A cosa serve un vero reggiseno

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Ho trovato un lavoro in un bar vicino alla scuola, la cui insegna, Hot and Cold, mi ha fatto subito scoppiare a ridere. La proprietaria è stata molto disponibile e mi ha praticamente assunta non appena ho pronunciato le paroline magiche "cerco lavoro". Credo sia, più che altro, per un disperato bisogno di aiuto. Una vecchia anziana signora che non sa come gestire dei ragazzi ricchi pieni di autostima. La comprendo pienamente. 

Mrs Queens ha una capacità di autoironia da non sottovalutare, per essere una sessantenne con l'artrite è incredibilmente brava a gestire il personale. Mi piace molto, soprattutto per il fatto che non mi tratta come se fossi una decerebrata. Ha carattere, personalità e molto sarcasmo, tre qualità da non sottovalutare mai in una persona. <<Mi raccomando>> mi avverte ogni volta, prima dell'apertura del bar <<il cliente ha sempre ragione, fino a quando non iniziare a fare il coglione. Ho visto che sei allenata, sfrutta quei muscoli per buttarlo dal bar a calci nel sedere.>>

L'unico problema è che il mio concetto di "fare il coglione" e quello di Mrs Queens sono molto diversi, in quanto le nostre capacità di sopportazione sono agli antipodi, anche se non posso negare che convivere con Sarah mi ha aiutata molto ad ampliare la mia pazienza. Quindi, sotto sotto, la dovrei ringraziare. Se avessi lavorato in questo bar solo un anno prima, avrei rischiato di buttare a "calci nel sedere" almeno tre quarti dei clienti, ora, invece, riesco a contenermi molto meglio, e addirittura a considerare alcuni di loro simpatici.

Chi avrebbe mai detto che la stronzaggine di mia cugina potesse tornarmi così utile? I misteri della vita. 

<<Mi piace come ti sta la divisa>> commenta Pamela seduta al bancone, mentre io, dietro di esso, le preparo il caffè. <<Gonna a vita alta azzurra, camicia rossa infilata dentro e quell'adorabile cappellino che ti fa sembrare una piccola pralina. Mi piace molto. Sembra che tu ti sia svegliata e abbia preso i vestiti dall'armadio durante una fase di sonnambulismo. Sono un pugno nell'occhio. Ti donano.>>

<<Ehi, l'uniforme dovrebbe ricordare il contrasto fra caldo e freddo, in onore del nome di questo bar>> le ricordo dopo averle mostrato il medio. 

<<E tu lo chiami bar? Non ha neanche le meringhe!>> si lamenta Pamela, oltraggiata da questa situazione. Negli ultimi giorni ho potuto notare che ha una vera e propria dipendenza per gli zuccheri, è quasi disgustoso vederla buttare nel suo caffè tre  bustine intere solo per addolcirlo. <<Che razza di bar non ha le meringhe?>>

<<Un bar è un bar. Una pasticceria è una pasticceria.>>

<<E non potevi decidere di lavorare in una pasticceria?>>

<<E stare tutto il tempo in una cucina che sa di zucchero? No, grazie, non sono come te. A differenza tua preferisco mangiare salato.>>

La mia affermazione la spaventa. <<Come puoi preferire il salato allo zucchero? Mi vergogno di essere tua amica.>>

<<Non è vero, volevi solo qualcuno che ti spacciasse meringhe illegali. Dovresti andare in un centro di riabilitazione. Sai, qualcosa in stile alcolisti anonimi.>>

Scoppia a ridere, e dopo aver sorseggiato il caffè, si schiarisce la gola per assumere un tono drammatico e disperato. <<Ciao a tutti, sono Pamela e ho una dipendenza da zuccheri. E' da...>> controlla il suo orologio da polso <<due minuti e trentaquattro secondi che non mangio un cibo zuccherato.>>

<<Il caffè ha lo zucchero dentro.>>

<<Il caffè non conta.>>

Sorrido, prima di essere interrotta dall'arrivo di un altro cliente. Degli studenti della nostra scuola che sono arrivati in anticipo per fare colazione. Ahi. Prendere le loro ordinazioni senza dover commentare su come mi guardano è difficile, dopo aver finito di lavorare qui potrò considerarmi a tutti gli effetti una santa. Quando ritorno dietro il bancone a preparare le loro ordinazioni, Pamela ha già finito il suo caffè, e, ovviamente, ne pretende altro. 

La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora