"Possiamo fare qualcos'altro invece di questo progetto? Mi annoio."
Io continuai a digitare sul laptop di Harry e mi fermai solo per prendere il libro di testo tra le mani.
"Quale progetto intendi: il progetto di biologia o la ricerca sulla gravità?" momorai senza alzare gli occhi dal libro.
"La cosa?"
"Mi hai sentito. Negli ultimi quindici minuti non hai fatto altro che lanciare la tua pallina da tennis in aria. Pensavo che stessi facendo qualche nuova straordinaria scoperta sulla gravità."
Chiusi il libro e finalmente guardai Harry, che era steso sul letto. Lui lanciò la pallina in aria ancora una volta e, dopo averla riafferrata, mi guardò con un ghigno.
"E se lo stessi facendo?" disse e io alzai gli occhi al cielo, prima di girarmi di nuovo verso il laptop.
Si era scoperto che ieri quando ero corsa via da Harry, mi ero dimenticata lo zaino a casa sua e, dopo essere stati seduti sul bordo del suo letto a parlare, avevo suggerito di fare il nostro progetto di biologia. Questa era stata una terribile idea e solo ora realizzai che da quando Harry aveva iniziato ad annoiarsi, aveva fatto tutto tranne che il progetto. Per l'ultima ora quella che aveva fatto davvero qualcosa ero stata io ed Harry fondamentalmente aveva provato a distrarmi.
Sentii qualcosa colpirmi la schiena e chiusi gli occhi per prendere un profondo respiro, prima di chinarmi per prendere la pallina da tennis che era rotolata sotto la scrivania di Harry. Ebbi serie difficoltà a trattenere la mia voglia di gettare la pallina contro Harry, ma dato che sapevo che questo era esattamente quello che si aspettava che facessi, decisi semplicemente di posare la pallina sulla scrivania accanto al laptop.
"Andiamo, Heth. Ridammi la pallina." sentii Harry dire.
"No." risposi piattamente.
"Mi dispiace, okay? Non volevo lanciartela." Harry provò a spiegare, ma potevo sentire dalla sua voce che stesse mentendo.
Sospirai, prima di salvare il mio lavoro e chiudere il laptop. Poi afferrai il mio libro di bioogia e mi alzai dalla sedia.
"Ti lascio vincere questa volta, ma se pensi che farò tutto il lavoro per questo progetto, ti sbagli." indicai Harry con il libro, prima di prendere lo zaino da terra e mettercelo dentro.
"Ora cosa vuoi fare?" chiesi sospirando. Quando notai Harry sogghignare, scossi la testa.
"Tua zia è di sotto, quindi non ci provare neppure."
"Chi ha detto che avrei provato qualcosa." disse Harry innocentemente, prima di alzarsi dal letto. Allungò le braccia e non potei fare a meno di guardare l'orlo della sua maglietta nera che si era sollevata un po' mostrando il suo stomaco.
Probabilmente era così bello senza maglietta. No Heather, devi smetterla prima che i tuoi pensieri vaghino troppo.
Velocemente guardai altrove e aggiustai la tracolla dello zaino. Sentii Harry ridere leggermente prima di camminare verso di me.
"So cosa stavi fissando." mi sussurrò all'orecchio e la sua voce rauca mi provocò i brividi lungo la schiena. Sollevai lo sguardo e lo vidi sorridere, prima di aprire la porta.
"Ora, andiamo a divertirci."
Lo seguii fuori dalla sua stanza e immediatamente sentii una deliziosa fraganza di cibo. La zia di Harry probabilmente stava preparando la cena e quando raggiungemmo il piano inferiore, uno sguardo verso la sala da pranzo mi disse che avevo ragione. Vidi Lily seduta al tavolo che canticchiava piano.
Fissai Harry e quasi risi quando vidi che provava a superare di soppiato sua zia mentre mi faceva strane mosse con la mano.
"Non ci provare neanche, Harry. Ho occhi ovunque," la voce di Lily echeggiò dalla sala da pranzo e ridacchiai quando vidi Harry sospirare, lasciando cadere lungo le braccia lungo i suoi fianchi. Poi camminò verso la sala da pranzo.
"Posso saltare la cena stasera, per favore? Voglio andare..."
"Può aspettare. So che è venerdì, ma non puoi andare da nessuna parte prima di aver mangiato adeguatamente. Inoltre stavo pensando di invitare Heather a restare per cena." Lily mi fissò con un sorriso sul volto. "Cosa ne pensi, Heather? Puoi rimanere a cena?"
