13-nothing happened

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Narratore esterno:
<puoi rimanere ancora un po'?> chiese Scarlett al ragazzo che in quel momento la stava abbracciando.
<resto quanto vuoi, anche tutto il giorno se serve> rispose Carl stringendola un po' di più e premendo le labbra sulla sua spalla ottenendo una risatina dalla ragazza.
<perché ridi?> domandò con le labbra che sfioravano la sua pelle.
<mi stai facendo il solletico>
Fu una gioia immensa per Carl sentirla ridere, sembrava che quel che era successo il giorno precedente non fosse mai avvenuto.
Erano entrambi stesi sul letto, lei indossava la camicia di Carl fin troppo grande pure per lui, davano entrambi le spalle alla porta, lui le cingeva un fianco mentre le lasciava dei piccoli e innocenti baci sulla spalla e sul collo sapendo quanto lei li adorasse e quanto la facessero ridere.
Infatti poco prima, dopo averglielo chiesto, le aveva sbottonato leggermente la camicia per scoprire la pelle morbida.
Si stupirono entrambi di quanta semplicità ci volesse per farli stare bene, a lei bastava avere il suo amico, a lui bastava averla vicino e vederla sorridere.
Erano circa le 9 del mattino e stranamente nessuno era ancora venuto a disturbarli, nemmeno la sera prima dopo che Carl non tornò in salotto nessuno andò a controllare cosa stessero facendo.
<se qualcuno dovesse entrare in questo momento chissà a cosa penserebbe> scherzò Carl ridendo e ovattando la voce contro il corpo di Scarlett.
<non mi interessa, possono pensare quello che vogliono> rispose lei stupendo il ragazzo.
Si alzò su un gomito spostando con se anche le coperte facendo gelare Scarlett per la brezza mattutina che entrava dalla finestra.
<come mai hai cambiato idea? Fino a una settimana fa ti importava di quel che pensassero gli altri>
<non lo so, mi sono accorta che alla fine non mi importa di nessuno, possono guardarmi male quanto vogliono> disse con un'alzata di spalle.
Carl era deluso dalle sue parole quasi offeso, tanto che si sentì in obbligo di chiederglielo.
<anche di me non ti importa?>
A quel punto lei si mise supina in modo da poterlo guardare negli occhi e rispondergli sinceramente.
<con te è diverso> confessò in imbarazzo.
Un sorriso da ebete spuntò sul viso di Carl <davvero?> chiese quasi incredulo.
<si ma ora torna qui che sto congelando> fece finta di lamentarsi senza però riuscire a smettere di sorridere.
<agli ordini!> esclamò prima di appoggiarsi alla sua spalla ma fu costretto ad alzarsi subito dopo avendola sentita gemere di dolore.
Allo sguardo confuso del ragazzo lei rispose con un alzata di spalle <il livido, ricordi?>
Annuì abbandonando l'idea di poter stare ancora abbracciato a Scarlett, stava giusto per spostarsi ma lei lo trattenne.
Lo prese per il colletto della maglia e lo tirò sopra di se, lui non capì le sue intenzioni finché non si ritrovò con il viso sul suo petto, o meglio, sul suo seno.
Fortuna che era ancora abbastanza coperta perché se no non sapeva se si sarebbe limitato a qualche semplice bacio e carezza, sempre se lei glielo avesse lasciato fare, ovviamente.
Era profumata, davvero tanto, un profumo leggero e delicato che però non veniva dal bagnoschiuma o da qualche boccetta di acqua aromatizzata, era un vero e proprio profumo che aveva lei e nessun'altra.
Era estasiante, metteva tranquillità nella testa di quel ragazzo che in quel momento era davvero confusionaria.
Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse di star baciando la sua spalla, di nuovo, e di come lei glielo stesse permettendo.
Appena gli tornò un briciolo di buon senso, di malavoglia, si sollevò sui gomiti per guardarla.
<scusa non so cosa mi sia preso...> disse notando il colorito rossastro delle guance di Scarlett.
<puoi continuare se vuoi...> si mordicchiò il labbro cercando di nascondere la sua timidezza, era una delle cose che più piaceva a Carl di lei.
<fermami se ti do fastidio, okay?>
Annuì leggermente <okay>
Tornò a dov'era rimasto indeciso se baciarle il collo o la clavicola, scelse prima la clavicola scendendo lentamente.
Adorava sentire come quel semplice gesto la facesse rabbrividire ogni volta.
In pochi attimi le sue mani finirono lungo i suoi fianchi e non appena lei inarcò leggermente la schiena anche sotto ad essa.
Quando la scia di baci su entrambe le clavicole era ormai giunta al termine lui si alzò di nuovo per guardarla, voleva un suo consenso per poter andare avanti altrimenti, a suo malgrado, si sarebbe fermato lì.
Ma Scarlett teneva gli occhi chiusi e le labbra schiuse con un espressione di assoluta beatitudine sul volto mentre nel silenzio si sentivano solo i suoi sospiri.
Carl sbottonò un altro bottone scostando la camicia solo da un lato e scoprendo il seno coperto dalla biancheria.
