12° CAPITOLO

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NICOLE
-Hope?! Dove sei?!-domando girovagando per la casa.
-sono qua!-mi dice da dietro al divano.
-dove sono George e Kate?!-domando.
-a lavoro! Tu piuttosto, perché te ne vai in giro per la casa in mutande e reggiseno!?-mi domanda sbalordita come se volesse ridere.
-devo avvisare che esco!-dico incazzatissima. Suonano il campanello.
-aspetti qualcuno?!-mi domanda Hope mentre vado ad aprire.
-si, se devo uscire!!-apro la porta e subito la rinchiudo urlando.
-Niki, che ti prende?!-dice Hope spaventata.
-C'è Sebastiano dietro la porta!-dico, Hope scoppia a ridere.
-vatti a mettere una mia vestaglia! Muoviti! Lo faccio entrare io!-dice alzandosi dal divano.
-non hai capito una beata minchia! Tu non apri a nessuno!-dico salendo le scale.
Entro in camera di Hope e prendo una vestaglia rosa con gli orsacchiotti e scendo.
-certo che hai una fantasia immensa...!-dico scendendo le scale -Hope perché l'hai fatto entrare?!-domando piazzandomi al penultimo gradino delle scale con le braccia conserte.
-ha insistito!-dice Hope facendo l'occhiolino a Sebastiano.
-che vuoi?!-domando scocciata.
-voglio parlare! Da persone civili!-dice. Hope ci lascia da soli.
Mi siedo sul divano.
-di che dobbiamo parlare?!-domando armeggiando con il telefono.
-voglio un consiglio!-mi dice.
-Senti Sebastià, che di cazzate ne ho sentite tante, vattene per favore!-lo caccio e lui va via.
-dove è andato?!-mi domanda Hope.
-via!-dico continuando ad armeggiare con il telefono.
-Ma tu sei scema o cosa?!-mi dice Hope.
-non lo voglio vedere punto e basta!-dico.
-poi non venire a piangere da me!-mi avvisa Hope.
-Hope perché te ne freghi tanto di me!-dico.
-non lo so, cosi!-mi risponde.
-Hope, tu ti sei impacciata della mia vita privata!-urlo.
-la tua vita è anche la mia Niki!-a Hope si riempiono gli occhi di lacrime.
-perché?!-dico sbraitando.
-perché siamo sorelle Niki!-mi urla Hope poi corre di sopra piangendo. Mi lascio cadere sul divano prima che i miei occhi si annebbiano e comincio a piangere.

-Hope, posso entrare?!-dico bussando alla porta. Non ricevo alcuna risposta. Entro.
-Hope?!-la finestra è aperta. Apro l'armadio, non c'è più niente. Trovo una lettera sulla scrivania.

Cara Nicole,
lo so, ho sbagliato! Dovevo dirtelo dall'inizio, ma ormai ti avevano data per morta! È stato George ad investirti, in modo tale da togliere l'affidamento a tuo fratello, o meglio dire a nostro fratello e ai nostri nonni! Quando George e Kate, mi avevano riferito che eri in coma e dovevano staccare le macchine, il mondo mi è crollato addosso, non mi riuscivo a spiegare perché, per colpa mia, tu dovessi morire! Poi la sera ci hanno avvisati che ti eri svegliata, e tu immagina io come potevo stare! Siamo sorelle di padre e io sono la sorella morta che ti hanno fatto credere! Sono nata a Londra, non ho sedici anni come ho detto a tutti, ma diciassette, mio padre ha abbandonato me, mia madre e i miei fratelli, un incendio me li ha portati via! Non avrei mai permesso che uno stupido incidente avrebbe portata via anche te! Anche al costo della mia stessa vita, ma tu dovevi vivere! Io potevo vivere in te! Poi c'è l'abbiamo fatta tutte e due! Durante l'incidente, hai battuto la testa e io mi sentivo uno schifo, ma c'è l'abbiamo fatta sorellina mia! Vuoi sapere perché ti dico di non lasciare stare Sebastiano? Perché è grazie a lui che ti ho potuta conoscere, per molti motivi: 1) non ti ha lasciata sotto la macchina. 2) ha donato molto, ma molto sangue!
Perciò ti dico non accantonarlo, ricordati che sei viva grazie a lui! Sorellina mia, ora vado, non so dove, ma vado via! Scappo dall'inferno che nostro padre mi ha creato!
Un bacio, tua sorella Hope.

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