Vidi Harry scuotere la testa, prima di mormorarmi qualcosa come "dì di no". Gli feci un sorriso innocente, ripagandolo per essere stato pigro e non aver fatto il progetto di biologia.
"Mi piacerebbe rimanere a cena."
Harry gemette prima di lasciarmi un'occhiataccia, ma sapevo che non era davvero arrabbiato.
"Fantastico! Carl dovrebbe essere a casa presto, quindi tra poco ceneremo." disse Lily prima di scomparire nella cucina.
"Chi è Carl?" chiesi a Harry, che aveva iniziato a spostare una delle sedie.
"Il marito di mia zia."
"Oh, okay." annuii prima di posare la borsa per terra, accanto al muro. Quando guardai Harry, quasi gli chiesi dove fossero i suoi genitori, poi ricordai la sua espressione quando li avevo menzionati una volta. Inoltre non riuscivo a dimenticare il modo in cui sua zia Lily mi aveva parlato di lui, mi ricordava il modo in cui una madre avrebbe parlato a suo figlio. Quindi forse Harry...
"Puoi sederti qui," sentii Harry dire, interrompendo i miei pensieri. Lo vidi fare un cenno verso la sedia che aveva spostato.
"Penso andrò a chiedere a tua zia se ha bisogno di aiuto," dissi. Harry scrollò le spalle prima di sedersi sull'altra sedia.
Lo lasciai nella sala da pranzo e camminai verso la cucina, dove Lily era impegnata a preparare la cena. Uno sguardo verso il piano cottura e il mio stomaco brontolò alla vista di verdure arrostite, ricordandomi quanto fossi affamata.
"Ti piacerebbe un po' d'aiuto?" chiesi educatamente una volta che Lily mi notò vicino la porta.
"Oh, grazie cara, ma penso riuscirò da sola." Lily sorrise genuinamente mentre si sollevava le maniche per lavarsi le mani. Il mio sguardo scivolò sul suo braccio dove c'era l'immagine di un'eustoma. Dolcezza e gentilezza.
Il suono della porta che si apriva echeggiò nella casa e il volto di Lily si illuminò.
"È arrivato Carl. Puoi andare a salutarlo mentre io finisco qui."
"Okay," le sorrisi prima di ritornare nella sala da pranzo, dove trovai Harry parlando con l'uomo che probabilmente era Carl. Era abbastanza alto, con scuri capelli castani, ma qui e lì riuscivo a vedere già un po' di brizzolato. Indossava un completo grigio e c'era qualcosa di venerabile in lui che mi fece sentire leggermente a disagio. Tuttavia, quando i suoi occhi castani incontrarono i miei, immediatamente notai come il suo sguardo si ammorbidì e quello ridusse il mio nervosismo.
"Tu devi essere Heather. È davvero un piacere conoscerti." mi si avvicinò e allungò la mano. La sua stretta era ferma e d'affari, ma il sorriso che comparve sul suo volto era genuino.
"Piacere di conoscerla, signore." dissi educatamente e il sorriso di Carl si fece più grande.
"Puoi chiamarmi Carl. Signore è troppo...formale." disse. Annuii e guardai Harry, che stava seguendo la nostra conversazione con un sorriso sulle labbra.
Fu allora che Lily comparve dalla cucina con una pentola di cibo fumante. Notai gli occhi di Carl illuminarsi alla vista di sua moglie e quando le si avvicinò per darle un bacio sulla guancia e dirle qualcosa all'orecchio, potei sentire uno strano mix di felicità e tristezza diffondersi in me. Ciò peggiorò soltanto quando vidi Harry alzarsi per aiutare sua zia, predendo prima la pentola pesante dalle sue mani e mettendola sul tavolo. Poi scomparve in cucina per prendere qualcosa che gli aveva chiesto.
Era chiaro che si volevano bene ed ero felice per loro. Ma, da qualche parte dentro di me, sentii il familiare dolore della ferita che ancora non era guarita dopo tutti quegli anni.
Una ferita che avevano provocato mio padre e mia madre.
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The Blue Rose [h.s. - italian translation]
Fanfiction"Se qualcosa viene dimenticato, non significa che non esiste più." Una ragazza con un passato tormentato si trova ad essere attratta da un ragazzo che, nonostante la sua personalità riservata, sembra capirla meglio di chiunque altro. All the credits...