16° CAPITOLO

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UN MESE DOPO
-Niki, ti ho detto muoviti che tra venti minuti viene Seba!-mi urla Hope dal bagno.
-avete rotto tutti le palle con sto Seba! Io sono fidanzata con Tonio!-dico dal divano.
-MUOVITI!!!!!-urla nuovamente mia sorella.
-non gridate che il nonno sta dormendo!-ci dice Camilla.
Sbuffo e vado in bagno.
-non vedi che sto io?!-mi dice Hope.
-Hope hai detto che mi devo sbrigare, e purtroppo c'è un solo bagno!-dico prendendo i trucchi.
Hope sbuffa. Mi metto il mascara, la matita nera, un filo di eylainer e il rossetto rosso scuro. Poi vado in camera a vestirmi e vengo seguita da Hope.
-tu dove devi andare?!-le domando aprendo l'armadio.
-in giro con Klaus!-mi risponde.
Prendo un Jeans chiaro attillato e a vita alta, una camicia nera trasparente e degli stivaletti con il tacco. Mi vesto.
-come sei scintillante! A quando non volevi andare a ora che ti sei messa pure la camicia e le scarpe con il tacco!-dice Hope.
-ah ah! Spiritosa!-dico prendendo il telefono e il giubbotto di pelle nero. Me lo infilo e metto il telefono in tasca.
-hai saputo nulla di Kate e George?!-le domando.
-stanno facendo dei processi per quanto riguarda il tuo incidente!-mi risponde.
-avete fatto i compiti?!-ci domanda la nonna.
-siiii!-rispondiamo in coro io e Hope sbuffando. Suona il citofono. Rispondo e scendo.
-Buonasera!-mi dice Sebastiano appena mi vede.
-anche a te!-dico. Ci salutiamo con dei baci sulle guance, poi Sebastiano mi passa un casco e partiamo.
Arriviamo ad un palazzo.
-dai scendi! Siamo arrivati!-mi dice.
-sempre molto gentile!-rispondo sarcastica. Da quando Hope è stata in ospedale, non mi ha più baciata e non ha nemmeno cercato di farlo. Alla fine sono riuscita a dirgli che Tonio non era un semplice amico, ma il mio migliore amico e che ci eravamo messi insieme. Chissà che vorrà ora.
-saliamo!-mi dice superandomi.
Prendiamo l'ascensore e vedo che Sebastiano schiaccia il numero 8.
-seriamente al numero otto?!-domando.
-se l'ho schiacciato significa di si!-mi risponde con un sorriso strafottente stampato in faccia.
Finalmente arriviamo e Sebastiano mi conduce davanti ad una porta. La apre e mi fa entrare. C'è un salone, con una vetrata enorme che dà all'esterno. È un attico, una alla volta mi fa vedere tutte le stanze, poi ci sediamo sul divano che sta nel salone.
-ora che mi hai fatto vedere la casa, che vuoi da me?!-domando.
-questa è la mia casa, me l'ha regalata mio padre, solo che voglio una mano ad arrendarla! E questa mano la voglio da te!-mi dice sorridendo. Porto la testa all'indietro e sbuffo.
-ok ci sto, ma ad un patto! Nessuno deve sapere niente!-dico.
-promesso!-mi risponde, poi ci stringiamo i mignoli come i bambini piccoli. Si alza.
-io ho fame! Tu?!-mi domanda. Annuisco.
-sushi?!-domanda.
-odio il pesce!-faccio una faccia schifata.
-allora pizza!-dice. Prende il telefono e ordina una pizza quattro stagioni. Poi si risiede accanto a me.
Il mio telefono squilla.
-amo pronto?!
-che fine hai fatto?!
-Sono...Sono da Fede!
-ok, ci sentiamo dopo!-
-Ciao!
Chiudo la chiamata.
-Geloso?!-mi domanda Sebastiano.
-ne avrebbe anche i suoi motivi!-rispondo.
Arriva la pizza e mangiamo imboccandoci l'un l'altro.

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