<<Allontana quella carta di credito o ti mordo un dito.>> gli sussurro dandogli una gomitata al fianco, non proprio piano. Dybala alza gli occhi al cielo e ritira la mano, peccato...
<<Busta?>> chiede la commessa bionda sbattendo le palpebre a ripetizione, ovviamente ha occhi solo per l'argentino. Un moto di stizza mi arriva dal cervello fino alle dita della mano, che stringo in maniera convulsa.
<<No, grazie.>> sbotto, tirando fuori il portafoglio dalla borsetta. La commessa riporta la sua attenzione su di me e sfoggia una bella smorfia infastidita. Passa i miei prodotti e si sistema la scollatura della maglietta blu, sbattendo le ciglia scure.
<<Sono 18,24€.>> dice scocciata, le allungo i soldi quasi sbattendoli sul bancone. Infilo tutto nella busta rossa in stoffa mentre Dybala mi osserva stranito. Povero, non si accorge nemmeno quando una ragazza lo punta spudoratamente.
<<Vuoi un paio di sacchetti dolcezza?>> domanda mielosa la commessa, spostando una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.
<<Si, grazie.>> risponde, senza darle corda. Ha l'aria di uno che ne ha già viste tante, sicuramente non è la prima volta che gli succede. La cosa che mi stupisce è che la commessa non sa chi è veramente, per lei è solo un bel ragazzo che fa la spesa.
<<Con piacere.>> dice sinuosa la gatta poi non tanto morta. Se lo sta mangiando con gli occhi, segue tutti i movimenti di Paulo con aria famelica. Ma la dignità dove l'ha lasciata, a casa?
<<Che accento curioso che hai, di dove sei?>> domanda la bionda passando tutta la cioccolata verso il ragazzo, che continua a non degnarla di uno sguardo. Finisco di inbustare e porto la busta a terra, avvicinandomi per aiutarlo con i suoi numerosi acquisti.
<<Di lontano.>> risponde secco, mandandole un segnale chiaro e limpido. Segnale che la tizia non coglie. Pure ottusa è!
<<Svizzera? America?>> insiste, alzo gli occhi al cielo sperando di andare via da qui il più presto possibile. Quando finalmente salda il conto non mi sembra vero.
<<Sbaglio o hai un viso già visto?>> domanda la bionda, cercando di sbirciare meglio i tratti del viso sotto il cappellino. Oh oh. Ha dei sospetti. Dybala si irrigidisce e si tira indietro, dobbiamo andare via di qui, subito.
<<Paulo, andiamo.>> dico, commettendo un gravissimo errore. Lui si passa una mano sul viso scuotendo la testa, come sempre ho combinato un casino. Un lampo di consapevolezza brilla negli occhi della commessa, che si sporge subito e tira fuori il cellulare.
<<Lo sapevo! Sei Paulo Dybala vero?>> strilla, attirando l'attenzione di mezzo supermercato. È fottuto. Per colpa mia. Perché diamine non tengo la bocca chiusa?! Dei ragazzini corrono verso di noi, cellulari alla mano, per scattare una foto insieme al loro idolo. Dybala li asseconda, ma la folla inizia a crescere e non è più gestibile.
<<Allontanatevi diamine!>> urla una voce maschile. Francisco riesce ad afferrare Dybala facendogli scudo con il suo corpo, io li osservo stupita da quanto possa essere orribile la fama. Neanche fare la spesa era sicuro per lui. Mentre Shawn si fa strada con la forza, Paulo perde il cappellino, brutalmente strappato via da un fan in delirio.
Una mano mi stringe forte il polso riportandomi alla realtà, tanto da rendermi conto di essere trascinata da Dybala e protetta da Francisco. A quel punto alcuni cellulari si voltano verso me curiosi, così porto i capelli davanti il viso nel tentativo di non essere riconosciuta in foto. Che disastro...
<<Siamo quasi arrivati signorina, abbia pazienza e tenga duro.>> dice Francisco, rivolgendosi a me per la prima volta. Sembra addirittura un po' preoccupato. Dybala mi stringe al suo fianco circondandomi le spalle con un braccio, posso quasi sentire il suo respiro affaticato e qualche parolaccia in spagnolo.
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Show Me Love /// Paulo Dybala
Fanfiction[COMPLETA] Cosa accadrebbe se una ragazza qualunque incontrasse Paulo Dybala? Dopo essersi momentaneamente trasferita a Torino dal fratello, la vita di Jessica cambierà, che lei lo voglia oppure no. Con un matrimonio da organizzare, segreti, bugie...