19-zero positivo

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Carl POV'S

<ti prego svegliati> sussurrai accarezzandole il viso senza ottenere risposta.
<fammi vedere!>
Maggie si spostò in avanti, prese il polso di Scarlett e mise le dita sul suo collo.
<ha perso conoscenza>
Espose la ferita e tirò un sospiro di sollievo.
<l'emorragia si è fermata ma ha perso troppo sangue>
<arriveremo in tempo> disse Daryl stringendo le mani sul volante.
<cosa possiamo fare?> chiesi rivolto a Maggie.
Fece cadere lo sguardo su Scarlett, completamente abbandonata fra le mie braccia, e sospirò stringendole la mano.
<accettarci che respiri, una volta arrivati ad Alexandria Denise la salverà, spero>
<certo che lo farà! Tra pochi minuti saremo arrivati> disse Glenn sporgendosi ancora di più sul cruscotto scuro per poter scorgere le mura da un momento all'altro.
Ma ogni secondo sembrava infinito, più il tempo passava e più sentivo di starla perdendo per sempre.
In mano avevo ancora quella collana che non avevo mai visto prima, si era sporcata di sangue ma il suo luccichio non era stato minimamente compromesso.
Con un braccio le avvolsi la schiena in modo che restasse li, sulla mia spalla.
Con la mano libera mi girai il ciondolo fra le dita e poi, con un po' di fatica, lo aprii.
<oddio!> esclamai per la sorpresa.
Nella piccola fotografia si poteva distinguere Scarlett, felice come non mai che teneva un neonato fra le braccia.
Per un solo istante avevo pensato che si trattasse di Philip ma lui era a fianco a Scarlett nella fotografia.
Ma quel neonato allora chi era?
Dietro a Scarlett e a Philip c'erano due adulti.
La donna era identica a Scarlett se non per gli occhi e il colore rossiccio dei capelli mentre dell'uomo si distinguevano gli occhi verdi e penetranti, l'espressione per niente rilassata e molto finta.
Lui stonava con il resto della foto.
<cos'è?> chiese Maggie sporgendosi per guardare poi anche Daryl curiosò dallo specchietto retrovisore e infine Glenn si voltò dando le spalle alla strada.
<è della mamma di Scarlett, credo...credo che l'abbia quasi trovata>
<sua madre? Pensavo fosse morta! Dite che sia viva?>
Mi voltai verso Maggie corrugando la fronte.
<non lo so ma se è così Scarlett farà bene a non andarsene>
Richiusi il ciondolo e lo nascosi nella tasca.
La abbracciai per poi prenderle il polso e premere le dita su di esso sentendo un lieve e lento battito.
Spostai la manica della felpa leggermente più in alto scoprendo il sottile polso e quella scritta indelebile nera.
Mi comparve davanti agli occhi la prima volta che glieli vidi, a casa di Ron, stava disegnando.
Ancora non le avevo parlato eppure sembrava così riservata, le avevo sfiorato il polso e lei subito si era spostata, infastidita da me e dalla mia presenza.
E invece in quel momento era lì, fra le mie braccia e pochi minuti prima ci eravamo scambiati un'ultimo bacio che probabilmente non aveva significato nulla ma era comunque un addio.
Il suo leggero e caldo respiro mi colpiva il collo avvisandomi che era sveglia, era ancora lì con me.
E non vi dico quanto in quel momento mi mancasse la sua presenza vera e propria, lei e le sue battute, i suoi misteri e segreti, le sue manie, le sue storie e anche le sue piccole bugie usate come armatura contro le persone.
Perché nonostante cercasse di farcelo credere, lei aveva ancora paura delle persone.
Il mio flusso di pensieri venne interrotto da Daryl che attirando la nostra attenzione esclamò: <ci siamo!>
Davanti a noi le alte mura d'alexandria si estendevano fino a inoltrarsi nel fitto bosco.
I guardiani sulle torri di vedetta ci videro arrivare nonostante la distanza e aprirono i cancelli.
Daryl accellerò frenando poi di colpo non appena li ebbe superati, un istante dopo si sentì il familiare rumore che stava a indicare la loro chiusura e non appena ci fummo fermati tutto divenne caos.
<Daryl vai a chiamare Denise, io vado ad avvisare Deanna, Maggie resta con Carl> dopo aver spartito ordini Glenn uscì dall'abitacolo e iniziò a correre superando la folla che si era accumulata intorno a noi.
Scesero anche Maggie e Daryl e un dettaglio fu notato da tutti.
Le mani, le braccia e i vestiti dei tre adulti erano ricoperti di sangue, soprattutto Maggie ne era sporca, fino al viso e anche i pantaloni.
Il mormorio che si era innalzato fra gli Alexandrini venne ammutolito non appena scesi dall'auto con il corpo esanime di Scarlett stretto fra le braccia.
<mettiamola a terra> disse Maggie aiutandomi ad adagiarla sull'asfalto.
Mentre lei pensava a controllare il battito, io le presi la mano e le passai la mia sulla guancia sperando che aprisse gli occhi.
<fatemi spazio!> esclamò Denise da dietro alla folla, che appena sentì la voce della minuta e paffuta donna, si aprì per farla passare.
Aveva fra le braccia alcuni strumenti che aveva racimolato nella fretta e dietro di lei Glenn la raggiunse portando in grembo bende e garze.
<che diavolo vi è successo?!> la voce autoritaria di Deanna fece arrestare, un'altra volta, il brusio generale facendo voltare tutti verso di lei.
Glenn lasciò a Denise tutte le cose che ancora teneva in mano e mentre lei iniziò a trafficare per poter salvare Scarlett, lui andò da Deanna per spiegarle la situazione.
Daryl era messo in disparte con lo sguardo basso, impotente come tutti nel non poter fare nulla per aiutarla.
Denise mise una mascherina trasparente sul viso di Scarlett coprendole il naso e la bocca, era collegata con un tubicino a una bomboletta d'ossigeno non molto grande.
<a che diavolo serve?> chiesi indicandola.
<in caso dovesse andare in arresto> spiegò impassibile mentre le alzò la maglia per scoprire il foro.
<non c'è foro d'uscita> la avvertì Maggie inginocchiandosi a fianco a lei per poterla assistere.
<dalla posizione del proiettile potrebbe averle perforato un polmone, nella peggiore delle ipotesi non arriverà a domani mattina>
Scattai a guardarla e strinsi con forza la mano inerme di Scarlett per convincermi che lei era ancora lì e che non sarebbe morta.
<nella migliore delle ipotesi il proiettile sarà facile da estrarre e avrà solo bisogno di riposo...e sangue. Qualcuno sa di che gruppo sanguigno è?!> urlò voltandosi verso gli spettatori attorno a lei.
Tutti negarono.
Poi Denise guardò me.
<vai a chiamare Carol e Philip. Ho bisogno di lei per operarla e lui di sicuro sa il gruppo sanguigno>
Esitai guardando un'altra volta il viso di Scarlett, così pallido ma comunque così sereno.
<ci vado io> disse Daryl prima di partire in una corsa perdi fiato verso casa di Carol.
Ringraziai mentalmente Daryl, non riuscivo ad alzarmi e figuriamoci dover correre fino da Carol.
<spiegatemi la successione dei fatti> domandò Denise iniziando a pulire la ferita, li, in mezzo alla strada.
<non è meglio se andate in infermeria?> azzardò a chiedere Aaron assistendo alla scena con dispiacere, affiancato dal suo compagno Eric.
<non la muovo senza sapere che sangue ha. L'emorragia potrebbe ripartire con il minimo movimento e rischiamo che si dissangui> rispose in maniera robotica la donna che si sistemò gli occhiali sul naso con un semplice movimento del dito.
<i fatti!> ripetè ancora, alterandosi.
<c'è stata una sparatoria poco prima che ce ne andassimo da quella scuola> iniziò Glenn ottenendo l'attenzione di tutti.
<all'inizio era uno solo, c'eravamo solo io, Sasha e Scarlett e lei è stata l'unica a vederlo e appena ha iniziato a sparare si è buttata su di me prendendosi il proiettile>
<poi? I sintomi, quanto è durato, quanto sangue ha perso?> disse incoraggiando le domane.
<siamo partiti e ce ne siamo accorti un ora più tardi, diceva di non riuscire a respirare e nemmeno lei si era accorta dell'accaduto finché non ha visto tutto quel sangue> Maggie continuò al posto di Glenn facendo poi una pausa nel ricordarsi di tutto quel sangue.
<poi abbiamo preso l'auto e siamo venuti qui.
Abbiamo tenuto la ferita chiusa alla bell'e meglio per far fermare l'emorragia e pochi minuti prima di arrivare qui ha perso conoscenza>
Denise prese del disinfettante e lo versò in grande quantità sulla ferita lasciando che io sangue scivolasse via insieme agli eccessi di esso.
Pulì con delle garze la ferita e fece passare alcune bende sopra ad essa ma per farlo dovette alzarle la maglietta ancora.
<e questi che diavolo sono?!> esclamò bloccandosi nel vedere quei lividi.
Maggie e io ci guardammo completamente nel panico mentre le persone si accalcavano per scorgere di cosa stesse parlando.
Mi affrettai a coprirli e poi ripresi la sua mano stringendola ancora.
<sono successe delle cose in questi due giorni ma non possiamo parlarne adesso> sussurrò Maggie a Denise e a Deanna.
Le due donne annuirono e tornarono concentrate sulla loro priorità.
Passarono numerosi minuti in cui Denise finì di stabilizzare le condizioni di Scarlett.
Deanna fece andare via gli spettatori indesiderati lasciando solo alcune persone di stretta conoscenza come Rosita che stava nascosta dietro a Eugene per non guardare, Gabriel che con un rosario in mano pregava ad occhi chiusi muovendo solo le labbra e Eric con Aaron.
Ero distratto da tutti quei pensieri che si accumulavano nella mia testa e l'unica cosa di cui mi accorsi fu che la mano di Scarlett strinse la mia.
