capitolo diciotto

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"Ti ho riportato i tuoi vestiti. Quelli che mi hai prestato ieri."

Harry entrò nella stanza prima di me, ma quando mi sentì parlare, si voltò e prese la busta di plastica dalla mia mano protesa. Tuttavia il suo sguardo non incontrò il mio e provai a non pensare se l'avesse fatto perchè, alla fine, lui era arrabbiato con me. Forse l'aveva nascosto di fronte a sua zia e, ora che eravamo soli, mi avrebbe detto che sarebbe stato meglio se non avessimo più passato tempo insieme.

Il semplice pensiero mi fece rivoltare lo stomaco.

Guardai Harry lasciar cadere la busta in un angolo dopo aver guardato velocemente dentro di essa. Poi camminò verso il suo letto e si sedette. Ero ancora sull'uscio della porta mentre giocherellavo nervosamente con le mie dita, finchè Harry non sollevò lo sguardo su di me.

"Potresti chiudere la porta, per favore?"

La sua voce sembrava neutra, ma comunque non mi calmò. Mi obbligai ad annuire prima di voltarmi per chiudere la porta. Potevo sentire gli occhi di Harry su di me nonostante non lo stessi guardando e, dopo aver preso un profondo respiro, mi voltai per affrontarlo.

"Mi dispiace." le parole scivolarono fuori dalla mia bocca prima che potessi anche realizzarlo. Ebbi il tempo di notare una leggera confusione balenare negli occhi verdi di Harry prima che si alzasse. Mi tesi immediatamente, ma, quando lui non mi si avvicinò, mi rilassai un po', però il nervosismo non mi lasciò. Mi obbligai a guardarlo negli occhi, ignorando la voglia di abbassare lo sguardo. Sarebbe stato più facile parlare in quel modo, ma sapevo che non era il momento giusto per fare la codarda.

"Non sarei dovuta correre via ieri." iniziai con voce tremante, ma più parlavo, più la mia voce iniziava a sembrare decisa. "In realtà non avrei dovuto fare molte cose. Quando stavo venendo qui per vederti, ho pensato a tutto quello che è successo questo ultimo mese e ho realizzato che...il modo in cui mi sono comportata è stato sbagliato in ogni modo. Non ti ho neppure ringraziato per essere stato al mio fianco, tutto quello che ho fatto è stato spingerti via, nonostante volessi soltanto aiutarmi."

Notai Harry aprire la bocca per dire qualcosa, ma scossi la testa per indicare che non avevo ancora finito.

"Non so molto di te e cosa ti ha portato nella mia vita, ma quello che so è che tu...tu sei diventato importante per me. Forse non l'ho mostrato abbastanza, ma mi importa di te e non voglio perderti."

La mia voce si spezzò un po' alla fine e sbattei le palpebre un paio di volte, cercando di contenermi. Abbassando la testa, mi morsi l'interno guancia prima di sussurrare:

"Capirò se non vuoi avere niente a che fare con me dopo tutto quello che è successo. Basta dire che vuoi che me ne vada e ti prometto che non ti darò più fastidio. Ma prima...voglio dirti...grazie. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. E...mi dispiace davvero per non averlo detto prima."

Lentamente sollevai lo sguardo e quando i miei occhi incontrarono quelli di Harry, notai un'emozione dietro di essi, ma non riuscii a comprendere cosa fosse. Iniziò a fare dei passi verso di me e questa volta non mi irriggidii, ma lo lasciai avvicinare. Quando si fermò davanti a me, deglutii, ancora un po' nervosa di sentire quello che avrebbe detto. Poi sollevò la mano sinistra e la posò sulla mia guancia, accarezzando gentilmente il mio volto con il pollice e improvvisamente tutto il mio nervosismo scomparve. Guardai nei suoi occhi verdi, notando un leggero luccichio in essi e per qualche ragione mi fece battere il cuore più velocemente.

"Non devi sentirti dispiaciuta. Capisco." disse con calma.

"Quindi...non sei arrabbiato con me?" non potei fare a meno di chiedere. Harry scosse leggermente la testa.

"No. Non lo sono."

Un piccolo sospiro scappò dalle mie labbra, poi lentamente mi feci avanti finchè le nostre fronti non toccavano. Sentii il respiro di Harry bloccarsi e quando posai la mano sul suo cuore, il suo battito veloce quasi combaciava col mio. Lasciai scivolare la mano dietro il suo collo e tra i suoi scuri ricci castani. Poi li accarezzai leggermente, prima di allontanarmi un po' per guardare di nuovo negli occhi di Harry. Per un momento rimanemmo così a guardarci l'un l'altro, prima che Harry parlasse di nuovo.

"Sai..." la sua voce era appena un sussurro, ma comunque riuscii a sentirlo. "Ieri quando sei corsa via, ho pensato che sarei stato io ad averti persa. Ho pensato...ho pensato che saresti stata spaventata da me."

Le sue parole mi fecero aggrottare le sopracciglia, poi vidi la tristezza balenare nei suoi occhi. Riconobbi quello sguardo. L'avevo visto prima e in qualche modo seppi che era dovuto al suo segreto. Ora sapevo che la rosa blu sul suo braccio aveva un grande ruolo in qualsiasi cosa lui stesse nascondendo, nonostante non sapessi ancora esattamente cosa li unisse.

"Non posso nascondere che ero scioccata, ma...non ho paura di te, Harry." dissi sinceramente. Era la verità, non avevo paura vicino a lui. Al contrario, potevo ancora sentire quella strana connessione tra di noi che era lì dal giorno che ci eravamo incontrati. Ciò rafforzava soltanto quella sensazione che questo era ciò a cui appartenevo. Vicino ad Harry.

"Puoi...puoi promettermi una cosa?"

Potei sentire Harry posare l'altra mano sulla mia schiena e tirarmi più vicina. I suoi occhi verdi guardavano a fondo nei miei e in quel momento mi sentivo come se avessi potuto promettergli tutto. Io annuii con la testa e aspettai che continuasse.

"Per favore...non scappare più via da me."

Una sorta di vulnerabilità balenò nei suoi occhi e non dovetti pensarci due volte a prometterglielo.

"Non lo farò."


The Blue Rose [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora