When the darkness comes (parte 1)

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Apro gli occhi, con un mal di testa lancinante e so già che sarà una giornata di merda. Mi massaggio il ponte del naso strizzando gli occhi, trovo il cellulare a terra e credo di essermi addormentata ieri sera. Lo raccolgo e ci sono troppi messaggi, decisamente troppi per i miei standard.

Dopo essermi addormentata lo sconosciuto mi ha mandato altri messaggi, uno che dice: "Sai? Un po' mi dispiace." seguito da un paio di foto. Ancora mezza addormentata spalanco gli occhi e credo di dover vomitare. Corro in bagno e abbraccio il water.

Che razza di scherzo è?!

Torno in camera, riguardo le foto e lancio la lampada contro il muro frantumandola in mille pezzi.
È un incubo!
Ma deve esserci una spiegazione razionale...Scorro i messaggi e ne trovo venti solo di Miriana, che inneggia alla violenza contro Dybala. Leggo alcuni articoli di gossip e ho la sensazione di non sentirmi affatto bene, forse dovrò vomitare di nuovo.

<<Che succede Jessy?>> urla Giò, spalancando la porta. Nota i cocchi a terra e il mio viso distrutto, afferra il mio cellulare e lo stritola.

<<Ecco dove cazzo era ieri sera quello stronzo!>> ringhia arrabbiato nero, e non posso dargli torto. Cerco di farlo calmare, sperando di attenuare il dolore che mi scorre nelle vene. Faccio un respiro profondo e mi siedo sul letto a gambe incrociate.

<<Andrò a casa sua più tardi, voglio sapere cosa ha da dire.>> dico, innalzando ancora di più la rabbia di Giò.

<<Inventerà scuse su scuse! Io lo uccido!>> grida, andando dritto verso la sua camera. Oh, no. Se lo può scordare.

<<Giovanni! Tu non farai proprio nulla, questa faccenda riguarda me e devo occuparmene io.>> affermo sicura di me, stringendogli forte un braccio. So che vuole solo evitarmi altro dolore ma preferisco vedermela da sola. Lui sbuffa e si chiude in camera. Non cambierà mai.

Mi cambio al volo, infilo un paio di jeans e una maglia a caso e giubbotto alla mano vado verso la porta di casa. Giò spunta dalla cucina, vestito e imbestialito.

<<Andiamo ti accompagno, poi vado a lavoro e per favore Jessica, avvisami su cosa succede ok?>> mi supplica, aprendo la porta. Annuisco e lo ringrazio.

Dopo dieci minuti sono sotto casa di Paulo, con il cuore in subbuglio e la paura di quello che potrà dirmi. Ma la rabbia...la rabbia a volte rende tutto più semplice. Suono al citofono e il portone scatta, salgo le scale velocemente e trovo la porta socchiusa. Francisco mi guarda stupito, gli do una spallata e procedo verso il salotto.

<<Paulo!>> urlo, e un po' pazza lo sembro. Ma chissenefrega!

<<Amore, scusami per ieri ma... che succede?>> dice tranquillo, per poi guardarmi bene in faccia. Si blocca e lo guardo con dispiacere e confusione.
Gli porgo il cellulare, con le foto che lo ritraggono con Antonella in un bar ieri sera. Si tengono per mano e sono molto vicini, lui sorride anche.

<<Si può sapere che diavolo stai combinando?>>

Paulo si passa una mano tra i capelli, impreca e chiude gli occhi. Per un attimo avevo sperato che quelle foto fossero vecchie ma a quanto pare non lo sono. Un nuovo dolore mi colpisce il petto e sento il bisogno di sedermi un attimo.

<<Non è come sembra ok?>> sussurra, frustrato. Mi siedo sul divano e lui resta in piedi, solo con i boxer addosso. Eppure vederlo nudo, ora, non mi suscita nulla.

<<Allora com'è? Perché non mi spieghi tutto?>> dico afflitta, perché sapevo che Antonella avrebbe provato a portarmelo via ma non credevo che Paulo ci sarebbe caduto.

Show Me Love /// Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora