25-Ti Proteggerò

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Premessa: il capitolo non mi piace e ci sono numerosi errori, se ne trovate segnalateli pls. Leggetelo con calma perché prima di pubblicare di nuovo passerà un po' di tempo...detto questo, vi amo ciao

Il mattino seguente Scarlett si alzò tardi, davvero tardi.
Quando aprì gli occhi, per colpa di uno spiraglio di luce che filtrava dalla finestra, si rese conto che si era addormentata con le scarpe addosso e con la giacca che si era scordata di restituire a Carl.
Non dormiva così bene da...troppo tempo, infatti fu quasi un crimine per lei doversi alzare.

Si voltò su un fianco rivolgendosi verso Enid, lei era seduta con la schiena contro la testiera del letto, intenta a leggere un libro.
<oh, ben svegliata!> esclamò quando Scarlett si mise a sedere di fianco a lei.
<ma che diavolo di ore sono?> chiese buttando la testa indietro, contro al muro.
<quasi le 11, Carol pensava che fossi morta nel sonno> scherzò chiudendo il libro e riponendolo sul comodino.
<fantastico direi> ironizzò mentre tentava di sistemarsi i capelli, finendo poi per doverli legare.
<vuoi fare colazione?> le propose Scarlett accompagnando la domanda insieme a uno sbadiglio.
Enid scattò in piedi buttando a terra le coperte.
<oh cristo si!> esclamò appoggiandosi alla parete per non cadere ed evitare di inciampare nelle lenzuola.
<ottimo, prima però vado in bagno> annunciò alzandosi dal comodo letto e sfilandosi la giacca che ripose sulla sedia.
<poi mi spieghi anche questa storia> la avvisò Enid indicando la giaccia.
Scarlett alzò gli occhi al cielo ma non riuscì a trattenersi dal ridere.
<come vuoi> rispose lasciando tutto sul vago.

Percorse parte del corridoio fino alla porta del bagno, bianca come ogni altra porta in quella casa.
Bussò per accertarsi che fosse vuoto e poi entrò.
Doveva solo lavarsi la faccia per potersi svegliare un minimo, sentendosi ancora completamente intorpidita dalla lunga e rigenerante dormita.
Della sera prima si ricordava di essersi seduta sul letto appena era entrata in camera con l'intento di togliersi le scarpe; doveva essersi addormentata pochi istanti dopo visto come si era svegliata.

Aprì il rubinetto e fece uscire acqua fredda come la neve, mise le mani a coppa sotto al getto e poi le avvicinò il viso, trattenendo il respiro.
Ripetè il gesto un paio di volte poi prese un asciugamano e con delicatezza si tamponò il viso, stando attenta al taglio sullo zigomo.
Appoggiò le mani ai bordi del lavandino e alzò lo sguardo sul proprio riflesso; studiò il proprio volto con minuziosa attenzione scoprendo con suo grande stupore che le profonde occhiaie che le segnavano gli occhi erano del tutto sparite.
Adesso assomigliava un po' meno a un morto e vagamente a una persona, se non fosse stato per i capelli comparabili a un cespuglio di more.
Si limitò a sciogliere la coda, a spazzolarli e a rifare l'acconciatura di prima, identica ma un po' più curata.

Quella mattina si sentiva più calma nonostante la preoccupazione verso molti argomenti, i soliti.
Però credeva che quel suo stato di calma fosse in parte dovuto alla serata che aveva passato in compagnia di Carl e alle cose che si erano detti in più completa sincerità.
Prima di potersi perdere in pensieri inutili, o che le avrebbero portato malessere, decise di tornare da Enid immaginandosi che la stesse mentalmente maledicendo per averci messo così tanto tempo.

Infatti la trovò contro la porta della camera che la aspettava a braccia conserte e sguardo alterato.
<pensavo fossi finita nel water> commentò seguendola all'interno della stanza.
<tranquilla Enid, adesso ti nutro> scherzò, sorridendo.
<e sarebbe anche l'ora> affermò prendendo i propri vestiti dalla scrivania e iniziando a cambiarsi con la stessa velocità di una tartaruga.
<nel frattempo spiegami come hai fatto ad addormentarti in pigiama sotto alle coperte e a svegliarti con le scarpe, la giacca di Carl e sopra alle coperte> il suo tono stava a indicare che avesse capito già tutto ma voleva farselo raccontare per forza, forse per farsi due risate.
Allora mentre si vestiva, Scarlett le spiegò brevemente la storia e nel frattempo indossò dei semplici jeans neri, una canottiera bianca lunga fino a poco meno di metà coscia e poi gli anfibi.

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