Il braccio di Harry era avvolto intorno al mio corpo e potevo sentirlo accarezzare leggermente i miei capelli con le dita. Mi ranicchiai accanto a lui e ascoltai il battito fermo del suo cuore, che aveva un effetto calmante su di me. Non avevo idea di quanto tempo fosse passato da quando mi aveva portata in camera sua e posata sul suo letto, ma alla fine non importava davvero il tempo. Tutto quello che importava era questo momento che stavamo condividendo.
Lentamente alzai la testa per guardare Harry e lo vidi guardare il soffitto con un'espressione pensierosa. Non aveva detto una parola dopo essere entrati in casa, ma il fatto che fosse al mio fianco e mi confortasse era abbastanza per me. Tutte le altre volte che avevo pensato al mio passato, non c'era stato nessuno a consolarmi. Ero sempre stata sola con quella voce nella mia testa che mi diceva che non meritavo di vivere.
Ma ora...non riuscivo più a sentirla e sapevo che Harry aveva fatto qualcosa per farla andare via.
"Perchè l'hai fatto?" dissi ad alta voce incosciamente ed Harry spostò lo sguardo su di me.
"Fatto cosa?" chiesi con calma, guardandomi con i suoi luminosi occhi. Mi morsi il labbro inferiore, prima di abbassare lo sguardo e posare di nuovo la testa sul suo petto.
"Perchè f...?"
Ma prima che finissi la domanda, il suono della porta che veniva aperta al piano inferiore e a seguito delle voci felici indicarono che la zia e lo zio di Harry erano tornati a casa. Mi irriggidii quasi immediatamente, poi sentii Harry strofinarmi gentilmente la schiena e quel piccolo gesto mi calmò di nuovo.
"Non preoccuparti, Heth. Andrà tutto bene. Sono sicuro che non darà fastidio se rimani a casa nostra per qualche giorno." mormorò Harry, prima di baciarmi la fronte e alzarsi dal letto. Poi allungò la mano perchè la prendessi e, mentre uscivamo dalla sua camera, lentamente intrecciò le nostre dita.
Iniziammo a scendere le scale e presto notai Lily e Carl in piedi all'ingresso con una borsa piena di alimenti tra le mani. Poi vidi anche qualcos'altro appeso alla spalla di Carl. La mia borsa sportiva.
Carl fu il primo a notarci e un piccolo sorriso si fece strada sulle sue labbra. All'inizio non capii perchè, poi lo vidi guardare le nostre mani intrecciate. Il suo sguardo scaltro mi fece arrossire un po', ma comunque non lasciai andare la mano di Harry.
"Penso di sapere di chi è questa borsa sportiva." disse a Lily, che si voltò finalmente e ci notò.
"Harry! Cosa...oh, ciao Heather!" il suo viso si illuminò alla mia vista e mi trovai a rispondere al suo sorriso. Velocemente posò le buste di plastica a terra, prima di prendere la mia borsa sportiva e porgermela.
"L'abbiamo trovata davanti la porta e iniziavo a pensare di chi fosse, perchè non ricordavo che Harry avesse una borsa sportiva simile." disse Lily, ma non potei fare a meno di notare uno sguardo attento nei suoi occhi mentre esaminava il mio volto.
"Grazie per averla portata dentro. Io...me ne sono completamente dimenticata." mormorai e guardai Harry, che era rimasto in silenzio tutto il tempo. Mi fece un impercettibile cenno, prima di guardare sua zia.
"Lil, in realtà c'è qualcosa che devo chiedere a te e a Carl." disse a bassa voce.
"Cosa?" la voce di Carl arrivò dalla cucina, dove era scomparso con gli alimenti, ma tornò dopo aver sentito quello che aveva detto Harry.
"Heather può rimanere da noi per un po' di tempo? Sua mamma è all'estero e ho semplicemente pensato che sarebbe stato meglio se fosse rimasta qui, invece di stare da sola nella sua grande casa."
Cercai di non far notare il mio stupore al sentire Harry dire una piccola bugia riguardo il perchè non potessi più stare a casa mia. Non sapevo cosa mi aspettavo che dicesse, ma comunque gli ero grata che non avesse detto la verità. Ciò provava chiaramente che non mi ero sbagliata a fidarmi di lui e a dirgli ciò che era successo nella mia famiglia. Avrebbe mantenuto il mio segreto.
"Certo che può rimanere! Puoi prendere la camera accanto a quella di Harry. È la nostra stanza degli ospiti, ma nessuno l'ha mai usata dato che ci siamo traferiti qui da poco. Non abbiamo avuto mai ospiti."
Lily mi sorrise gentilmente, prima di guardare Carl con le sopracciglia sollevate.
"Sì. Sei la benvenuta qui, Heather." aggiunse Carl. "Mi assicurerò di spostare gli scatoli dalla stanza così che non ti siano di intralcio."
"Grazie. Grazie mille." dissi sinceramente e guardai Harry con un piccolo sorriso, al quale lui mi sorrise immediatamente.
"Okay, vado a preparare il pranzo dato che è quasi mezzoggiorno. Harry, potresti mostrare la stanza ad Heather." la voce di Lily fece riportare la nostra attenzione su di lei. Tuttavia potei sentire il pollice di Harry iniziare ad accarezzare lentamente la mia mano, facendomi accelerare il battito cardiaco. E il modo in cui si curvarono le labbra di Harry mentre rispondeva a sua zia rivelarono che sapesse esattamente che tipo di effetto mi avesse appena provocato.
"Vi chiamo quando il pranzo è pronto!" annunciò Lily prima di scomparire in cucina. Carl mormorò qualcosa riguardo al fatto che doveva finire un progetto riguardante il suo lavoro prima di andarsene di nuovo.
"Allora...pare che debba mostrarti la tua camera," sentii Harry dire e mi voltai per guardarlo. Mi guardava dolcemente e, prima che ancora realizzassi, mi avvicinai a lui e gli avvolsi le braccia intorno al corpo. Lui rispose all'istante al mio abbraccio e per un momento rimanemmo così, tra le braccia l'uno dell'altro. Fui la prima ad allontanarmi, chinandomi in avanti e baciando leggermente le labbra di Harry, ignorando il fatto che Carl o Lily potessero vederci.
"Ora...possiamo andare a vedere quella camera." dissi poi e lasciai le dita tracciare la guancia di Harry, prima di stringere la sua mano.
Non mi rispose, ma mi lasciò un veloce bacio sulla fronte prima di seguirmi con calma mentre tornavamo al piano superiore.
STAI LEGGENDO
The Blue Rose [h.s. - italian translation]
Fanfic"Se qualcosa viene dimenticato, non significa che non esiste più." Una ragazza con un passato tormentato si trova ad essere attratta da un ragazzo che, nonostante la sua personalità riservata, sembra capirla meglio di chiunque altro. All the credits...