i hope you don't mind if i come here to cry𝑽𝑰
Luhan era ritornato a chiudersi nella sua piccola corazza. Non si confidava più con Sehun, non andava più da lui quando piangeva. Ogni volta si alzava per raggiungerlo nel suo appartamento, ma poi ci ripensava, dicendo a se stesso che non poteva.
«Cosa devo fare, mamma?»
Domandò alla foto di sua madre, una delle tante. Gli mancava così tanto; sicuramente lei sarebbe stata in grado di dare a Luhan il giusto consiglio, che lo avrebbe aiutato ad essere felice. Sospirò per l'ennesima volta e si sedette sul pavimento —come sempre, del resto— e si riscaldò le mani fredde grazie al maglione di Sehun.
«Se non ho frainteso cosa c'è tra noi due, per favore, vieni a bussare alla mia porta.»
Sussurrò ad alta voce, socchiudendo gli occhi. Si sentiva un po' stupido a fare una cosa del genere, ma quando era piccolo funzionava, quindi si chiese perché non avrebbe dovuto funzionare anche allora. Quando riaprì gli occhi, —prima il destro, per scaramanzia— sbuffò. Forse ho davvero frainteso tutto, pensò, mentre si alzava; ma proprio in quell'istante, dalla porta provenne un leggero bussare, che fece rizzare le orecchie a quel piccolo cerbiatto.
«Si?»
«Sono io.»
Era la voce di Sehun, la avrebbe potuta riconoscere tra mille. Luhan prese prima un grande respiro, si asciugò un'altra volta il viso e in seguito aprì la porta, trovandosi il minore davanti.
«Cosa c'è?»
Luhan domandò, e come al loro primo vero incontro, non aprendo completamente; il corvino cercò di scorgere la figura dell'altro, ma invano.
«Posso entrare?»
Lui annuì titubante, spostandosi ed aprendo la porta; la chiuse poi dietro le sue spalle, guardando Sehun: egli aveva un espressione strana, Luhan si chiese cosa fosse accaduto.
«È successo qualcosa?»
«È una settimana che non vieni da me. —Gli fece notare, guardandolo a sua volta.— Cos'è cambiato?»
«Nulla.»
Raggiunse il suo adorato tappeto e si sedette lì, afferrando poi un altro libro che avrebbe finito tra qualche ora. Purtroppo, però, esso gli venne tolto dalle mani, facendo crucciare Luhan.
«Guarda me, non quel libro. —Lo rimproverò Sehun.— Da quando ti ho detto che mi sarei sposato sei strano.»
«Ti sbagli, sto benissimo. Non sono più venuto da te perché non ho più pianto.»
Non aveva mai mentito così tanto, Luhan, e un po' si sentiva in colpa. Ma cosa avrebbe dovuto dire?
«Scommetto che lo stavi facendo fino a cinque minuti fa. Hai ancora il viso arrossato.»
Il biondo distolse immediatamente gli occhi da quelli di Sehun, sentendosi alle strette. Fissò il libro che l'altro aveva ancora in mano e con uno scatto glielo prese, volendo ricominciare a leggere.
«Tu sai che Joohyun non la amo, vero?»
A questa domanda Luhan si irrigidì, e i suoi occhi si bloccarono dallo scorrere quelle righe.
«Cosa c'entra adesso la tua ragazza?»
«So che c'entra qualcosa.»
La voce di Sehun non era morbida come al solito, era più aspra, più con un tocco di rabbia nel tono.
«Beh, in ogni caso, non mi interessa. ㅡIntervenne il biondo.ㅡ Non devi dire a me che non la ami.»
Cercava di mantenere un tono fermo, freddo. Il minore si guardò intorno, nervoso; voleva dire tante cose, ma non sapeva come. Voleva dirgli che il suo matrimonio era stato combinato, e i due, conoscendosi da quando erano piccini, i loro genitori volevano che si fidanzassero, che si sposassero e che avessero una famiglia insieme. Sarebbe un sogno, aveva detto la madre di Sehun ad una cena di famiglia, qualche anno prima. Joohyun neanche amava Sehun: lo adorava, si, era come un fratello per lei, ma non era mai scattata quella scintilla. Ma entrambi volevano far contenti i genitori, così adesso erano in quella situazione abbastanza scomoda.
«Lei sa già che ho ben altre preferenze.»
Gli occhi da cerbiatto di Luhan sfrecciarono su Sehun, che era ancora in piedi davanti a lui.
«Cosa intendi?»
Ora la sua voce si cominciava ad abbassare, tornando di nuovo il solito timbro di Luhan.
«Alzati.»
Luhan, tentennando un pochino, posò il libro e si alzò da terra, raggiungendo l'altezza del corvino —anche se era di qualche centimetro più basso—. Lo guardò interrogativo. Perché lo aveva fatto alzare? Voleva abbracciarlo? Luhan lo sperava con tutto il cuore. Le braccia e il profumo di Sehun gli mancavano immensamente, così come passare il pomeriggio in sua compagnia.
Una mano si andò a posare sul viso del maggiore, facendolo immobilizzare; cosa aveva intenzione di fare? Luhan deglutì, gli occhi di Sehun sembravano essersi fatti più scuri del solito, come se stessero tramando qualcosa.
«Non farlo.» Sussurrò il biondo, vedendo come le labbra dell'altro si stavano avvicinando.
«Perché no?» domandò, spostando la sua mano dietro la nuca di Luhan, ed accarezzandogli i capelli soffici. Luhan si sentiva il cuore morire, ad ogni respiro del minore che gli arrivava sulle labbra. Desiderava baciarlo con tutto se stesso, ma c'era qualcosa che lo bloccava, e che addirittura lo respingeva.
Spostò il viso così da non dare a Sehun la possibilità di compiere quel gesto, rimanendogli, però, vicino.
«Non posso, non possiamo. Soprattutto tu.» Questa volta riuscì a mantenere un tono fermo, deciso, anche se ancora sussurrato.
«Luhan...»
«Vai via, per favore.»
Sehun sospirò e buttò le braccia lungo i fianchi, sistemandosi nervosamente i capelli nero corvino; i suoi occhi fissarono di nuovo la figura di Luhan, che teneva il viso basso e le braccia incrociate al petto, come per proteggersi.
In quell'appartamento si era creato il silenzio più assoluto, nessuno dei due osò pronunciare un'altra singola parola. Sehun, prima di andarsene, afferrò delicatamente la testa del maggiore e gli posò un bacio nei capelli morbidi e profumati, facendo socchiudere gli occhi a Luhan.
I due si guardarono un'ultima volta, e poi arrivò il momento per Sehun di lasciare quel salotto.
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i hope you don't mind if i come here to cry。hunhan
Fanfiction「 hunhan 」 Luhan corre da Sehun ogniqualvolta sente il bisogno di piangere. ⓒ adoresehun, 2018 [ in love with a ghost]