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Luce's pov.

La sveglia suona e mi invita ad alzarmi per non fare tardi, quindi mi preparo e come sempre faccio colazione con mio fratello in mutande. Ormai ci sono abituata, è sempre in ritardo o dimentica le cose, come vestirsi. Ci avviamo a scuola e dato che non può sfuggirmi, gli chiedo delle spiegazioni.

< Liam, hai nulla da dirmi? > che non provasse a mentire, perché so tutto.
< Emh, no. > che faccia tosta!
< Perché hai dato il mio numero a quello stupido? >
< Se intendi Harry, io non ho dato il tuo numero a lui, l'ho dato a tutti e quattro. > beh è peggio ancora. Non ho il tempo di ribattere che arriviamo e ci sono già i ragazzi, stranamente sono soli e mio fratello ha anche la decenza di presentarmi.

< Ciao ragazzi, lei è mia sorella Luce. Luce, loro sono Louis, Niall, Zayn ed Harry. > stringo la mano a tutti tranne Harry, perché mi ha fatto innervosire ieri sera. Come ha osato guardarmi/spiarmi e avere pure la faccia tosta di dirmelo?

Entriamo e iniziamo le varie lezioni. Il professore di letteratura inglese ci assegna un compito da fare a coppie con il compagno di banco. Che culo.
Finita l'ora faccio per dirigermi al mio armadietto ma vengo fermata da una mano che mi prende e mi blocca il braccio sinistro.

< Hey, ci vediamo alle 16:30 a casa mia. > si come no.
< Era una domanda?Perché rifiuto l'invito. >
"Ma sei matta a rifiutare?!" Coscienza, non voglio andare a casa di un PERVERTITO.
< Non lo era. Devi venire a casa mia. > tu sei fuori se credi che verrò eh.
< Io non devo fare nulla. Non ci vengo. > detto questo mi stringe di più il braccio, mi avvicina leggermente e mi costringe a guardarlo dritto negli occhi. Ha degli occhi stupendi, se non fosse che è arrabbiato e mi sta spaventando.
< H-Harry, mi fai male, lasciami. > lui mi ascolta e se ne va senza aggiungere altro. È davvero strano quello là. Senza pensarci troppo vado al mio armadietto per riporre i libri e andare in mensa.
Arrivo e vedo i ragazzi al tavolo, così prendo del cibo e vado a sedermi da loro, vicino a Niall.
Il pranzo non dura molto e lo passo a chiacchierare con i ragazzi, anche se Harry è molto silenzio e mi guarda malissimo. Mi alzo annunciando la mia uscita, oggi non credo che li vedrò più perché loro hanno gli allenamenti e io i corsi extra, mentre invece mio fratello si deve iscrivere alla squadra di football.

Vado in bagno e quando sto per chiudermi dentro entra qualcuno. Mi giro ed Harry approfitta della mia sorpresa per prendermi i polsi e bloccarmi tra lui e il "muro".

< Harry, che Cazzo fai? > spero non sia arrabbiato per prima.
< Io faccio quello che voglio e io ottengo sempre ciò che voglio. Alle 16:30 vedi di essere a casa mia, tanto sai bene dove abito. > aggiunge con un ghigno. Poi mi lascia e se ne va.

Per il resto delle lezioni non faccio che pensare ad Harry e ciò che ha detto. Credo che dovrò veramente andare da lui.
"E che male c'è?" Non mi fido.

Torno a casa ed entrando noto un post-it. C'è scritto che i miei sono via e tornano tardi. Mio fratello credo sia con i suoi amici e manca poco all'ora dell'appuntamento a casa sua, sempre se si può considerare un appuntamento.

Alla famigerata ora mi dirigo al suo cancello. La sua moto è parcheggiata nel giardino quindi è ovvio che non si è dimenticato del mio arrivo. Suono il campanello e mi apre una signora che somiglia molto al ragazzo.

< Salve, sono Luce Payne, una delle sue vicine di casa. Sono qui perché devo fare un progetto di scuola con suo figlio. > le dico con un sorriso.
< Ah, si. Prego entra pure, per favore chiamami Anne e dammi del tu. Harry è in camera sua, te lo chiamo subito.> è molto gentile, al contrario del figlio che è super scorbutico.
< Harry, scendi. Ci sono visite.> < Cara, intanto ti posso offrire qualcosa da bere?>
< Anne, ti ringrazio ma sono apposto così. >
E nel frattempo arriva Harry.
< Hey, mamma noi andiamo in camera mia. > diretto eh.
< Ciao eh. > < Ciao Luce > mi saluta entrando e chiudendo a chiave la porta.
< Perché chiudi a chiave la porta? > Ops, lo sto irritando.
< Perché mi va. > risponde secco. Io mi siedo sul letto senza chiedere il permesso perché mi sta facendo arrabbiare. Devo dire che è una camera bella.
"Bella come quello che la possiede eh"

Si avvicina, mi prende i polsi e mi fa stendere, con lui sopra di me. Sento lo stomaco sottosopra, le farfalle prendono vita. Si avvicina sempre di più alle mie labbra fino a farle toccare. Inizialmente è un bacio lento, a stampo. Poi socchude le labbra e chiede il permesso alle mie per inserire all'interno del bacio anche la lingua. Le nostre labbra si muovano insieme, come se si completassero a vicenda. Lascia i miei polsi e inizia a toccarmi. Una mano la mette sul mio collo e la muove delicatamente, con l'altra invece mi accarezza i fianchi.
Le mie mani iniziano a muoversi come se sapessero già cosa fare : una la tengo sul suo collo e l'altra gioca con i suoi capelli. Sono così morbidi, come le sue labbra.
Lui inizia piano piano a scendere e dai fianchi, le sue mani finiscono più in basso, fino alla mia intimità. Lo lascio fare e lui sembra accennare un sorriso nel nostro bacio. Stacca le labbra per lasciare baci lungo tutto il collo finché non inizia a succhiarlo. Non faccio caso al segno che sta lasciando perché sono impegnata ad ansimare e a godermi il magico momento.
Quando ha finito di lasciare marchio mi da un bacio veloce e mi sussurra una cosa.
< Tu sei solo mia. >

Il resto del pomeriggio vola via con il progetto di letteratura e me ne torno a casa.

All the love, Fedex.

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