15.

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Luce'pov.

Mi sveglio con dei colpi alla porta, ma è ancora buio fuori. Prendo il cellulare e sono le 03:45 di notte. Non so se andare ad aprire, intanto però mi avvicino alla porta.
Ma in questi casi, Liam dove minchia è?! Starà dormendo oppure sarà rimasto alla festa.
Tornando alla situazione, sono ad un metro dalla porta e sento la voce del "diavolo".

< Luce, apri, so che sei in casa. > che vuole a quest'ora?
Faccio come richiesto ed apro il portone.
< Come hai fatto ad arrivare qui? C'è il cancello chiuso. >
< L'ho scavalcato, non è difficile. > ha la voce strana, puzza di alcool e quindi è ubriaco.
Entra in casa senza chiedere e lo vedo perdere l'equilibrio un paio di volte.
< Fa come se fossi a casa tua eh. > affermo sarcastica alzando gli occhi al cielo.
< Dai non rompere, vieni sul divano con me. > mi dice sedendosi.
< Sei venuto di tua spontanea volontà. Che vuoi, Styles? E perché hai bevuto così tanto? > sono irritata dal suo comportamento.
< Sei più bella quando sorridi, quindi togliti quel broncio orribile dalla faccia. > ora fa anche il simpatico?!
< Harry Edward Styles, smettila! Dimmi per quale cazzo di motivo sei qui. > ora mi sente se non fa il serio.
< Ho bevuto perché mi andava e non so perché sono venuto qui. Ok, forse è perché ti ho vista con quel tipo vicino a cui ti siedi ultimamente. Non piace, e perché vai da lui quando puoi avere me? > sembra quasi serio, ma non crederò alle sue cazzate.
< Non ci casco più, non vuoi relazioni quindi smettila di dire stronzate. > ora si mette anche a ridere, bene.
< Relazione? Io non voglio una relazione, ho detto che potremmo frequentarci come "amici speciali". > No, questo è troppo.
< Vattene di qui. È notte, sono stanca e non ne posso più di te. > è pazzo questo qua.
"Si ma un pazzo veramente sexy.". Non mi convincerai.
< No, voglio restare qui. > certo che è veramente testardo anche da ubriaco.
< Te ne vai invece, c'è Liam e se lo svegli sono cazzi tuoi. >
< Ok, me ne vai, sei scorbutica, irritante e troppo bigotta per divertirti. >
Detto ciò se ne va e finalmente posso tornare a dormire.

Qualche ora dopo mi sveglio con la faccia di uno zombie. Ho i postumi della sbornia se così possiamo dire, ho un sacco di pensieri in testa e una brutta cera.
Prima di fare colazione mi butto sotto la doccia per darmi una rinfrescata e dare al mio corpo una svegliata.
Mi trucco quel poco che basta, finisco di vestirmi e scendo al piano inferiore dove non trovo nessuno sveglio.
"Ovvio, Liam dorme fino a tardi e i tuoi sono fuori città." Giusto, questa volta ti do ragione.
Mentre parlo con me stessa, mi squilla il cellulare... È Connor.

« Hey, come va? »
« Bene, grazie. Tu? » beh, oltre alla notte in bianco appena passata e i ricordi della sera precedente, sto bene.
« Bene, volevo chiederti se ti va di venire a fare colazione da qualche parte con me... » lo vedo un po' insicuro.
« Si, va bene. »
« Ok, allora ti passo a prendere se mi dici la via. »
« Ti mando la posizione su whatsapp, puoi venire quando vuoi, sono già pronta. »
« Va bene, a tra poco. »

Come promesso, pochi minuti dopo Connor suona al campanello.
Mi alzo dalla mia "Comfort zone", che sarebbe il divano, e vado ad aprire il portone.

< Hey, Payne. > mi saluta con un cenno del capo.
< Hey, Ball > lo invito ad entrare spostandomi di lato per liberare il passaggio.
< Sei pronta? > chiede grattandosi la nuca, comprensibilmente in imbarazzo per la situazione.
< Emh, si, fammi solo lasciare un post-it a mio fratello per avvisarlo che non sarò in casa. > mi dirigo verso la cucina, seguita da quest'ultimo.
Una volta fatto ciò, andiamo nella sua auto, non so specificare di quale marca sia, ma è comunque carina, completamente nera e lucida.

Il viaggio va avanti in un silenzio un po' imbarazzante, ma comunque rilassante, con qualche canzone commerciale che passano sempre alla radio.

Ci fermiamo davanti ad un bar in centro ed entriamo. L'avevo visto più volte passeggiando, ma non ero mai entrata, anche perché adoro Starbucks.

Ordiniamo dei semplici cornetti al cioccolato e dei caffè, niente di particolare.

Dopo la colazione passata a chiacchierare, andiamo in un parco isolato.
"Magari fosse isolato, ci sono marmocchi urlanti in ogni dove." Beh, ok, magari ci sono alcuni bambini, ma non sono poi così tanti.

Siamo sulle altalene a chiacchierare e devo ammettere che non mi spiace affatto la sua compagnia.

Ci sono solo due altalene vicine ma una è normale e una è per i bambini piccoli, così per fare il gentiluomo di è offerto di mettersi lui su quella per i bambini.

< Hey, questa altalena è un po' scomoda. Perché non mi fai sedere sulla tua e tu ti metti sopra di me? > voglio rischiare, basta essere così bigotta.
< Va bene... > lui su side comodamente, mentre io mi siedo timidamente con le mie gambe a penzoloni sopra le sue.
I nostri visi sono ad un passo dal toccarsi l'uno con l'altro, come le nostre labbra.
I nostri corpi sono attaccati, ma non provo imbarazzo per una volta.

Lentamente lui si avvicina e fa toccare le nostre labbra in un leggero bacio a stampo. A poco a poco, inserisce anche la lingua, il bacio si fa più intenso e le nostre mani si intrecciano.

Ci stacchiamo per riprendere fiato e gli rivolgo un piccolo sorriso mentre nascondo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

< Luce, volevo chiederti, se vorresti diventare la mia ragazza ... > oh mio Dio. Non me lo aspettavo.
"Lo sapevamo tutti che te lo avrebbe chiesto". Forse si, ma non so che dire.
"Fanculo tutto, accetta cretina."

< Scusa se è presto, ma vedi, mi piaci davvero tanto e vorrei che fossi mia... Se te l'ho chiesto troppo presto mi spiace, non devi sentirti obbligata... > Non gli faccio terminare la frase, appoggio le mie labbra sulle sue e posso dire di essere la ragazza di Connor Ball.

All the love, Fedex.

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