Chapther 50. End.

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Da quel giorno Jungkook tornò in terapia dalla sua psicologa.
Si sentiva vuoto.
Sentiva come se fosse ad un passo dalla morte, come se lo stesse risucchiando annullando la sua anima poco a poco.
Molti credevano fosse solo un esibizionista che voleva fare la vittima, ma mettiamoci nei suoi panni.
Da piccolo i tuoi genitori ti hanno abbandonato, tuo fratello muore e la tua unica ancora di salvezza era il tuo migliore amico che si trasferisce in un altro stato, dopo averti detto che di te non gliene era mai importato nulla. Cadi in depressione, nessuno che ti abbia mai aiutato. Dopo anni, scopri che la persona che ti stava perseguitando era il tuo migliore amico, che stava quasi per morire per difendere la mamma dal padre ubriaco che però morì. Vai a vivere con il
tuo migliore amico di cui sei innamorato da sempre e dopo litigate e dopo aver fatto l'amore ti abbandona, per la seconda volta, ripetendo di nuovo quanto tu non sia mai stato importante per lui.

Ora sfido chiunque a rimanere forti, sani di mente.
Per chi doveva combattere esattamente Jungkook? Non aveva nessuno.
Era solo.

"Jungkook penso tu debba cambiare città, stai male. Ti fa male stare qui." continuava a ripetere la psicologa. Ma Jungkook non ascoltava più. Era vuoto.

Ma una cosa la fece.. cambiò città.
Se prima rimaneva perché si sentiva in qualche modo ancora legato ai ricordi che gli appartenevano, ora voleva solo liberarsene.
Più rimaneva lì, a respirare quell'aria, l'aria che si trovava anche nella sua casa sarebbe impazzito. Era tutto legato a Taehyung.
Il letto dove fecero l'amore, il divano dove il maggiore gli aveva confessato di amarlo, la cucina dove avevano quasi bruciato casa, il bagno dove il minore aveva medicato le sue ferite.
Ogni angolo della casa aveva il suo ricordo.
Il suo profumo impregnato nelle pareti.
Se non poteva avere il maggiore presente nella sua vita, non accettava neanche più il suo ricordo.

Andò a Ilsan, da un suo conoscente.
Namjoon.
Oramai, il ragazzo aveva rinunciato a chiedere al minore come stava. Si rintanava nella sua stanza a cantare.
L'ultima volta che lo sentì fu cantando questa canzone,

"You used to make me listen to that song
Saying it's the best song in the world
We listened to it together, this sad song

This song we listened to every day
It makes me cry every day
It makes me think of you
Because it sounds like our story
No matter how hard I try to cover my ears
It spins around me
I don't wanna hear it, I throw a fit
But I hear it every day

Even after time, I didn't forget this song
Each lyric, each melody is still so clear
I used to practice alone every day so I could sing it for you
We listened to it together, this heartbreaking song"

(la canzone è 'A Daily Song' attualmente la canzone preferita dei vkook che hanno anche cantato insieme.)

Da quel momento, non cantò più.

Molti si chiederanno perché Taehyung si comportò in quel modo, beh. Lasciatemelo dire.
Taehyung era un fifone.
Andò a vivere con i suoi zii, fuggì.
Ogni volta che si trovava vicino al minore, si sentiva come in trappola. La sua sola presenza gli riaffiorava in mente troppi ricordi. Il ricordo di sua madre.
Quel posto..
Aveva assistito all'omicidio di sua madre.
Non aveva mai smesso di amare Jungkook.
Solo che, se ami una persona devi lasciarla andare. Ma non in questo caso. Lui la stava lasciando andare per paura.
Aveva ferito il piccolo, lo avrebbe fatto di nuovo. Perché lui era un disastro.
Nessuno poteva più ricucire i suoi pezzi.
Forse insieme si sarebbero potuti salvare.
Ma non si può ricucire un pezzo di legno.





Dopo vari mesi, Jungkook si sentiva meglio.
La compagnia di Namjoon lo stava aiutando davvero tanto.
Aveva una comitiva ora, formata da Taemin, Seokjin e Baekhyun.
Erano davvero tutti simpatici. Si scambiava ogni tanto occhiatine con Baek, chissà..
Ma proprio mentre si trovava sul divano a mangiare schifezze con Namjoon il telefono del minore squillò.

"Monie ti dispiacerebbe vedere chi è?"
chiese dolcemente Jungkook.

Namjoon annuì e prese il telefono, "è una notifica di Twitter, qualcuno ti ha mandato un messaggio." disse.

Jungkook si pietrificò.
"A-ah.." balbettò "C-chi è?" chiese.

"Un certo hyung95 o qualcosa del genere" disse senza no chance il maggiore porgendo il telefono al piccolo, che sembrava avesse visto un fantasma. Senza dargli peso il maggiore si ributtò sul divano a guardare la tv.

Jungkook prese coraggio e aprì il messaggio, era lui.
Non poteva crederci.
Se avesse visualizzato sarebbe come ricadere in trappola, ma la curiosità ebbe la meglio.

@hyungkim95
Jungkook, perdonami.
Dammi una seconda possibilità.

Il minore rise, rise così tanto che pianse.
Cancellò il messaggio e bloccò l'utente.

"Eh no, è troppo tardi ora."

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