoooooo!>> strilla a voce acuta, trapanandomi le orecchie. <<Ti prego, ti prego, ti prego Sasha! Pulirò la stanza per un mese! Mangerò anche i broccoli! Andrò a... andrò a suonare per i ciechi!>>
Suonare per i ciechi? Misericordia. Quando finalmente avevo un giorno libero dal lavoro dove avrei potuto approfittarmene per crogiolarmi nel'autocompassione, ecco che arriva il King di turno a rovinare i miei perfetti piani comprando mio fratello con una stupida partita di football. E conosco Luke abbastanza bene da sapere che continuerà a lamentarsi fino a quando non avrà ottenuto ciò che desidera, e Dio solo sa quanta poca pazienza mi sia rimasta questo giorno. <<Okay, va bene, ma...>> alzo la mano prima che il suo sorriso gli spacchi la mascella <<dovrai finire tutti i compiti entro oggi, capito? Quindi corri in camera tua!>>
La vittoria si legge nel suo sguardo, fila su per le scale correndo come io correrei per l'ultima tazza di caffè al mondo. Zia Teresa sorride e mi dà una pacca consolatoria sulla spalla. <<Esco fuori per un incontro di lavoro, ci vediamo dopo.>>
Meraviglioso, quindi ora dovrò affrontare Sarah L'Anoressica da sola, e senza la possibilità di pestarla a sangue. Quando richiude la porta d'ingresso dietro a sé, un silenzio pesante dirama l'atmosfera già tutt'altro che entusiasmante. Sarah posa le spalle contro lo stipite della porta mentre io tiro su col naso in una maniera tutt'altro che elegante, il mio gesto le provoca una smorfia. <<La partita è alle sette di sera>> mi informa con voce monocorde <<ma dovrete trovarvi sugli spalti almeno mezz'ora prima se volete trovare posto. E' una delle partite più importanti del campionato, ci sarà tutta la scuola ad assistervi.>>
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La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)
ChickLitSasha Porter è una ragazza piena di difetti: menefreghista assoluta, violenta e stronza, acida in fin troppe occasioni, incazzata il 99% del tempo, con un'ironia sadica a tratti, dice sempre quello che pensa, non importa chi ha davanti, che sia ricc...