I miei occhi incontrarono i suoi stanchi ma sempre così verdi, sentii il suo pollice accarezzare il dorso della mia mano mentre alcune lacrime le caddero ai lati del viso.
<va tutto bene, presto starai bene!> sussurrai avvicinandomi per poterla sentire.
Maggie e Denise ci misero qualche secondo per capire cosa stessi facendo ma appena la videro sveglia tirarono un sospiro di sollievo.
<non cercare di parlare, non sforzarti> disse Maggie dolcemente accarezzandole i capelli mentre io mi ritrovai in lacrime davanti a Scarlett, ancora viva e che lottava per rimanerlo.
<Carl...non...piangere> sussurrò con voce spezzata ma riuscendo comunque a sorridere.
<ti prego non morire!> sussurrai abbassando il viso sul suo fino ad appoggiare la mia fronte alla sua.
Le misi le mani sul viso e iniziai ad accarezzarle le guance finché non sentii la sua mano finire sulla e stringerla di nuovo.
<non lo farò>
Nel silenzio che si era formato intorno a noi si sentivano solo i suoi respiri forzati mentre tentava di restare sveglia il più a lungo possibile.
<Philip...dov'è?> sussurrò voltando il viso verso di me.
<Arriverà te lo prometto> dissi stringendole la mano e sperando di averla tranquillizzata.
<ora che è stabile e cosciente dovremmo portarla nell'ambulatorio> comunicò Denise spostandosi un ciuffo di capelli sfuggito dalla coda.
<aspettiamo ancora un minuto, per favore. Deve vedere suo fratello in caso che...>
<va bene, aspettiamo> disse Maggie non facendomi finire.
<Carl> sussurrò <ti devo dire una cosa>
Allora tornai a guardarla mentre sulle sue labbra si formò un leggero sorriso.
Si tolse debolmente la mascherina per potersi far sentire senza problemi.
<Tara ci ha visti> disse riappoggiando la mascherina sul viso e prendere profondi respiri appannando la plastica trasparente.
<intendi nel teatro?!> esclamai scioccato.
Che cavolo potevo inventarmi?
<si ma ha promesso di non dirlo a nessuno>
Rispose tornando a guardare il cielo con occhi assenti.
<è il tramonto> disse sorridendo.
Sembrava tranquilla, serena, estranea a quella situazione come una bambina che non si è accorta che il mondo sta finendo.
<li ho trovati!> esclamò Daryl alle spalle di Maggie mentre indicava a Carol e Philip dove andare.
L'arciere si piegò in avanti con le mani sulle ginocchia mentre lentamente riprendeva fiato per la gran corsa.
<Alexa!> urlò Philip affiancando la sorella e guardando incredulo la scena mentre lo sguardo di Carol cadde sulla moltitudine di garze impregnate di sangue accumulate di fianco a Denise.
<Sto bene> si sforzò di dire Scarlett mentre il viso di Philip si riempì di lacrime ma questo non bastò a farla restare sveglia.
Lentamente chiuse gli occhi ma riuscì a sussurrare un'ultima cosa, per suo fratello.
<la mamma è viva...è viva>
E poi perse di nuovo conoscenza.
<Philip qual'è il suo gruppo sanguigno?> domandò subito Denise tornando seria.
Ma lui era paralizzato con gli occhi sbarrati che fissava Scarlett.
<Philip!> urlò più forte facendolo sobbalzare.
<zero positivo!>
<Portiamola dentro, ora!> esclamò la dottoressa alzandosi in fretta e chiamando a se Glenn.
Mi alzai anch'io mentre con il cuore in gola presi Philip per le spalle e lo spinsi contro di me per agevolare Glenn che un attimo dopo la prese in braccio, sotto lo stretto controllo di Maggie.
<No, Alexa! Voglio andare con lei!>
Philip iniziò a dimenarsi con così tanta forza che non riuscii a trattenerlo, corse verso Glenn ma Daryl lo fermò prendendolo in braccio e lasciando che piangesse sulla sua spalla.
<starà bene> continuava a ripetergli ma questo non bastava, continuò a singhiozzare per dei minuti interi finché non volle scendere dalle sue braccia e si voltò verso di me.
<dovevi proteggerla!> esclamò spingendomi con tutta la rabbia che aveva.
<me lo avevi promesso! La dovevi proteggere!>
Con la poca forza che aveva mi colpì al petto, incassai tutti i colpi abbassando la testa, dispiaciuto perché lui aveva ragione.
Glielo avevo promesso e avevo fallito, non ero riuscito a salvarla.
<lo so> sussurrai quando si fu fermato, tremante di rabbia e con gli occhi pieni di lacrime.
Rimase fermo con le mani strette in pugni per qualche istante, poi rilassò le spalle e ricominciò a singhiozzare in silenzio.
Mi ritrovai presto circondato dalle gracili braccia di quel bambino che stava per perdere, ancora una volta, ciò che gli era più caro.
<non voglio che muoia> sussurrò con la voce ovattata sulla mia maglietta.
<non accadrà>



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