Era nervoso. Non si era mai ritrovato così tanto vicino al corpo di una ragazza. Aveva paura di fare qualcosa di sbagliato e che lei si potesse spaventare.
Si inumidì le labbra prima di appoggiarle sulla pelle morbida fra i suoi seni.
Si irrigidì e lui si fermò come si era prefissato di fare se lei avesse reagito in quel modo.
Stava per alzare lo sguardo su di lei per scusarsi ma lei lo precedette affondando una mano fra i suoi capelli riportandogli il viso a pochi millimetri dal suo petto.
Non se lo fece ripetere due volte e tornò al suo "lavoro".
Forse ci stava mettendo un po' troppa foga visto che Scarlett cercò di reprime un gemito e con una mano gli strinse la spalla.
Quando aprì gli occhi, perché si, aveva chiuso gli occhi, potè notare la pelle d'oca sul seno della ragazza e il petto che si alzava e abbassava con leggera irregolarità.
Ci mise qualche secondo a capire il perché di quella reazione ma appena vide il segno rosso che stonava sulla pelle chiara capì di averle lasciato un segno.
<Scarlett?>
<mh?> rispose tenendo sempre gli occhi chiusi.
<ti arrabbi se ti ho fatto un succhiotto?> chiese trattenendo le risate.
Lei alzò subito la testa e si guardò sgranando gli occhi.
Per un attimo pensò che l'avrebbe preso a schiaffi ma invece scoppiò a ridere.
<quindi non sei arrabbiata?> chiese facendo il labbruccio.
<no, fa ridere la cosa!> confessò tornando a sdraiarsi con un sorriso fisso sulle labbra.
<quindi posso fartene un altro?>
Stentava a credere di averglielo chiesto davvero, sarebbe dovuto rimanere fra i suoi pensieri!
Quando lei si alzò di nuovo con espressione seria capì di essere spacciato e che probabilmente gli avrebbe urlato qualcosa ma invece, per la seconda volta in quella mattina, Scarlett lo stupì.
<si, solo... fai piano> mormorò in imbarazzo riferendosi al piccolo gemito di prima.
Carl annuì, spostò l'altro lato della camicia e prese fra le labbra un lembo di pelle.
Quando finì anche con quello la riabbottonò lasciando gli ultimi due aperti per poter sentire ancora quel suo profumo.
Si sdraiò sul corpo dell'amica cercando di non gravarle troppo con il suo peso.
<Carl?> lo chiamò.
<mh?> pensava che gli avrebbe chiesto di spostarsi, magari stava scomoda.
<posso fartene uno io?>
Avete presente la timidezza di cui vi ho parlato prima? Sommatela a un viso angelico e a una flebile voce imbarazzata ed otterrete una perfetta rappresentazione di Scarlett in quel momento.
Carl si sentì quasi onorato che glielo avesse chiesto, le annuì in risposta e si spostò di fianco a lei.
Un po' impacciata nei movimenti gli salì sulle gambe sedendosi su di lui e sentendosi subito in imbarazzo.
Messa in quel modo le si vedevano completamente le gambe nude e gli slip, la cosa la metteva un po' a disagio.
Carl se ne accorse e le coprì le gambe con il lenzuolo mentre per il resto non potè fare molto.
Doveva scegliere dove farglielo e la cosa non era facile. Sul collo non poteva o glielo avrebbero visto e il petto era per lo più coperto dalla maglietta.
Vedendola in difficoltà sembrò leggerle nella mente.
<vuoi che me la tolga?> chiese indicandosi la maglia.
Lei annuì mentre le sue guance tornarono di un vivido rosso.
Carl si alzò a sedere senza però farla spostare, si tolse la maglietta dal basso e lei, senza nemmeno volerlo, gli mise le mani sul petto.
Quando la guardò interrogativo lei lo spinse di nuovo sul letto.
Si avvicinò sentendo subito il calore del suo corpo e il suo profumo intenso, rimase qualche secondo a bearsi di quel mix che la faceva davvero impazzire e poi appoggiò le labbra sul suo collo.
Sentì il corpo di Carl rilassarsi dopo pochi istanti, con delicatezza le toccò i fianchi e infine tornò con le mani sulla sua schiena mentre lei gli lasciò il primo segno.
Il secondo lo fece sempre sulla clavicola come il primo mentre il terzo, senza accorgersene, glielo fece sul collo.
Quando si alzò si portò una mano sulle labbra arrossate rendendosi conto di quanto si vedesse nonostante con una maglia sarebbe stato abbastanza nascosto.
<scusa, non dovevo fartelo sul collo> disse mortifica.
<non fa niente, è quello che mi è piaciuto di più>
Scarlett era felice che gli fosse piaciuto, era la prima volta che faceva una cosa del genere dopo Mike.
<però me ne hai fatti 3, me ne devi ancora uno!> esclamò prendendola per i fianchi e spostandola sotto di se.
Iniziò a ridere di gusto appena le sue labbra le sfiorarono il collo facendole il solletico.
<lo vedranno tutti, Carl> provò ad ammonirlo ma era abbastanza determinato nel restituirle il favore.
<lo faccio nascosto, giuro>
E tornò di nuovo sul suo collo.

Humans Scare Me//Carl Grimes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora